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Attacchi informatici alla sanità, in Italia l’11% sono ransomware

A laptop displays a message after being infected by a ransomware as part of a worldwide cyberattack on June 27, 2017 in Geldrop. - The unprecedented global ransomware cyberattack has hit more than 200,000 victims in more than 150 countries, Europol executive director Rob Wainwright said May 14, 2017. Britain's state-run National Health Service was affected by the attack. (Photo by Rob Engelaar / ANP / AFP) / Netherlands OUT (Photo by ROB ENGELAAR/ANP/AFP via Getty Images)

Continua l’annus horribils della sanità. Non solo per la pandemia, ma anche il crimine informatico ha messo a dura prova l’intero settore. Per quanto riguarda il nostro Paese, il 24% delle strutture ha dichiarato di aver subìto attacchi informatici, dei quali l’11% è costituito da ransomware e il 33% da accessi abusivi ai dati.

È quanto emerge dal whitepaper “Capire il rischio cyber- Il nuovo orizzonte in sanità”, realizzato da Sham, società del Gruppo Relyens, in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino. Il report – basato su 68 professionisti di strutture distribuite in 14 regioni italiane – analizza la preparazione e la consapevolezza della sanità italiana per far fronte alla minaccia cyber e ciò che emerge é che la minaccia hacker non è sottostimata.

Sanità, cybersecurity e ransomware

Per lo studio il 59% delle strutture percepisce il tema cyber risk in sanità come una priorità che impatta su prestazioni erogate e modelli organizzativi interni. Un ulteriore 31% ha valutato il tema come parzialmente prioritario. Ciononostante sono ancora poco frequenti le misure adottate dalle strutture per prevenire e gestire il rischio cyber: mappature, analisi dei rischi e test di vulnerabilità figurano solo in un terzo del totale.

I professionisti intervistati sono Risk Manager, Responsabili Qualità, Data Protection Officer (DPO), Responsabili della sicurezza informatica (CISO) e dell’Ingegneria Clinica, nonché Referenti della Direzione Sanitaria e Generale. Il 70% delle strutture è appartenente alla sanità pubblica, il 30% al comparto privato, con dimensioni che variano da meno di 250 posti letto a più di 750, rappresentando in maniera omogenea la composizione del sistema sanitario nazionale…

Continua a leggere l’articolo su Cybersecurity Italia, su cui l’articolo è stato originariamente pubblicato.

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