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Banche, risparmi globali a 7 miliardi di dollari nel 2023 grazie a chatbot e IA

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Intelligenza artificiale, assistenti virtuali e machine learning cambieranno per sempre il rapporto tra banche e clienti. Si risparmieranno soldi e ore di lavoro, aumenterà l’efficienza: ma che ne sarà dei posti di lavoro?

Risparmiare tempo, accelerare le operazioni, ridurre gli errori e sfruttare al massimo i vantaggi dell’innovazione tecnologica, il sistema bancario mondiale l’ha capito bene e ora anche le compagnie assicurative accelerano sulla trasformazione digitale.

Grazie all’introduzione di chatbots di nuova generazione, le banche di tutto il mondo potranno risparmiare fino a 7,3 miliardi di dollari entro il 2023.

Circa 209 milioni di dollari i risparmi stimati per la fine del 2019.

Sono i dati contenuti nel nuovo Report di Juniper Research dal titolo “AI in Fintech: Roboadvisors, Lending, Insurtech & Regtech 2019-2023”, secondo cui, sempre grazie all’utilizzo diffuso di chatbot e della stessa intelligenza artificiale (IA), si arriverebbe a risparmiare in cinque anni qualcosa come 862 milioni di ore lavorative.

chatbot sono dei software automatizzati, a cui è possibile integrare soluzioni IA e di machine learning, che sono in grado di simulare conversazioni con esseri umani, parlando la nostra lingua, scrivendo in chat, mediante sistemi di elaborazione del linguaggio naturale.

chatbot, in estrema sintesi, sono programmi di conversazione.

Un caso di successo è sicuramente l’assistente virtuale Erica di Bank of America, che dotato di intelligenza artificiale e soluzioni machine learning avanzate dal suo lancio a giugno 2018 ha raggiunto 4 milioni di utenti e 15 milioni di interazioni concluse positivamente.

Tali software possono quindi ridurre e di molto i costi operativi in più legati ai servizi bancari e finanziari, ad esempio soddisfacendo le richieste dei clienti in maniera automatizzata, quindi risolvendo problemi di varia natura.

chatbot stanno già dimostrando una comprovata esperienza nella fornitura di servizi alla clientela e senza interruzioni o particolari criticità, superando di fatto lo scetticismo iniziale del settore fintech.

Secondo il documento, le interazioni bancarie condotte via chatbot con successo cresceranno tra il 2019 ed il 2023 di oltre il 3.000%.

A livello di canale, sempre nel 203 avremo un 79% di interazioni terminate con successo grazie alle chatbot via rete mobile, con applicazioni per smartphone che avvineranno ancora di più il servizio bancario alle persone.

Come detto, anche il settore assicurazioniadotterà soluzioni tecnologiche avanzate, tra cui le software technologies ovviamente, ma anche l’intelligenza artificiale. Lo studio stima in 1,3 miliardi di dollari i risparmi legati all’introduzione dell’IA, 300 milioni di euro solo nel 2019, in diversi settori, tra cui l’automobile e i trasporti in generale, le aziende, la salute, la sanità.

Tecnicamente, le assicurazioni sfrutteranno i chatbot per la raccolta di dati post-evento (incidente stradale, o domestico, o sul luogo di lavoro), con l’IA che esaminerà i dettagli del caso, tra cui le immagini prodotte dalla visione artificiale dei device.

Soluzioni che non solo consentiranno di risparmiare denaro agli assicuratori, ma ridurranno anche i tempi di richiesta di risarcimento, migliorando la soddisfazione dei clienti.

Secondo stime di Gartner, entro il 2021 il 70% delle organizzazioni mondiali di vari settori produttivi e dei servizi migliorerà la produttività del proprio personale integrando l’intelligenza artificiale sul posto di lavoro.

Ovviamente rimane aperto sul tavolo il problema della disoccupazione tecnologica legata all’introduzione massiccia di nuove tecnologie sul posto di lavoro.

Indagini e ricerche sull’uso dell’IA e di altri software automatizzati da parte dei maggiori gruppi bancari sembrano rivelare un’industria entusiasta delle prospettive di una tecnologia che può aiutare a tagliare i costi e aumentare la redditività, che però allo stesso tempo determinano la perdita di molti posti di lavoro.

Secondo quanto riportato da contentintelligence.net, molte di esse prevedono che il 30%-40% dei posti di lavoro nel settore bancario potrebbe essere spazzato via dall’intelligenza artificiale nei prossimi cinque/dieci anni.

Quasi tutte le grandi società di consulenza hanno pubblicato ricerche su come l’IA trasformerà il settore bancario: “dagli “assistenti virtuali” che sostituiscono le persone in tutti i punti dell’interazione con il cliente, ai robot che prevengono le frodi, che eseguono deal complessi o che siedono nei CdA a supporto dei processi decisionali”.

Negli ultimi anni, sono stati pubblicati numerosi Report globali relativi al mondo del lavoro e la sua evoluzione tecnologica. Negli Stati Uniti, il 47% dei lavoratori è a rischio disoccupazione, per via dell’integrazione crescente di robot e software nel processo lavorativo degli impianti (Frey and Osborne (2015).

Entro 20 anni in Asia, secondo uno studio Chang and Phu (2016), accadrà la stessa cosa per il 56% dei lavoratori.

In uno studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, pubblicato nel 2016, tra il 50 ed il 70% dei lavoratori di tutto il mondo potrebbe veder automatizzata una larga parte delle proprie mansioni