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Banda ultralarga, Le richieste della industry delle Tlc al Mise per l’Italia a 1 Giga

La industry delle Tlc ribadisce al Governo le sue priorità per centrare gli sfidanti obiettivi di copertura a banda ultralarga fissati dal ministro dell’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, che al 2026 ha fissato la copertura a 1 Giga di tutto il paese. In sintesi, Asstel, l’associazione che raccoglie gli operatori, nell’incontro che si è tenuto ieri al Mise con il ministro Giancarlo Giorgetti ha chiesto:  

  1. il completamento del procedimento di semplificazione in corso per snellire la fase autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica,
  2. la revisione e la rateizzazione dei versamenti degli importi offerti in asta per l’assegnazione diritti d’uso delle “frequenze 5G“,
  3. il sostegno economico che acceleri la piena operatività del Fondo di Solidarietà Bilaterale per la Filiera di TLC per incentivare i percorsi di formazione permanente e certificata, per sostenere le nuove assunzioni vitali in un comparto in rapida evoluzione”.

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Giorgetti aperturista

Tre richieste alle quali Giorgetti ha aperto le porte, definendo positivo l’incontro. “L’obiettivo comune – sottolinea il ministro – è far andare al massimo lo sviluppo del sistema delle telecomunicazioni per il futuro del digitale, previsto anche nel Pnrr. Un’esigenza che deve andare di pari passo con le legittime aspirazioni di crescita delle imprese e il raggiungimento di benefici per la collettività. Come Mise siamo disponibili e auspichiamo un dialogo costruttivo con tutte le parti, lavoriamo per semplificare il quadro normativo esistente in maniera coordinata e coerente. Vogliamo capire come aiutare la filiera del settore in maniera corretta e senza favoritismi. Rispetto a un anno fa abbiamo risorse e possiamo parlare di possibilità di azioni, come l’innalzamento dei limiti, che erano inimmaginabili. Il tutto però deve avvenire attraverso un percorso ordinato“.

In sintesi, Giorgetti non chiude all’ipotesi di discutere l’innalzamento dei limiti di emissione, per quanto la proposta, sotto forma di emendamento al Dl Semplificazioni, secondo le ricostruzioni sia stata di fatto appena bocciata per sua volontà.

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Il ministro ha posto sia ad Asstel che ai singoli operatori la necessità di agire in una logica di sistema dove l’investimento pubblico favorisca lo sviluppo delle reti in fibra, 5G e nuove tecnologie, anche attraverso la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori.

Nel Pnrr sono previsti 6,7 miliardi di investimenti per le tecnologie ad altissima velocità (Vhcn) (fibra, 5G e FWA) di cui 2 miliardi per il 5G, associati però a 800 milioni di investimenti privati che a questo punto non sono così scontati visto l’andamento del mercato.

Vedremo a breve come saranno distribuiti.

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Tlc, calo del -5% dei ricavi nel 2020. Persi 8 miliardi di ricavi (-24%) dal 2008

“La crescita del Paese passa dalla realizzazione di infrastrutture e investimenti a sostegno dell’innovazione. Ringraziamo il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, particolarmente attento al mondo delle telecomunicazioni, allo sviluppo del digitale e alle infrastrutture, di aver individuato un momento di ascolto e confronto che ha coinvolto la filiera delle telecomunicazioni, settore di eccellenza pronto a mettere in campo servizi concreti e innovativi a favore delle persone e al servizio del Paese”, ha commentato, con un’altra nota, Massimo Sarmi, presidente di Asstel Assotelecomunicazioni, al termine dell’incontro.

“L’Associazione con le sue imprese ha, infatti, aderito pienamente al Piano Italia a 1 Giga, nonostante la perdurante contrazione dei ricavi, che ha fatto registrare nel 2020, -5% rispetto al 2019 e che dal 2008 al 2020 ha determinato una perdita di quasi 8 miliardi di euro, pari al 24 % del valore iniziale”, ha ribadito Asstel.

Investimenti in reti mobili crollati del 20% nel 2020

Ieri la relazione annuale dell’Agcom ha messo in evidenza un crollo del 20% degli investimenti nelle reti mobili.

Nella relazione annuale presentata ieri dall’Autorità presieduta da Giacomo Lasorella si evidenzia un calo degli investimenti in infrastrutture di rete del 7,7% (per complessivi 620 milioni di minori impegni). Nella rete fissa si registra una scarsa flessione, di poco superiore all’1%, mentre per quella mobile il calo è del 20%. In particolare, sulle tlc mobili si è scesi da 2,9 miliardi di investimenti (600 milioni Tim e 2,3 miliardi gli altri operatori) a 2,3 miliardi (500 milioni Tim e 1,8 miliardi i concorrenti). Il calo è anche un riflesso della diminuzione dei ricavi e del resto il rapporto investimenti/revenues si mantiene sostenuto ma questi numeri favoriscono riflessioni anche sulle politiche pubbliche.

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