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Auto cinesi, dal segretario del Tesoro Yellen al senatore Brown pressioni su Biden per uno stop alle importazioni

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Si alzano le voci che chiedono di fermare lo strapotere cinese nel mercato mondiale dell’automobile. Negli Stati Uniti un senatore democratico dell’Ohio chiede a gran voce un vero e proprio stop alle importazioni di veicoli made in China. Preoccupazioni espresse anche dalla Yellen, il segretario del Tesoro americano.

Export automobili, la Cina supera il Giappone

Per decenni il Giappone ha dominato il mercato mondiale delle automobili, ma dall’anno scorso c’è stato un cambio alla guida di quest’industria strategica per ogni economia avanzata: è la Cina il nuovo campione globale delle esportazioni di auto.

Non si è trattato di un normale e naturale avvicendamento sul podio più alto, come da sempre avviene nella storia dell’industria, perché il Giappone durante il 2023 ha registrato un ulteriore aumento delle esportazioni del 15%, per un totale di 4,3 milioni di veicoli.

È la Cina che ha fatto un vero e proprio balzo in avanti di grande rilievo e probabilmente si è trattato di un risultato straordinario (nel vero senso del termine), frutto del nuovo rapporto che si è instaurato tra Pechino e Mosca.

Secondo i dati preliminari della China Association of Automobile Manufacturers (CAAM), la Cina ha esportato 4,41 milioni di automobili da gennaio a novembre, pari ad una crescita del +58% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Di queste, 730 mila sono state consegnate al mercato russo.

Dominio cinese nelle auto elettriche

Solo in Messico, l’export cinese è cresciuto del 71% in un anno, a 330 mila veicoli.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, circa il 60% delle vendite globali di veicoli elettrici proviene ormai dall’industria automobilistica cinese, creando uno stato di agitazione permanente in tutti i mercati occidentali, per via della transizione energetica in corso e della difficoltà di competere con l’industria messa in piedi dal gigante asiatico.

Janet Yellen: “Pronti a tutto per trovare una soluzione al problema”

Una settimana fa il Segretario del Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha dichiarato alla CNBC che farà tutto quello che è in suo potere per fermare la crescente influenza cinese sugli equilibri industriali e di mercato.

Dobbiamo invitare Pechino a ridurre i sussidi statali all’industria dell’automobile”, ha detto la Yellen, che chiede un’azione più incisiva sulle politiche macroeconomiche del gigante asiatico, “dobbiamo lavorare a tutto campo per vedere se possiamo trovare una soluzione con Pechino a questi problemi”.

Gli Stati Uniti hanno già bandito componenti e materie prime necessari alla produzione di batterie made in China, paese designato come “entità straniera di interesse”, e hanno annunciato un’indagine sui veicoli connessi o auto intelligenti di fabbricazione cinese.

Sherrod Brown: “Divieto totale alle importazioni di auto cinesi

Alle preoccupazioni del segretario del Tesoro americano si aggiunge anche la proposta del senatore democratico dell’Ohio, Sherrod Brown, che ha chiesto “un divieto totale di importazione di veicoli elettrici cinesi”, perché gli Stati Uniti non si possono permettere di subire una vera e propria “invasione di automobili” sostenuta in maniera scorretta dal Governo di Pechino.

Troppe volte abbiamo visto nel tempo arrivare sui mercati di tutto il mondo grandi volumi di merci prodotte con sussidi statali cinesi, che alterano ogni minima regola di leale competizione economica, con il solo scolpo di indebolire le produzioni nazionali di altri Paesi concorrenti”, ha dichiarato il senatore democratico in corsa per la sua rielezione in uno Stato fortemente orientato verso il Partito repubblicano.

Il peso tecnologico e geopolitico della Cina nella transizione energetica

La questione non è di poco conto. Le presidenziali 2024 che si svolgeranno il prossimo novembre negli Stati Uniti vedono già i protagonisti confrontarsi, anche duramente, su temi quali la transizione energetica ed ecologica, le nuove tecnologie green (quindi il fotovoltaico e l’eolico) e quelle più dirompenti (dall’intelligenza artificiale al cloud), l’elettrificazione, con la produzione delle batterie e delle auto elettriche.

Settori industriali chiave per il futuro delle nostre economie e non solo, su cui giocano le strategie di mercato di ogni attore globale, perché l’impatto sulla vita di tutti noi sarà significativo, sia in termini di benefici e vantaggi, sia di costi.

È bene ricordare che sono diverse le Big americane ed europee che hanno intavolato accordi industriali con gli omologhi cinesi, o che lavorano con i produttori locali per assemblare poi nel vecchio continente, tra cui Tesla e Volkswagen, Stellantis e eGT New Energy Automotive (joint venture tra Dongfeng, Renault e Nissan), il marchio italiano DR, Volvo, Mercedes Benz.