Il rinnovo

Asstel, siglato il nuovo Contratto Nazionale delle Telecomunicazioni. Aumento di 300 euro per i lavoratori

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È stato siglato oggi il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Telecomunicazioni, un accordo che segna un passo decisivo per l’evoluzione dell’intero ecosistema Tlc italiano. Labriola 8Asstel): 'Punto di svolta, ora politiche dedicate'. Ugliarolo (Uilcom): “Ora il Governo intervenga per affrontare i nodi strutturali del settore”.

È stato siglato oggi il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Telecomunicazioni, un accordo che segna un passo decisivo per l’evoluzione dell’intero ecosistema Tlc italiano. Lo scrive Asstel in una nota, aggiungendo che si tratta di un risultato che testimonia il senso di responsabilità dell’industria delle telecomunicazioni, che – pur in un contesto economico ancora complesso e in assenza di un quadro di politica industriale definito – ha scelto di procedere con il rinnovo del contratto collettivo, valorizzando il contributo delle persone e la sostenibilità del settore. Non si tratta di un semplice aggiornamento economico e normativo, ma di un contratto di trasformazione e di innovazione, per accompagnare la transizione digitale del Paese e rafforzare la competitività del settore con una prospettiva di lungo periodo, fino al 2028 gestendo così la definizione di due cicli negoziali.

Introdotta distinzione per il comparto CRM-BPO

Il nuovo CCNL introduce per la prima volta una distinzione all’interno della filiera per il comparto CRM–BPO (call center e assistenza tecnica ai clienti) il più esposto ai processi evolutivi e di transizione tecnologica, prevedendo maggiori strumenti di flessibilità per garantire sostenibilità economica e occupazionale e contrastare i fenomeni di dumping contrattuale. Il contratto prevede inoltre l’introduzione di aree professionali per valorizzare le competenze delle persone e guidare la trasformazione superando i vecchi livelli e valorizzando le competenze, l’occupabilità, collegando in modo più diretto le responsabilità ai percorsi di crescita

Nel periodo 2026-2028 garantito il recupero dell’inflazione

Dal punto di vista economico, l’accordo conferma un impegno concreto e responsabile da parte delle imprese: nel triennio 2026–2028 il settore riconoscerà il recupero dell’inflazione IPCA maturata nei due cicli negoziali. Un segnale importante di attenzione e responsabilità sociale, che si traduce in un impegno reale per il benessere delle persone, anche in un contesto in cui la filiera non è ancora pienamente uscita dalla crisi.

Labriola: “Nuovo contratto punto di svolta, ora nuove politiche”

“Il nuovo CCNL TLC rappresenta un punto di svolta per la filiera delle telecomunicazioni dice Pietro Labriola, Presidente di Asstel perché guarda avanti e mette al centro il valore delle persone. È un contratto di trasformazione che nasce da un dialogo serio e responsabile, e che testimonia la grande responsabilità sociale del nostro settore: nonostante un mercato che non è ancora uscito dalla crisi, le imprese hanno scelto di fare la loro parte, anche in coerenza con gli interventi previsti dal Governo nella legge di bilancio, che prevede misure di agevolazione fiscale per incrementi economici riconosciuti dai rinnovi contrattuali. Tuttavia, questo impegno deve essere accompagnato da politiche industriali coerenti e di lungo periodo: senza un cambiamento strutturale nelle politiche del Sistema Paese, ogni sforzo delle imprese rischia di essere vano. Le telecomunicazioni sono una componente strategica dell’economia italiana – oltre 200 mila occupati, più del 6% del Pil e investimenti per oltre 114 miliardi di euro dal 2010 – e meritano una visione di politica industriale che ne riconosca il ruolo centrale per la competitività nazionale. È il momento di agire con coerenza e visione, per fare della nostra filiera uno dei motori della digitalizzazione e della crescita del Paese”.

 Il rinnovo del CCNL conferma l’impegno condiviso delle parti sociali nel promuovere occupazione qualificata, formazione continua, rafforzando il ruolo delle telecomunicazioni come infrastruttura strategica per lo sviluppo digitale dell’Italia.

Di Raimondo: “Nuovi strumenti per governare la trasformazione digitale”

Questo rinnovo mette a disposizione strumenti concreti per governare le trasformazioni in atto”, spiega Laura Di Raimondo, Direttrice Generale di Asstel. “Il nuovo modello di classificazione del personale, basato sulle Aree Professionali, supera i vecchi livelli e valorizza le competenze, l’occupabilità, collegando in modo più diretto le responsabilità ai percorsi di crescita. Particolare attenzione è stata riservata al comparto CRM/BPO, per il quale nasce un’area contrattuale dedicata, per contrastare i fenomeni di dumping contrattuale, che introduce maggiore flessibilità organizzativa e sostenibilità economica, assicurando continuità occupazionale attraverso una revisione della clausola sociale. Il contratto innova anche in materia di welfare rafforzando la previdenza complementare e la sanità integrativa di settore, prevedendo nuovi permessi per genitorialità, violenza di genere e bisogni educativi speciali e potenziando il lavoro agile, rendendolo più inclusivo e orientato a risultati misurabili. Infine, si è scelto di creare una correlazione tra i principi ESG (Environmental, Social, Governance) e gli istituti del CCNL consolidando la visione condivisa del lavoro fondato su sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale”.

