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Autostrade, l’app per chiedere da domani il cashback per i ritardi di oltre 15′ causati dai cantieri: “Nessun tracciamento”

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L’app si chiama ‘Free to X’ con la quale sarà possibile chiedere il rimborso di una parte o del 100% del costo del pedaggio autostradale per i ritardi, di almeno 15 minuti, causati dai cantieri. Primi rimborsi da gennaio 2022. Autostrade per l'Italia risponde a Key4biz: "Nessuna violazione della privacy, ma pronti a confronto con il Garante".

Autostrade per l’Italia dà il via al cashback dei pedaggi: la restituzione agli automobilisti dal 25% fino al 100% del costo del pedaggio per i ritardi da 15 minuti in poi causati da cantieri e lavori stradali. Non scatta l’indennizzo per incidenti o altre cause non imputabili a Aspi, la società che gestisce la rete autostradale. Sarà necessario ritirare la ricevuta di pagamento al casello autostradale per inviare la richiesta. I primi rimborsi da gennaio 2022.

Cashback dei pedaggi, da domani possibile chiedere il rimborso per i “cantieri che riducono le corsie disponibili”

L’app si chiama Free to X, scaricabile sugli store di Apple e Google, con la quale sarà possibile da domani richiedere il cashback per le percorrenze in autostrada con tempi previsti più lunghi di quelli normali nelle tratte “impattate” dai cantieri, ossia “cantieri che riducono le corsie disponibili”, ha detto Massimo Iossa, direttore generale ‘Free to X’. La sperimentazione sarà valida fino al 31 dicembre 2021, ma l’obiettivo di Autostrade per l’Italia è proseguire per i prossimi 5 anni: con un investimento di 250 milioni di euro.

Cashback Autostrade, come funziona

Accertata la segnalazione del ritardo, Aspi rimborserà dal 25% al 100% del costo del pedaggio. Il cashback sarà garantito per tutti i tipi di pagamento effettuato: contanti, carta, Viacard, Telepass o altri. Per il ‘telepedaggio’ la restituzione sarà automatica: l’automobilista dovrà solo confermare i rimborsi proposti. Per carte e contanti, la richiesta avviene con l’app fotografando la ricevuta presa al casello autostradale. Se arriva un messaggio in cui si comunica il diritto al cashback, allora verrà chiesto l’Iban su cui accreditare il rimborso. Per i consorzi e i loro consorziati sarà realizzata nei prossimi mesi una piattaforma ad hoc per ricevere i rimborsi sempre dal 15 settembre 2021.

E la privacy? “Nessun confronto con il Garante, ma pronti ad averlo”

“Il documento d’identità verrà chiesto solo a chi paga in contanti ed avrà ricevuto il messaggio in cui si comunica il diritto a ricevere il cashback”, ha spiegato Massimo Iossa, direttore generale ‘Free to X’, rispondendo alla domanda di Key4biz, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. “Non ci sarà nessun tracciamento”, ha aggiunto, “perché i dati utilizzati dall’app sarà gli stessi per ‘pedaggiare’ i clienti”. E sul perché l’app è stata presentata all’Antitrust e al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e non anche al Garante Privacy, Iossa ci ha risposto: “Non abbiamo avuto nessun confronto con il Garante Privacy, ma siamo pronti ad averlo. Siamo tranquilli su questo aspetto, perché abbiamo avuto un approccio conservativo, nessun aspetto vìola la privacy”.

I criteri dei ritardi dei cantieri per avere diritto al rimborso

Per una tratta autostradale fino a 29 km se si è in fila dai 15 fino ai 29 minuti a causa di un cantiere che riduce le corsie allora il rimborso sarà del 100% del costo del pedaggio. Ecco uno degli esempi per ritardo e lunghezza di viaggio per avere diritto al cashback autostradale.

Assoutenti: “La modalità vìola la privacy: sì a rimborsi automatici e senza necessità di iscrizione o cessione dati all’app”

Nel frattempo, Assoutenti, una delle associazioni dei consumatori che hanno testato l’app, ha già presentato un esposto al Garante Privacy per chiedere l’apertura di un’istruttoria sulla modalità di rimborso. Ecco la motivazione.

Tutti i servizi forniti da ‘Free to X’ sarebbero però vincolati alla compilazione di un form dove non si può procedere se non si fornisce il consenso alla ricezione di comunicazioni di marketing per prodotti e offerte della medesima società”, denuncia Assoutenti.

Il meccanismo dei rimborsi in favore degli automobilisti risulterebbe inoltre eccessivamente invasivo della privacy delle degli automobilisti che vorranno partecipare all’iniziativa, aggiunge Assoutenti. 

Per calcolare il ritardo verrebbero, secondo l’associazione dei consumatori, incrociati i dati relativi alla presenza dei cantieri con quelli di Google Maps riguardo alle code e quelli relativi agli orari di entrata e uscita dall’autostrada da parte degli automobilisti. Procedura di rimborso che, secondo Assoutenti, potrebbe, invece, essere automatica e senza necessità di iscrizione o cessione dati all’app ‘Free to X’ per l’85% degli utenti “considerato che oggi il 62% degli automobilisti che utilizzano le autostrade paga i pedaggi attraverso Telepass, il 23% con carte di credito e solo il 15% in contanti”.

“La trasmissione dei dati personali degli automobilisti aventi diritto al rimborso dei pedaggi presenta evidenti profili di criticità e potrebbe violare l’art. 5 del GDPR e il Codice in materia di protezione dei dati personali”, sostiene il presidente Furio Truzzi.

L’articolo 5 del Regolamento “Principi applicabili al trattamento di dati personali” prevede che il trattamento dei dati personali avvenga in modo lecito, corretto e trasparente nei confronti dell’interessato. Vedremo se il sistema di cashback di Autostrade per l’Italia avrà l’ok dal Garante Privacy.

Cashback pedaggi, il videotutorial per richiedere il rimborso se pagamento effettuato con carte o contanti

Scarica l’app

Free to X si scarica da qui, è disponibile per smartphone iOS e Android.