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Banda ultralarga, Mirella Liuzzi (M5S) ‘Il modello wholesale only guarda al futuro. Dopo l’asta 5G, spectrum review e nuova gara frequenze’

Dopo l’audizione di ieri del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, dove ha illustrato le linee programmatiche del Governo in materia di digitale e Tlc, cresce l’attesa per la fase operativa del programma di Governo. Tanti i temi sul tavolo, dalla blockchain all’Intelligenza Artificiale, passando per l’asta 5G confermata entro settembre, passando per il tema sempre strategico della banda ultralarga in vista della fase 2 del piano nazionale e per il delicato percorso di migrazione delle Tv locali dalla banda 700. Ne abbiamo parlato con Mirella Liuzzi, deputata del M5S, Segretario di Presidenza della Camera, esperta di Tlc e Digitale, già Segretario della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni nella scorsa legislatura.

  

Key4biz. In audizione il ministro Di Maio ha annunciato la creazione di ‘avamposti digitali’ nei Ministeri. Qual è il suo punto di vista?

Mirella Liuzzi. L’istituzione di avamposti digitali è ormai una scelta imprescindibile per l’azione di governo. Questo a prescindere dall’istituzione o meno di un ministero per il digitale che tuttavia auspichiamo. Ogni ministero deve avere una strategia digitale di sviluppo unitario.

Key4biz. Il ministro Di Maio, in linea con la Ue, ha detto che apprezza il modello di operatore di rete ‘wholesale only’. Sarà questa la rete del futuro?

Mirella Liuzzi. Sul tema wholesale only c’è una grande attenzione, non solo in Italia. Un modello che aiuta a rispondere a problematiche inedite che il 5G porrà rispetto al precedente. Si tratta, peraltro, di uno scenario che il nuovo codice delle comunicazioni elettroniche europee incoraggia e sul quale la posizione del M5S è sempre stata molto chiara già durante la campagna elettorale. Wholesale only significa anche investimenti in fibra e guardare al futuro condizionando in positivo anche le scelte tecnologiche. Ad esempio, la fibra porta a un risparmio energetico notevole rispetto al rame come la Fondazione Ugo Bordoni ha del resto indicato in un suo recente studio.

Key4biz. Ritiene il piano di separazione della rete presentato da Tim all’Agcom adeguato oppure in contrasto con quanto auspicato in audizione? Secondo lei cosa deve comprendere lo scorporo?

Mirella Liuzzi. Come ho già avuto modo di dire in passato, occorre comprendere quali siano le reali intenzioni di Tim. Se ovviamente stiamo parlando di ultimo miglio, quello dalle centrali in giù, è solo un primo passo che non soddisfa la nostra idea di scorporo della rete. Quello a cui puntiamo, invece, è realizzare quanto già stato fatto nei settori energia e gas da Terna e Snam, ovvero una grande rete di distribuzione a maggioranza pubblica e universale.

Key4biz. Il ministro Di Maio ha parlato di un piano nazionale su A.I. in cosa consiste questa strategia?

Mirella Liuzzi. L’intelligenza artificiale è già una realtà, non possiamo permetterci di restare indietro: in Danimarca, ad esempio, sistemi di intelligenza artificiale sono già usati per consentire ai soccorsi di diagnosticare un arresto cardiaco sulla base del suono della voce di chi sta telefonando per chiedere l’intervento medico. In Austria, aiuta i radiologi nella individuazione dei tumori, attraverso una comparazione istantanea tra i risultati della radiografia e un enorme quantità di dati medici. Nel nostro programma abbiamo dedicato un capitolo specifico al tema dell’Intelligenza Artificiale e della robotica e alle loro possibili utilizzazioni nel settore pubblico. L’intelligenza artificiale e la robotica permetteranno un nuovo approccio all’erogazione dei servizi che può essere definito “machine-to-machine”: nell’immediato futuro, infatti, molti servizi offerti dai privati e dalla pubblica amministrazione saranno forniti ai cittadini attraverso un’interazione diretta tra oggetti, senza necessità d’intervento umano. Proprio per questo come hanno fatto paesi come la Francia e l’Inghilterra è necessario realizzare una strategia complessiva nel campo dell’A.I. non solo relativa allo sviluppo per la P.A., sul quale è stato già fatto un lavoro da parte di Agid, ma anche per le imprese e per i servizi ai cittadini. Ci auguriamo che in questo modo l’Italia possa essere protagonista di questo epocale cambiamento senza tralasciare gli aspetti etici che dovranno essere affrontati in questa legislatura.

  

Key4biz. Quali sono gli ambiti su cui si dovrebbe focalizzare la strategia nazionale su A.I.?

