La notizia in breve
- La Cina ha introdotto nuove restrizioni all’export di batterie al litio
- La decisione arriva a pochi giorni dal Summit Xi–Trump
Batterie al litio nel mirino del gigante asiatico
Dopo le “terre rare” Pechino punta il mirino su un altro settore strategico, le batterie al litio. È, infatti, di oggi la notizia secondo cui il governo cinese avrebbe introdotto nuove restrizioni all’export di tecnologie chiave per la transizione energetica e digitale, ovvero sistemi di accumulo energetico. Il gigante asiatico mostra, dunque, a pochi giorni dal vertice Xi–Trump, sempre più la volontà di voler consolidare il proprio controllo sulle filiere globali, mandando un chiaro messaggio politico agli Stati Uniti.

Batterie al litio cinesi, nuovi controlli dall’8 novembre
A partire dall’8 novembre, le esportazioni di batterie agli ioni di litio, materiali per catodi e anodi e relative tecnologie e macchinari potranno avvenire solo con l’autorizzazione governativa. Una mossa che rischia di rallentare i piani di mobilità elettrica e stoccaggio energetico di molte economie occidentali, ancora fortemente dipendenti da Pechino per componenti e know-how.
La risposta USA alla stretta sull’export
Come detto, il timing non è casuale. La decisione arriva alla vigilia del summit tra Xi Jinping e Donald Trump in Corea del Sud, dove si discuterà anche di commercio e sicurezza tecnologica.
Intanto, come riportato da Reuters, mentre la Cina restringe l’export delle batterie, gli Stati Uniti rispondono con nuove sanzioni contro oltre cento aziende e individui cinesi coinvolti nel commercio petrolifero con l’Iran, un segnale che la guerra economica tra le due superpotenze non è affatto finita.
L’impatto devastante sul mercato internazionale
In particolare, l’iniziativa cinese riguarda componenti essenziali per i catodi delle batterie al litio-ferro-fosfato (una chimica più economica e diffusa), i precursori per le celle al nichel-manganese-cobalto, e diversi tipi di grafite artificiale e ibrida destinati agli anodi. In seguito all’annuncio però, le azioni dei principali produttori hanno subito pesanti perdite:
- Contemporary Amperex Technology Co. Ltd. (CATL) – −6,82%
- Tianqi Lithium – −7,17%
- EVE Energy – −10,9%
- BYD – −2,54%
“I nuovi controlli ampliano drasticamente la parte della catena di approvvigionamento delle batterie al litio su cui la Cina rivendica un controllo diretto”, ha dichiarato Cory Combs, responsabile della ricerca sui minerali critici presso Trivium China.
Combs ha aggiunto che i produttori esteri o le joint venture cinesi all’estero potrebbero trovarsi in difficoltà se Pechino decidesse di rallentare o limitare il rilascio delle licenze di esportazione.
Il contesto
Pechino vuole trattenere in patria le tecnologie più sofisticate, difendendo il proprio primato in un settore cruciale per la transizione energetica globale.
Già a luglio, il governo cinese aveva imposto limiti al commercio di sistemi per la raffinazione del litio, il metallo chiave delle batterie. Due anni prima era toccato alla grafite per anodi.
Ora, le nuove misure ampliano il perimetro del controllo.