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Auto a guida autonoma, nel 2050 un’economia del passeggero da 2.000 miliardi negli USA

Le auto a guida automatizzata sono immaginate da molti di noi come vere e proprie “robocars” che si muovono attorno a noi, magari azionate da messaggi vocali, in grado di rendere il viaggio più confortevole, mentre mangiamo, lavoriamo, leggiamo i giornali e facciamo acquisti da remoto.

Una vita da passeggero e basta, senza guidare e con tutto il tempo per noi e le attività che ci interessano quotidianamente.

L’intera industria automobilistica, con i più grandi provider di rete e di tecnologia avanzata (cloud, internet of things, intelligenza artificiale, big data e molto altro), con il sostegno della maggioranza dei Governi dei Paesi più sviluppati, stanno da qualche anno accelerando sulla trasformazione digitale del settore automotive, introducendo nuove soluzioni e immaginando innovative applicazioni.

Entro il 2045 si stima che le self driving cars permetteranno di salvare la vita di 600 mila persone coinvolte in incidenti stradali. Inoltre, considerando le ricadute economiche diffuse, in più settori, legate agli investimenti crescenti in tale industria, si attende per il 2050 un mercato complessivo (prodotti e servizi per l’“economia del passeggero” o “passenger economy”) in grado di generare 7 mila miliardi di dollari di valore aggiunto all’economia globale.

Di questi, stando ai dati pubblicati in uno studio di Strategy Analytics commissionato da Italtel, “Accelerating the Future: The Economic Impact of the Emerging Passenger Economy”, oltre 2 mila miliardi sono attesi nel solo mercato americano.

Il Report parte dal presupposto che la neonata “Passenger economy”, cioè l’economia legata ai trasporti automatizzati, alla mobility as a service, all’infotainment, alla sicurezza, a tutto quello che si può fare nel “tempo liberato dalla guida” (evoluzione di quello che già accade in viaggio sul treno e in aereo), possa generare un mercato di prodotti e servizi che nel 2035 varrà già 800 miliardi di dollari.

La mobility as a service da sola rappresenterà la metà circa della passenger economy, per 3000 miliardi di dollari di ricavi, mentre il mercato delle applicazioni dedicate alla self driving cars arriverà a valere più di 200 miliardi di dollari.

L’innovazione tecnologica contenuta nella smart mobility, soprattutto in ambiente urbano, permetterà di salvare centinaia di migliaia di vite umane, con un risparmio stimato in 234 miliardi di dollari tra il 2035 ed il 2050.

Muovendosi in un’auto a guida autonoma, inoltre, stando ai dati pubblicati nello studio, si libereranno ogni anno dal traffico più di 250 milioni di ore della nostra vita.

Per raggiungere questi significativi traguardi economici ed industriali, sociali e ambientali (perché meno ore in auto significano meno emissioni di gas climalteranti e nocivi per la salute, senza contare la probabile alimentazione elettrica della maggior parte delle robocars), servono comunque dei provvedimenti, che secondo Strategy Analytics dovranno riguardare lo sviluppo di un quadro regolatorio avanzato al passo con i tempi, il rilancio dei progetti smart city in tutto il mondo, la piena connettività dell’intero territorio e l’emergere della mobility as a service.

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