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Banda larga mobile: l’Italia tra i paesi meno cari della Ue

L’Italia è uno dei paesi europei più convenienti per quanto riguarda i prezzi della banda larga mobile, soprattutto quando si accede dallo smartphone.

È quanto emerge da uno studio della Commissione europea basato sui prezzi praticati nel febbraio 2016 nei 28 paesi Ue e in alcuni paesi extra-Ue come Norvegia, Islanda, Turchia, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Lo studio ha raccolto e comparato 2.575 tariffe di banda larga mobile di 85 operatori mobili su vari device (smartphone, laptop o tablet), suddividendole in diversi basket

L’Italia si colloca i top ranker in 5 dei sei basket insieme a Danimarca, Regno Unito e Lettonia. Nel 2015, a prescindere dal dispositivo di accesso ai servizi a banda larga mobile, i prezzi rilevati sono stati sistematicamente il 40% più economici rispetto alla media della Ue a 28.

Tra il 2015 e il 2016 i prezzi della banda larga mobile via smartphone sono diminuiti del 7%, in linea con quanto avvenuto negli altri paesi Ue, mentre i prezzi per la banda larga via laptop e tablet sono scesi di più della media Ue: rispetto al 2015, i prezzi delle offerte tablet sono l’8% più basse (contro una media Ue del 3%) mentre la tariffa meno cara per i tablet è scesa in media del 4% (contro il 3% della media Ue28).

Per quanto riguarda i pacchetti di banda larga mobile per gli smartphone, è Wind a offrire sempre la tariffa più vantaggiosa.

Per tablet e laptop, è TIM l’operatore meno caro per i pacchetti fino a 2GB, seguita da Wind. Sopra i 2GB, Telecom Italia è invece la più cara dei tre operatori presi in esame. Vodafone, infine, è l’unico operatore italiano con un’offerta che consente un consumo mensile di 20GB.

A livello europeo, lo studio sottolinea le evidenti disparità nelle tariffe praticate nei diversi paesi, soprattutto per i pacchetti con un maggiore consumo di GB. Esistono inoltre, nei pacchetti disponibili nei diversi paesi, evidenti differenze per quanto riguarda la quota destinata al pagamento dello smartphone incluso nell’offerta.

In linea di massima, comunque, lo studio rileva un calo generalizzato dei prezzi in tutta la Ue28, con prezzi tuttavia decisamente più convenienti nei paesi in cui la penetrazione è più alta e vice versa.

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