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Banca australiana licenzia una dipendente di 65 anni e la sostituisce con un’AI da lei stessa addestrata

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Kathryn Sullivan, ex impiegata della Commonwealth Bank of Australia con 25 anni di servizio, è stata recentemente licenziata dopo aver contribuito alla formazione del chatbot che l’ha sostituita. Il suo ultimo incarico, consistito nello scrivere e testare risposte per l’assistente virtuale ‘Bumblebee AI’, si è rivelato essere il passaggio finale verso la sua stessa rimozione.

Kathryn Sullivan, ex impiegata della Commonwealth Bank of Australia con 25 anni di servizio, è stata recentemente licenziata dopo aver contribuito alla formazione del chatbot che l’ha sostituita. Il suo ultimo incarico, consistito nello scrivere e testare risposte per l’assistente virtuale ‘Bumblebee AI’, si è rivelato essere il passaggio finale verso la sua stessa rimozione.

Sullivan ha descritto l’evento come uno shock, sottolineando la mancanza di considerazione nei confronti dei dipendenti senior e il senso di essere stati ridotti a semplici numeri. Pur riconoscendo il valore dell’AI, la donna ha espresso preoccupazione per l’assenza di regolamentazioni che impediscano l’abuso delle tecnologie nei luoghi di lavoro, sollevando dubbi etici sulla sostituzione dei lavoratori umani.

Dopo giorni di silenzio, la banca ha ammesso che il processo di sostituzione è stato gestito in modo affrettato e ha offerto un reintegro, che Sullivan ha rifiutato per mancanza di garanzie occupazionali.

Il CEO del gruppo, Matt Comyn, ha nel frattempo annunciato una nuova partnership strategica con OpenAI per combattere frodi, crimini finanziari e minacce informatiche, evidenziando il continuo impegno della banca nello sviluppo dell’AI.

Tuttavia, l’accaduto ha riacceso il dibattito globale sulla sicurezza del lavoro in un’epoca dominata dalla digitalizzazione avanzata, sollevando interrogativi su come e quando l’adozione dell’AI dovrebbe essere implementata senza sacrificare dignità e stabilità occupazionale.

Il caso australiano risuona anche in paesi come la Nigeria, dove l’uso crescente dell’AI nei settori bancari e fintech alimenta simili timori di sostituzione massiva del lavoro umano.

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Tutti i lavori IT coinvolgeranno l’AI entro il 2030, secondo Gartner

Secondo Gartner, entro il 2030 ogni attività svolta nei reparti IT sarà supportata dall’AI, ma ciò non implicherà un’ondata di licenziamenti.

Durante il keynote del Symposium dell’azienda in Australia, l’analista Alicia Mullery ha rivelato che attualmente l’81% del lavoro IT è svolto esclusivamente da esseri umani, ma entro cinque anni il 75% di queste mansioni sarà assistito da AI, con il resto affidato a bot completamente autonomi.

Il passaggio verso questa nuova modalità operativa non ridurrà drasticamente l’occupazione, ma trasformerà la struttura interna dei team, eliminando ruoli junior e spostando responsabilità su figure senior potenziate dalle tecnologie intelligenti.

Daryl Plummer, altro analista senior, ha sottolineato che le aziende dovranno giustificare la nuova capacità operativa generata, individuando progetti ad alto valore aggiunto. Tuttavia, l’adozione dell’AI comporterà complessità crescenti, inclusi costi imprevisti per nuovi dataset, gestione di modelli multipli e validazione incrociata delle risposte generate.

Gartner ritiene che il 65% dei CIO oggi non stia ancora ottenendo un ritorno economico positivo dagli investimenti nell’AI. Nel panorama dei fornitori, Gartner distingue i principali hyperscaler – AWS, Google, Microsoft e Alibaba – come partner strategici, mentre considera OpenAI, Meta, Anthropic, DeepSeek e XAI come realtà non ancora pronte per il mercato enterprise.

OpenAI, in particolare, viene criticata per la mancanza di licenze adatte e di integrazioni efficaci con software aziendali nonostante il suo ruolo nel backend di Microsoft 365 Copilot.

Infine, Gartner invita a superare l’uso di semplici chatbot per puntare su agenti interattivi capaci di eseguire azioni complesse, come negoziazioni autonome con fornitori, suggerendo una visione evolutiva dell’AI nei processi decisionali.

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