L'accordo

Banda ultralarga, Giacomelli: ‘Legalità e occupazione per i nuovi bandi’

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In vista dei nuovi bandi per la banda ultralarga nelle aree bianche, siglato al Mise il protocollo d’intesa per il lavoro e la legalità con Infratel, Asstel, sindacati e aziende

Coniugare l’innovazione del piano nazionale per la banda ultralarga  – ai blocchi di partenza nelle aree bianche e grigie (6.500 – 7.000 comuni) – con la trasparenza degli appalti e la moltiplicazione delle opportunità di lavoro per chi oggi si trova nelle liste di mobilità o in cassa integrazione. Questo il senso del protocollo d’intesa per il lavoro e la legalità siglato oggi al Mise dal Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli con Domenico Tudini, presidente di Infratel Italia, Dina Ravera, presidente di Asstel, e i sindacati di settore Slc-Cgil (segretario Michele Azzola), Fistel-Cisl (segretario Vito Vitale) e Uilcom-Uil (Luciano Savant Levra in rappresentanza del segretario Uilcom-Uil Salvatore Ugliarolo).

 

Il protocollo

 

“Il protocollo di oggi è un atto importante – ha detto il Sottosegretario Giacomelli – e viene siglato in piena sintonia con imprese e sindacati. La delibera del Cipe mette a disposizione subito 2,2 miliardi di euro per le aree bianche (Cluster C e D a fallimento di mercato), che si aggiungono ai 2,1 miliardi delle regioni, avrà un impatto molto positivo sull’occupazione. Partire dalla copertura delle aree bianche è una chiara scelta politica di non accettare un’Italia a due velocità”.   

Il protocollo, che ha già ricevuto il via libera dell’Autorità anticorruzione (Anac), impegna le aziende al rispetto della legalità e al contrasto del lavoro irregolare anche nei subappalti dei cantieri che saranno aperti dopo le gare Infratel, previste nei prossimi mesi. Il protocollo impegna inoltre le aziende a dare la priorità per le nuove assunzioni per una quota minima del 10%, a personale in cassa integrazione straordinaria e/o in deroga, in mobilità e in disoccupazione. E’ prevista inoltre la costituzione di un Osservatorio degli appalti, con il coinvolgimento dei firmatari, per monitorare l’attuazione degli impegni presi.

“Speriamo che questo protocollo possa diventare un modello anche per altri settori”, chiosa Giacomelli. “Abbiamo lavorato con i sindacati e le associazioni datoriali raccogliendo l’accordo unanime di tutti – ha aggiunto il presidente di Infratel Domenico Tudini –  il piano del governo rilancia il settore delle telecomunicazioni attraverso un piano di investimenti pubblici consistenti che permetteranno di avere ripercussioni positive nei bacini occupazionali del settore, ricostruendo una filiera manifatturiera particolarmente colpita dalla crisi di questi anni”.

La firma è stata messa in calce anche da Angelo Carlini (presidente di Assital), Sebastano Buglisi (presidente EDS Infrastrutture), Stefano Borghi (presidente di Site), Fabrizio Perletta (direttore generale di Ceit), Stefano Lorenzi (amministratore delegato di Sirti), Gianpietro Valtellina (presidente di Valtellina), Giancarlo Belino (presidente di Alpitel), Filippo Panzavolta (responsabile operativo di Icot), Roberta Turi (segretario nazionale (Fiom-Cgil), Michele Zanocco (segretario nazionale Fim Cisl), Luca Maria Colonna (segretario nazionale Uilm-Uil).

Asstel

“Il protocollo rappresenta un passo in avanti nella definizione del contesto normativo a sostegno del piano per la banda ultralalrga, che va a rafforzare gli aspetti di tutela dell’occupazione e della legalità – ha detto Dina Ravera, presidente di Asstel Ora l’industria delle telecomunicazioni si aspetta che questo clima di confronto costruttivo consenta di completare al più presto il quadro normativo introducendo le semplificazioni richieste da tempo, atte a velocizzare le modalità di scavo (decreto scavi, fermo alla firma al MIT ndr) e posa aerea della fibra ottica, nonché a favorire la diffusione della banda larga mobile intervenendo sulle linee guida per rilevazione dell’emissione elettromagnetica”.  I limiti in vigore in Italia, pari a 6 v/m, sono i più bassi della Ue. Anche Giacomelli, in ottica di armonizzazione delle regole, è favorevole ad un allineamento dell’Italia ai limiti europei.

Il piano e il ruolo di Enel

Per quanto riguarda il piano nazionale, l’obiettivo del Governo è procedere con i lavori nelle aree bianche di pari passo con il progetto di sostituzione dei contatori annunciato da Enel, che partirà entro il primo semestre del 2016 e si concluderà in due o tre anni.  “Il ruolo di Enel nel piano della banda ultra larga è confermato e sarà decisivo per abbattere I costi e alzare gli obiettivi”, ha ribadito Giacomelli. “È un combinato che rende il nostro un piano che vuole riposizionare l’Italia in uno scenario europeo. C’è l’idea di promuovere un incontro tra Enel e tutti i soggetti interessati (entro ottobre ndr) – continua il sottosegretario – per rendere chiaro il ruolo e le caratteristiche del piano che farà in proprio”.

“A valorizzare e moltiplicare l’effetto positivo c’è una norma sulla posa aerea della fibra, che abbatte i costi e già c’è con successo in alcuni Paesi europei”, precisa Giacomelli. La posa aerea della fibra è considerata una soluzione particolarmente adatta per la copertura delle aree bianche.

Le altre misure previste dal piano, quelle più innovative, in particolare il credito d’imposta, sono al vaglio della Commissione Europea, per lo sdoganamento che riguarda le aree bianche. Un’analisi più approfondita per il credito d’imposta e i voucher che riguardano i Cluster A e B (aree nere) è in corso.

Voucher e credito d’imposta per la banda ultralarga potrebbero trovare posto nella prossima Legge di Stabilità. Secondo Giacomelli “per il voucher occorre trovare la copertura”, mentre per il credito d’imposta non dovrebbe essere necessario.