Passaggio di Testimone

Audiovisivo, Neelie Kroes: ‘Parola d’ordine deregulation’

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Passaggio di consegne di Neelie Kroes ai suoi successori in Commissione Günther Oettinger e Andrus Ansip. Per l’audiovisivo, priorità a Mercato Unico, banda superveloce e spettro.

“Il mondo dell’audiovisivo sta cambiando, sta diventando convergente, va verso il digitale con conseguenze per i produttori di contenuti, i distributori e il pubblico“. Lo ha dichiarato il Commissario uscente alla Digital Agenda Neelie Kroes, in occasione dell’International Broadcasting Convention (IBC) di Amsterdam.

La Kroes, che presto lascerà le proprie funzioni al Commissario per la Digital Economy Günther Oettinger e al vicepresidente per il Digital Single Market Andrus Ansip, ha anche sottolineato la presenza di nuove piattaforme, nuovi dispositivi e nuovi player che creano nuove aspettative.

Tutta questa innovazione porterà diverse opportunità, ha osservato il Commissario, e ha bisogno di revisione e raccomandazioni. La Kroes ha quindi illustrato alcuni aspetti fondamentali dell’industria audiovisiva, offendo alcuni consigli e suggerimenti alla nuova Commissione Ue (Scheda) che entrerà nel pieno delle funzioni dal prossimo novembre.

In particolare la Kroes ha ribadito l’importanza della realizzazione del Mercato Unico Digitale, della deregolamentazione, per poter innovare l’audiovisivo, retto ormai da norme troppo vincolanti e superate. “Il mio sogno – ha indicato – è un mercato aperto, senza confini e competitivo”.

Altro aspetto essenziale è portare la banda larga ultraveloce in tuta Europa e usare lo spettro in modo efficiente.

 

Servono regole certe

Intanto, ha sottolineato, bisogna capire come assicurare parità di condizioni a tutti gli operatori e comprendere come avvantaggiarsi delle economie di scala del Mercato Unico.

In tutto questo, però, ci sono anche delle cose che l’innovazione non ha mutato come l’amore della gente per la tv, ha ricordato la Kroes, per i contenuti di qualità che stimolano la nostra cultura, danno posti di lavoro, e salvaguardano il pluralismo.

Le restrizioni territoriali sono però ancora un ostacolo. Al momento l’industria conta su un’unica e semplice regola, quella del ‘Paese di origine’ per la produzione e distribuzione di contenuti in tutta la Ue.

Ciò che serve adesso sono delle regole chiare, certe e coerenti, fondamentali per il nostro futuro digitale.

I diritti tv costano troppo

Partendo da questi assunti bisognerà costruire tutta la riforma sul diritto d’autore, ha sottolineato la Kroes.

Oggi i broadcaster pagano molto per i diritti. I costi sono talmente alti che solo gli operatori con posizioni ben consolidate possono sostenerle a differenza dei new entrant.

“E’ tempo di cambiare“, ha detto la Kroes, andando incontro anche alle esigenze degli utenti che chiedono, per esempio, perché non è possibile accedere al proprio programma preferito a pagamento quando si è in viaggio o ancora vedere la partita della propria squadra al rientro a casa.

“Le regole di oggi – ha detto senza mezzi termini la Kroes – stanno ostacolando il nostro futuro digitale”.

Secondo, il Commissario bisogna deregolamentare il settore e ha aggiunto che “il protezionismo non è la risposta a ogni problema”.

Il neoeletto presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha dato priorità al Mercato Unico Digitale e “ha ragione” ha ribadito la Kroes.

Nel Mercato Unico i contenuti audiovisivi saranno fondamentali, ma per realizzarlo bisognerà farlo con azioni concrete.

Intanto, ha indicato la Kroes, è necessario garantire il libero accesso ai contenuti, partendo dalla net neutrality.

Altra cosa importante, per la Kroes, è la revisione della Direttiva per i sevizi audiovisivi e i media che partirà, dopo due consultazioni, nel 2015.

“Una cosa è chiara – ha osservato il Commissario – spesso queste regole sono troppo datate e dettagliate per far fronte al digitale. Per alcuni comparti, c’è spazio per deregolamentare e per una maggiore cooperazione industriale oltre che per una legislazione basata su principi chiari”.

Spingere sulla banda ultraveloce

Altro punto essenziale e fondamentale è che i contenuti di qualità hanno bisogno di capacità di rete.

“Stiamo sostenendo notevoli investimenti nella banda larga, pubblica e privata. Abbiamo bisogno di spingere sulla banda larga veloce e superveloce ovunque”, ha ribadito la Kroes, e in questo senso molto potrà essere fatto con il pacchetto di regole sul Mercato Unico delle tlc.

Non tralasciando un miglior uso dello spettro che è “una risorsa vitale“.

Per la Kroes, il Rapporto Lamy fornisce ottimi suggerimenti su come usare al meglio la banda 700 MHz, in ogni caso, ha aggiunto il Commissario, non sarà facile bilanciare tutti gli interessi in campo.

La Kroes ritiene che un piano europeo strategico possa essere la soluzione ottimale per fronteggiare tutte le difficoltà e fare in modo che tutto avvenga in modo coordinato.