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Avatar che fumano e giochi online: come l’industria del tabacco blandisce i ragazzi nel metaverso

Fumo nel metaverso: una nuova frontiera per il marketing del tabacco

Un’immagine condivisa sui social ritrae un gruppo di amici che fuma in un bar… ma non è una scena reale: è un momento virtuale nel metaverso. Questo esempio evidenzia come le aziende del tabacco stiano sfruttando spazi digitali e immersivi per promuovere fumo e svapo, lontano da regolamentazioni.

Strategie digitali e prodotti tecnologici per attrarre i giovani

Il rapporto “Canary” presentato alla Conferenza Mondiale sul Controllo del Tabacco a Dublino denuncia l’uso crescente di NFT, eventi immersivi e sponsorizzazioni di videogiochi per pubblicizzare sigarette e dispositivi da svapo. Le aziende stanno anticipando le normative, operando in spazi ancora non regolamentati.

Bambini e adolescenti nel mirino

Nel metaverso, oltre la metà degli utenti ha meno di 13 anni. I ricercatori temono che i giovani siano esposti precocemente alla normalizzazione del fumo, specialmente in ambienti dove gli avatar agiscono con maggiore libertà rispetto alla vita reale.

Social media e marketing nascosto

Anche senza scannerizzare direttamente il metaverso, il monitoraggio di Canary ha rilevato link e contenuti promozionali su piattaforme tradizionali. Spesso si tratta di post apparentemente innocui, come gruppi di amici che “cercano l’accendino” durante un caffè virtuale.

La normalizzazione del fumo attraverso gli avatar

Secondo la dott.ssa Magsumbol, il metaverso sta diventando un campo di battaglia dove le multinazionali del tabacco cercano di normalizzare comportamenti dannosi sfruttando la possibilità di “diventare chiunque”, anche avatar che fumano, svapano o acquistano alcol.

Il problema è globale: anche alcol e cibo spazzatura sotto osservazione

Il progetto Canary si sta espandendo a paesi come Brasile e Cina e monitorerà anche alcolici e cibi ultra-processati. In Irlanda, uno studio ha mostrato che oltre il 50% degli adolescenti vede quotidianamente post legati all’e-cigarette.

L’educazione come strumento di difesa

Attivisti come Agamroop Kaur portano nelle scuole campagne per aiutare i giovani a riconoscere le pubblicità camuffate da contenuti di influencer. Capire che si tratta di marketing è fondamentale per sviluppare uno spirito critico.

Un vuoto normativo difficile da colmare

Il quadro giuridico internazionale (WHO FCTC) richiede il divieto della pubblicità del tabacco, ma non è attrezzato per affrontare il mondo digitale. Regolare il web, avverte Andrew Black, è una sfida che riguarda tutti i settori, non solo il tabacco.

L’allarme degli esperti: agire prima che sia troppo tardi

Secondo Vital Strategies, se il marketing digitale del tabacco non viene regolamentato subito, sarà poi quasi impossibile fermarlo. Ignorare il problema ora potrebbe portare a una diffusione incontrollata e difficilmente reversibile.

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