Key4biz

Banda ultralarga, 30 milioni di utenze G.Fast entro il 2021

La tecnologia G.Fast sta prendendo sempre più piede in Europa e non solo. In occasione del Broadband World Forum, che si terrà da oggi fino al 20 ottobre a Londra, è stato presentato un Rapporto Ovum che evidenzia un notevole interesse per questo standard tra i maggiori operatori europei con ampie reti in rame.

Dai dati raccolti si stima che questa tecnologia per la banda ultralarga registrerà una notevole espansione nei prossimi anni, arrivando a coprire 30 milioni di case e aziende nel mondo entro la fine del 2021.

Il Rapporto Ovum è stato commissionato da BT e dall’australiana National Broadband Network.

Da tempo ormai si sta testando in Europa l’interoperabilità di questo standard che garantisce la supervelocità della fibra sul rame e nel 2014 ha avuto il definitivo ok dall’ITU.

G.Fast è la naturale evoluzione della tecnologia VDSL2 e, in abbinamento al vectoring e su brevi distanze, consente di fornire servizi di accesso a Internet da postazione fissa su rame con velocità superiori a 1 Gbps.

Questo significa, in altre parole, che i principali operatori con reti in rame – tra i quali Deutsche Telekom, Proximus in Belgio, Swisscom, Telekom Austria e BT – hanno un maggiore incentivo a sfruttare le risorse esistenti e stanno spingendo i loro piani su larga scala.

Il rapporto prevede che l’11% dei servizi a banda larga in Europa occidentale sarà affidato allo standard G.Fast mentre su scala globale, sempre secondo Ovum, riguerderà circa il 3% delle connessioni.

“G.Fast è un passo in avanti anche logico per qualsiasi operatore di rete che cerchi di offrire connessioni ultraveloci, migliorando le infrastrutture esistenti“, ha dichiarato Matthew Howett di Ovum.

Questo permette loro, indica sempre il Report, di migliorare radicalmente la velocità disponibile per un gran numero di abbonati in un lasso di tempo molto più breve rispetto ai servizi in fibra.

BT sarà sicuramente una delle prime aziende sul mercato con un servizio commerciale G.Fast. Tra il 2015 e il 2016 ha realizzato test approfonditi su questa tecnologia in tutto il Regno Unito attraverso il suo braccio operativo Openreach. Obiettivo: collegare 140 mila siti entro la prossima primavera.

Exit mobile version