L'impianto

Batterie per auto elettriche, in Germania la prima gigafactory europea da 500 milioni di euro

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I nuovi sistemi di accumulo serviranno ad alimentare la prossima “Generation EQ” della Mercedes, linea di automobili 100% elettriche, con un’autonomia di quasi 500 chilometri, ma renderanno anche più efficienti gli impianti eolici e solari.

Sorgerà a Nord Est di Dresda la prima gigafactory europea per la realizzazione di batterie di nuova concezione destinate ai veicoli elettrici. Il luogo scelto è Kamenz e secondo quando riportato dai media si tratterebbe di un impianto da 500 milioni di euro.

Qui si produrranno le nuove batterie agli ioni di litio, quelle che andranno ad alimentare la prossima nata di casa Mercedes, la “Generation EQ” a trazione elettrica, che arriverà sul mercato nel 2019 (dando vita ad un vero e proprio brand dell’emobility), e che promettono di sfiorare i 500 chilometri di autonomia.

L’operazione sarà portata avanti dalla sussidiaria Accumotive di Daimler, che ovviamente spera di poter rivaleggiare con l’altra grande fabbrica di batterie per veicoli elettrici in fase di completamento in Nevada a seguito del progetto nippo-americano di Tesla e Panasonic.

L’obiettivo è sempre lo stesso: realizzare batterie più potenti, in grado di durare il più possibile, al costo più basso. Solo così si potrà davvero dare il via alla rivoluzione dell’emobility.

L’impianto di Kamenz, che è stato visitato oggi dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel, una volta ampliato, si estenderà su un’area di oltre 20 ettari (rispetto all’attuale, in funzione dal 2012), nel rispetto di rigidi parametri di sostenibilità ambientale, e inizierà a produrre le nuove batterie già a metà del 2018.

In tutto il mondo la capacità delle batterie raddoppierà per il 2021, a 280 GWh. La stessa Mercedes si aspetta che le vendite delle sue auto elettriche raggiungeranno il 25% del totale nel 2025.

È inoltre probabile che il numero di gigafactories in Europa andrà aumentando, con nuove costruzioni in Svezia, Ungheria e Polonia, da una parte per l’aumento costante della domanda di accumulatori sempre più efficienti, non solo nell’industria automotive (soprattutto Volkswagen e Renault), ma anche per le smart grid e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, dall’altra per lanciare definitivamente la mobilità elettrica in tutta l’Unione europea.

Messi insieme tutti questi impianti, in teoria, si potrebbe giungere ad un ulteriore abbattimento del costo delle batterie del 43%, così da rendere le auto elettriche davvero accessibili a tutti in termini di prezzi finali al consumatore.

Come ha spiegato a Bloomberg Riccardo Amoroso, capo innovazione a Enel, “le batterie sono un fattore chiave per la penetrazione delle fonti rinnovabili, perché consentono un aumento della possibilità di programmazione e una ridotta intermittenza”.

Associando un sistema di accumulo avanzato ad una pala eolica, ad esempio, si è osservato che la generazione di energia elettrica aumenta del 30%, soprattutto grazie alla possibilità di stoccare una maggiore quantità di energia (un numero significativo di volte a ricarica) aumentando di molto la resa dell’impianto.

Tali batterie, infatti, potrebbero trovare un utilizzo rilevante anche nei progetti smart cities, segnatamente nell’edilizia di nuova generazione, negli smart buildingd e nelle smart home, dove l’Internet delle cose e la piena connettività, i sistemi di ricarica per i veicoli elettrici all’interno della propria casa o condominio, richiedono sistemi di accumulo più efficienti e di lunga durata.

(Foto Bild.de)