Key4biz

Banca d’Inghilterra apre alla possibilità di una valuta digitale di Stato

Potrebbe essere giunto il momento propizio per una valuta digitale di Stato in Gran Bretagna, secondo Andrew Bailey, Governatore della Banca d’Inghilterra. Un passaggio di rilievo finanziario, secondo quanto riportato dalla Reuters, che comunque potrebbe portare con sé criticità in termini di fixing dei tassi e soprattutto di privacy.

Valuta digitale per la Gran Bretagna

Manca poco tempo, forse una manciata di anni alla decisione”, ha ribadito Bailey in occasione di un evento pubblico della Banca d’Inghilterra (Bank of England, BoE), aggiungendo che “i problemi maggiori da affrontare per farci trovare preparati sono la sicurezza informatica, la tutela dei dati personali e un quadro regolatorio opportuno”.

Secondo quanto riportato dalla Reuters, l’arrivo di una sterlina digitale potrebbe ben inserirsi in un processo che attualmente vede la diminuzione costante dell’uso del contante a favore dei pagamenti digitali.

Lo scorso aprile il ministro delle Finanze britanniche, Rishi Sunak, ha interrogato proprio la BoE e le autorità regolatorio sull’impatto finanziario che avrebbe nel paese l’introduzione di una valuta digitale nazionale.

La fine del contante?

A detta di Bailey, “è stato l’annuncio di una valuta digitale coniata da Facebook a mettere tutti in allarme sul tema”. Lo stesso vice governatore della BoE, Jon Cunliffe, ha affermato in un intervento: “Vedo solamente buoni motivi per il lancio di una sterlina virtuale”.

La maggior parte dei soldi spesi in Gran Bretagna oggi sono digitali, non contanti, ha spiegato Cunliffe, “Circa il 95% della ricchezza delle famiglie britanniche si trova in depositi bancari, non in casa, questo significa che si tratta ormai di ricchezza digitale, tant’è che solo il 23% dei pagamenti prima della pandemia è stato effettuato utilizzando contanti, in calo da quasi il 60% rispetto a 10 anni fa”.

Le forme di pagamento digitali hanno superato il contante nel 2015 e ora rappresentano i tre quarti di tutti i pagamenti, con le sole carte di debito che rappresentano il 42% del totale”, ha infine precisato il vice governatore.

Exit mobile version