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Azione anti-pirateria negli USA: sequestrati conti e criptovalute per oltre 4 milioni di dollari

Nuova eclatante azione dell’amministrazione americana condotta dal Dipartimento del Tesoro, in collaborazione con l’Homeland Security (HS) e l’MPAA (Motion Picture Association of America), contro la pirateria audiovisiva nel Paese. il 6 maggio è stata annunciata la confisca di 4 milioni di dollari in contati e criptovalute per violazione della legge sul copyright ai danni di diversi siti web pirata riconducibili ad un un’unica proprietà.

L’inchiesta federale è partita nel 2013, quando gli agenti dell’HS hanno ricevuto informazioni da PayPal su pagamenti indirizzati a due siti web pirata, Noobroom.com e Noobroom7.com, da parte di nuovi abbonati. Successivamente, l’MPAA ha a sua volta indagato sul caso, arrivando a provare che i due siti in questione violavano la legge sulla proprietà intellettuale per tutte le opere caricate e offerte in rete senza licenza.

Le entrate generate dalle piattaforme incriminate venivano gestite tramite il sistema di pagamenti online Stripe ed ulteriormente accresciute tramite le inserzioni e gli annunci pubblicitari gestiti invece dalla società Lanista Concepts.

L’MPAA ha quindi inviato una lettera di “cease and desist”, con la richiesta esplicita di cessare l’attività illegale e di desistere dal riprenderla in futuro. Nel diritto anglosassone, tale azione ha l’obiettivo di avvisare il destinatario che se non interrompe la condotta specificata, o intraprende determinate azioni, entro i termini fissati nella lettera, potrà essere citato in giudizio.

Le indagini dell’HS, continuate tra il 2016 ed il 2018, sono poi riuscite a dimostrare che diversi siti web pirata, tra cui SuperChillin, movietv.com e Sit2Play.com, e numerosi conti bancari collegati per diversi milioni di euro, indirizzavano tutti ad un’unica persona che, secondo quanto riportato da torrentfreak.com, rispondeva al nome di Talon White.

L’ennesima prova che dietro la finta gratuità dell’offerta pirata di film, serie tv ed eventi sportivi, o dietro il pagamento anche di piccole somme, c’è sempre una vasta rete criminale che fa profitti a danno dell’intera industria audiovisiva mondiale, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e nuovi investimenti, con pesanti ricadute anche sulla qualità finale dei prodotti offerti al pubblico.

Un concetto che il mese scorso è stato ribadito in Italia in occasione dell’evento Il prezzo della gratuità – Pirateria e rischi informatici”, organizzato dalla Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) e da LUISS Business School.

Nel suo intervento, il segretario Generale della FAPAV, Federico Bagnoli Rossi, ha ben spiegato il ruolo dei gruppi criminali nella pirateria internazionale e i nuovi pericoli insiti nel consumo di contenuti che violano il diritto d’autore: “dietro alla pirateria non ci sono benefattori o Robin Hood del web, ma vere e proprie mentalità criminali che hanno solo un obiettivo: fare profitti, sempre più profitti”, ha dichiarato Bagnoli Rossi.
Il prezzo della gratuità, piena o parziale, di questi contenuti offerti illegalmente in rete, in piena violazione della legge sul copyright è proprio questo: esporsi e mettere a repentaglio la sicurezza dei propri dati personali. Gli atti di pirateria per accedere ai contenuti audiovisivi non provocano danni solo nei confronti dell’industria e del sistema economico e professionale che ruota intorno alla cultura, alla creatività e al talento del nostro Paese – ha precisato il Segretario Generale FAPAV – ma mettono in serio rischio anche la sicurezza e la privacy degli utenti stessi”.

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