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Banda ultralarga in Emilia Romagna: nel 2020 obiettivo zero digital divide

Al fine di superare il digital divide nei territori, in attuazione delle direttive europee e dei programmi nazionali, la Regione Emilia Romagna ha approvato nel febbraio 2016 il piano per la banda ultraLarga (Bul). Grazie alla Rete Lepida, Il Comune di San Giorgio di Piano (Bologna) aveva già avviato interventi finalizzati alla diffusione delle reti di nuova generazione.

In base all’accordo siglato dall’amministrazione pubblica con un operatore privato, che prevedeva la fornitura di banda larga e ultralarga, dal 2014 sono state messe a disposizione di cittadini e imprese le proprie dotazioni infrastrutturali (nello specifico le tubazioni dell’illuminazione pubblica), in termini di diritto d’uso, di posa e di manutenzione.

All’interno di queste tubazioni, Nexusway ha posato la fibra ottica per garantire agli utenti finali servizi di connessione finora non raggiungibili con le tradizionali linee telefoniche. Una delle condizioni di particolare interesse è che i servizi offerti dovessero avere un costo comparabile o inferiore a quanto effettuato in media dai gestori nei Comuni italiani di grossa dimensione laddove il servizio si è già sviluppato.

Nel 2020 – spiegano dalla Regione – vogliamo un territorio a differenze zero e totalmente cablato con banda ultralarga ad almeno 30 Mbps”. Questi interventi a San Giorgio di Piano rientrano pienamente nel piano regionale finalizzato a “dotare cittadini e imprese di connettività per poter competere e risultare competitivi”. Insieme all’azione di Governo e a fondi per 255 milioni di euro, recita la nota, “taglieremo il traguardo entro il 2020, abbattendo il digital divide per L’Emilia Romagna”.

Oltre alla presenza di operatori nazionali in alcune zone del Comune – principalmente i centri abitati – si è riusciti, grazie a questo operatore e al supporto di Lepida, a completare le opere infrastrutturali informatiche principali”, ha dichiarato il sindaco di San Giorgio di Piano.

Nel corso del 2016, Lepida ha messo a disposizione un nuovo modello per il trasporto di banda ultralarga in luoghi dove non ci sono apparati già attivi, ma vi è la presenza di fibra: il polo produttivo di Stiatico è stato il primo luogo dove questo modello è stato ipotizzato raggiungendo una banda aggregata a favore dell’operatore di 300bps”.

All’alba della trasformazione delle linee da bassa velocità ad alta velocità (Bul), spiegano da Nexusway, “Stiatico, come tante altre zone, può ora beneficiare di Servizi in Fibra Diretta. La tecnologia utilizzata, FTTH (Fiber To The Home), consente di fornire servizi competitivi, upgradabili e sempre all’avanguardia, in concorrenza ai grossi player del mercato”.

Ad oggi, si legge in un comunicato di Lepida, “tre imprese stanno già usufruendo del servizio, con tagli di banda superiori ai 100Mbps”, mentre per altre i lavori sono in corso. La convenzione, inoltre, prevede, a diretto vantaggio di tutta la comunità, “la concessione al Comune dell’uso gratuito di ulteriori quattro fibre ottiche spente in tutta l’infrastruttura di dorsale realizzata”, che potranno essere esercite dal Comune, per mezzo di Lepida, per le attività della Pubblica Amministrazione, come le scuole o punti di WiFi pubblico.

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