Key4biz

Auto elettriche, il mercato non va in ferie ad agosto: in Italia vendite a +176%

Il mercato italiano delle auto ad alimentazione alternativa continua a crescere, registrando un +18% nel mese di agosto. Un mese difficile per le vendite di automobili, perché si pensa ad andare in ferie più che acquistare un mezzo di trasporto.

Eppure, in Italia i dati dicono il contrario e se, in generale, le nuove immatricolazioni sono calate del 3%, nel mese di agosto Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) e Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) hanno certificato l’ennesimo straordinario risultato delle auto elettriche, con la vendita di 528 unità.

Le automobili a motore elettrico, infatti, hanno messo a segno un ottimo +176,4% di vendite su base annuale, per una quota di mercato nazionale pari allo 0,6%.

Il dato cumulato gennaio-agosto 2019 conferma il boom di immatricolazioni di electric cars (eCars), con un +111,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 e 6.520 unità complessive.

Bene anche le ibride, anche se con un trend meno impetuoso del passato: nel mese di agosto hanno registrato un aumento di vendite del +6,5%, per quasi 4.400 unità e una quota mercato nazionale pari al 4,9%, mentre il cumulato gennaio-agosto 2019 ha segnato un +26,3%, con 71.185 unità.

Le nuove registrazioni di auto ibride ed elettriche valgono il 5,5% del mercato.

Bene anche le vendite di auto elettriche nel resto d’Europa, con un +103% in Germania e +47% in Francia.

L’Italia ha introdotto gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche piuttosto tardi rispetto agli altri grandi paesi europei, il che significa che la crescita delle vendite sarà inferiore alla media europea, si legge nel commento Anfia ai dati sul mercato autovetture in Italia.
Il Governo ha stanziato fondi per finanziare gli incentivi per 60 milioni di euro nel 2019, che salgono a 70 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021.

Gli incentivi si applicano agli acquisti di veicoli a batteria-elettrico (BEV) e ibridi plug-in (PHEV) che emettono meno di 70 g/km di CO2 per un prezzo di acquisto non superiore a 50.000 euro (escluso IVA). Il sussidio fino a 4.000 euro per l’acquisto di un BEV e 1.500 euro per un PHEV è completato da un sussidio aggiuntivo per la demolizione di un veicolo più vecchio, portando il sussidio BEV a 6.000 euro e il sussidio PHEV fino a 2.500 euro.

L’andamento negli ultimi 12 mesi delle immatricolazioni di autovetture ricaricabili evidenzia l’effetto determinato dall’introduzione dell’ecobonus, in particolar modo per i privati. Nell’intento del Governo, la misura non è un provvedimento di sostegno al mercato dei veicoli, ma ha una finalità tutta ambientale, andandosi a integrare alla vigente normativa europea sulla qualità dell’aria e dell’ambiente.

L’infrastruttura di ricarica è infine un altro elemento fondamentale per l’adozione di veicoli elettrici, poiché il prezzo iniziale di una nuova auto a batterie è ancora piuttosto elevato, mentre l’accesso alle stazioni di ricarica in tutto il Paese è limitato.

L’attuale struttura di ricarica, secondo EAFO (European Alternative Fuels Observatory) conta in Italia 3.824 punti di ricarica pubblici, di cui 793 a ricarica veloce (>22 kW), che corrispondono ad una media nazionale di 12 punti ogni 100 km, contro una media europea di 32 (l’Italia è però allineata alla media europea per numero di veicoli per punto di ricarica pari a 8).

Exit mobile version