Istituto modello per Azzolina

Il preside Giuliano: “Banchi singoli con le ruote? Li usiamo da 8 anni, perché agevolano la didattica. Richiesti solo 440mila in Italia”

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Intervista a Salvatore Giuliano, preside dell'Istituto 'Majorana' di Brindisi: “Oltre al distanziamento fisico, i banchi innovativi consentono l'applicazione di tutti quelli che sono i princìpi base delle nuove metodologie educative e didattiche: collaborazione, cooperazione, didattica anche per gruppo disomogeneo di competenze. Ma sono sempre i professori a fare la differenza”.

Salvatore Giuliano è il preside dell’istituto ‘Ettore Majorana” di Brindisi (che offre il percorso tecnologico e quello liceale) citato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi di giugno scorso, perché è una delle scuole italiane in cui si utilizzano i banchi singoli con le ruote. Dal bando europeo firmato dal Commissario Domenico Arcuri si legge l’intenzione di acquistare “fino a 1,5 milioni di sedute attrezzate di tipo innovativo ad elevata flessibilità di impiego, per gli istituti della scuola secondaria”.

Le sedute attrezzate per uso didattico multifunzionale dovranno essere munite di almeno cinque ruote, ripiano di lavoro mobile di grandi dimensioni e ripiano porta libri o porta zaino di adeguate dimensioni.

Saranno motivi di apprezzamento in sede di valutazione delle offerte, è scritto nel bando di gara:

  • appoggio su sei ruote;
  • fermo ruote;
  • variabilità dell’altezza della seduta e del piano di lavoro;
  • disponibilità in più colori pastello.

Key4bizLei è stato tra i primi ad introdurre i banchi singoli con le ruote in una scuola italiana, quando tempo fa?

Salvatore Giuliano. Li abbiamo iniziati a comprare 8 anni fa, li avevo visti durante una fiera. Dai 4 iniziali ora sono centinaia e li utilizziamo, ma non siamo gli unici in Italia, sempre più per applicare metodologie educative e didattiche nuove, che abbiamo sposato qui all’Istituto ‘Ettore Majorana’ di Brindisi.

Key4bizUn banco costa davvero circa 300 euro?

Salvatore Giuliano. Sì, è questo il costo. Ma spero ora il prezzo per il ministero dell’Istruzione sia inferiore perché andrà ad acquistarne molti di più rispetto la normale domanda: la richiesta dai presidi alla ministra Lucia Azzolina è di 440mila banchi con seduta innovativa in tutta Italia. Quindi non per tutti gli 8 milioni di studenti.

Key4biz. Con questi banchi innovativi ci spieghi come è possibile che cambi in meglio la didattica e diventi multifunzionale?

Salvatore Giuliano. È assolutamente possibile, ma è solo uno strumento per le metodologie didattiche innovative che devono sempre essere attivate da insegnanti e docenti: la differenza la fanno sempre i professori e gli studenti. Non è sufficiente avere in classe un banco con sedute diverse dalle tradizionali per migliorare la didattica. 

Key4bizConcretamente come i banchi singoli con le ruote facilita la didattica e l’apprendimento?

Salvatore Giuliano. Consentono l’applicazione di tutti quelli che sono i princìpi base delle nuove metodologie educative e didattiche: collaborazione, cooperazione, didattica anche per gruppo disomogeneo di competenze.

Key4bizPer quali studenti sono utilizzati i banchi con le ruote? 

Salvatore Giuliano. Per quelli che frequentano la scuola secondaria di secondo grado, quindi studenti dai 14 anni in su. 

Key4bizHa sentito la ministra Azzolina in questi giorni, che ha citato proprio l’Istituto Majorana nella conferenza stampa con il premier quando ha annunciato l’acquisto dei banchi singoli con le ruote?

Salvatore Giuliano. Sì, ci siamo sentiti per continuare a lavorare insieme e dare risposte concrete per garantire l’inizio della scuola a settembre in classe e in sicurezza. 

Key4biz. Lei ha anche introdotto, per tutte le materie, il tablet per professori e studenti. Con quali risultati sull’apprendimento?

Salvatore Giuliano. Con eccellenti risultati di apprendimento grazie anche a un collaudato ed efficace metodo di insegnamento attraverso il device. Gli studenti non sono distratti dal tablet sul banco, perché i professori, continuamente formati sulle nuove tecnlogie, sono in grado di stimolarli e tenere alta la loro attenzione. Logicamente siamo pronti così anche alla didattica a distanza, come abbiamo fatto durante il lockdown.