Mirella Liuzzi. Anche in linea con le indicazioni che ci vengono dall’Europa, gli ambiti d’intervento dovrebbero essere tre: rafforzare la ricerca lab-to-market: investimenti in progetti nelle aree chiave come salute, veicoli autonomi, energia. Favorire l’accesso delle piccole-medie imprese e della P.A. ai sistemi di intelligenza artificiale: sviluppo di una piattaforma “AI on demand” come unico punto di accesso per tutte le risorse rilevanti in tema di Intelligenza Artificiale: conoscenze, database, capacità di calcolo, strumenti, algoritmi. Sviluppo di Digital innovation hub focalizzati sull’intelligenza artificiale.

Key4biz. L’Agcom, nei suoi rilievi al Governo sull’asta 5G, ha segnalato fra le criticità la riserva di un terzo delle frequenze per le Tv locali. Lei cosa ne pensa?

Mirella Liuzzi. Va detto che già nel 2014 Agcom, con la delibera 480/14/CONS (e successivamente con la delibera AGCOM 402/15/CONS), aveva evidenziato che la riserva a favore dei contenuti locali fosse stata disposta dalla legge, ben prima che si iniziasse il processo di digitalizzazione del servizio televisivo e con il chiaro intento di salvaguardare la realtà di mercato esistente nel mondo analogico. Ciò che ci consegna la realtà, a digitalizzazione avvenuta, è che la capacità trasmissiva riservata alle emittenti locali, appare in molti casi largamente sovrabbondante rispetto alla disponibilità di contenuti locali da diffondere. Si tratta ormai di una norma anacronistica. Dunque, va opportunamente valutata la possibilità di un superamento della riserva così come concepita attualmente, in termini rigidi ed assoluti. Le emittenti locali svolgono un ruolo fondamentale per il pluralismo, come ha ricordato il Ministro Di Maio, e occorre distinguere le situazioni in cui sono offerti contenuti da quelle in cui c’è una semplice occupazione di spazio trasmissivo.

Key4biz. Di Maio ipotizza l’Italia come paese leader nella sperimentazione della Blockchain. Come reputa l’affermazione di aderire alla partnership europea?

Mirella Liuzzi. L’Italia non era fra i 21 paesi UE che avevano firmato la Dichiarazione sull’Istituzione di un Partenariato Europeo per la Blockchain. Il ministro Di Maio ha dichiarato l’intenzione di partecipare, si tratta di un’adesione particolarmente importante perché questo partenariato rappresenterà uno strumento per la cooperazione tra gli Stati membri per lo scambio di esperienze e competenze in campo tecnico e normativo e preparerà il lancio di applicazioni Blockchain a livello UE, attraverso il mercato unico digitale a beneficio dei settori pubblico e privato. Ciò dovrebbe garantire che l’Europa continui a svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo e nella diffusione delle tecnologie Blockchain. La Commissione europea ha già investito oltre 80 milioni di euro in progetti a sostegno dell’uso della Blockchain nelle aree tecniche e sociali e circa 300 milioni di euro in più saranno investiti entro il 2020. Ci prepariamo quindi a recitare un ruolo fondamentale, vorremmo creare le condizioni normative e amministrative perché si possano sviluppare dei Blockchain district per attirare le migliori competenze e fare dell’Italia un laboratorio sperimentale di questa nuova tecnologia evitando la diaspora delle migliori energie di questo paese.

Key4biz. In ottica di spectrum review, dopo l’asta 5G che si terrà a settembre, alcuni operatori presto potranno tornare in partita. Anche Di Maio ha fatto riferimento alla circostanza, ma in che modo?

Mirella Liuzzi. Non è mai stata fatta una spectrum review e, a maggior ragione, con l’avvento della tecnologia 5G tale revisione è assolutamente necessaria per rispettare gli impegni europei. Da una prima analisi è emerso che nella banda 3.4 – 3.6 ghz ci sarebbe un’ampia parte di spettro di rilevante interesse commerciale occupata attualmente dal Ministero della Difesa. Sono in corso delle analisi per valutarne la destinazione d’uso tramite un’ulteriore gara, a cui potrebbero partecipare anche alcuni operatori esclusi dalla precedente asta. Una stima precisa dell’introito sarà possibile solo dopo l’espletamento della gara 5G.

 

Key4biz. La sperimentazione del Mise per il 5G sarà allargata a Genova, Roma e Torino. Aumenteranno i fondi per la sperimentazione?

Mirella Liuzzi. Durante l’audizione ho chiesto al ministro Di Maio che anche le città che hanno avviato in autonomia la sperimentazione sul 5G (fuori dal bando MISE) possano beneficiare delle misure di incentivazione previste dalla legge di stabilità e delle future che saranno predisposte dal nuovo governo.

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