Nuove tecnologie e lavoro agile

Il nuovo CCNL delle Telecomunicazioni si articola sui principali ambiti di innovazione come: trasformazione del lavoro; il nuovo modello di classificazione introduce due articolazioni – una generale e una specifica per le attività di CRM/BPO – con l’obiettivo di favorire la flessibilità e l’occupabilità mettendo al centro le “competenze” delle persone. Viene aggiornata la disciplina su nuove tecnologie e tutela dei lavoratori, promuovendo l’uso di strumenti informatici di supporto e percorsi formativi certificati. Il lavoro agile garantisce piena equivalenza tra prestazioni in sede e da remoto. 

Trasformazione CRM/BPO contro il dumping contrattuale

Trasformazione CRM/BPO: è stata istituita, per contrastare i fenomeni di dumping contrattuale, un’area speciale all’interno del CCNL TLC dedicata alle attività di CRM/BPO, con maggiore flessibilità sugli orari e sulla gestione delle prestazioni lavorative. La revisione della clausola sociale garantisce la continuità occupazionale nei passaggi di appalto, mantenendo condizioni economiche equivalenti e sostenibili. Evoluzione normativa, Welfare e ESG: il contratto mette al centro le Relazioni Industriali attraverso il rafforzamento del sistema partecipativo, aggiorna le regole su contratti a termine e somministrazione, in materia di orario di lavoro e di permessi legati all’inclusione. Si è scelto di creare una correlazione tra i principi ESG (Environmental, Social, Governance) e gli istituti del CCNL consolidando la visione condivisa del lavoro fondato su sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale.

Rafforzata l’assistenza sanitaria integrativa: previsto un fondo sanitario di categoria

Le Parti hanno deciso di rafforzare l’assistenza sanitaria integrativa del Servizio Sanitario Nazionale definita dal CCNL che costituisce uno degli elementi distintivi della Filiera come confermato dall’esistenza di un’ampia diffusione di strumenti definiti a livello aziendale. Una Commissione paritetica lavorerà per presentare alle Parti entro il mese di aprile del 2026 una proposta per l’istituzione, dal 1° luglio 2026 di un Fondo sanitario di categoria per tutti i lavoratori delle Aziende cui si applica il CCNL e che non abbiano già una forma di assistenza sanitaria integrativa. La soluzione così individuata costituirà il punto di partenza per l’equiparazione delle prestazioni base di tutte le aziende del settore e la confluenza, nel tempo, delle forme previste a livello aziendale.

Parte economica 

L’incremento economico riconosciuto è di € 298 al 5° livello, corrispondente al Livello C1 nel nuovo sistema di classificazione che sarà erogato con le seguenti tranches: € 100 del 1° gennaio 2026, € 50 dal 1° dicembre 2026, € 50 dal 1° luglio 2027, € 98 dal 1° dicembre 2028.

Per il CRM-BPO l’incremento economico riconosciuto è di € 288 al 5° livello, corrispondente al livello C1 nel nuovo sistema di classificazione con le seguenti tranches: € 50 dal 1° aprile 2026, € 35 dal 1° dicembre 2026, € 50 dal 1° dicembre 2027, € 50 dal 1° luglio 2028, € 103 dal 1° dicembre 2028.

Nell’ambito del TEC le Parti hanno concordato l’incremento della contribuzione aziendale al Fondo di Previdenza Telemaco all’1,6 % dal 1° gennaio 2026 e della contribuzione al Fondo Bilaterale di Solidarietà di Settore, rispettivamente allo 0,20 % a carico azienda e allo 0,10 % a carico dei lavoratori. 

Il nuovo CCNL TLC diventa così una leva di trasformazione industriale e sociale, capace di accompagnare la transizione digitale e sostenere la crescita di un ecosistema più innovativo, inclusivo e sostenibile. Un risultato che conferma la capacità della filiera delle telecomunicazioni di fare sistema e di costruire, insieme, le fondamenta della crescita digitale dell’Italia.

Ugliarolo (Uilcom): “Ora il Governo intervenga per affrontare i nodi strutturali del settore”

Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom: “Alle 5 di questa mattina abbiamo raggiunto un importante traguardo: con la firma tra le aziende della filiera aderenti ad Asstel e le Organizzazioni sindacali Uilcom, Slc e Fistel, è stato rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni. Dopo lunghi mesi di negoziato e un triennio di forti tensioni, segnato dall’impossibilità di trovare una sintesi condivisa, siamo finalmente riusciti — attraverso un intenso confronto — a sbloccare la situazione e a chiudere positivamente il rinnovo contrattuale.

Con questo accordo si chiude il triennio 2023–2025 e si rinnova il contratto anche per il periodo 2026–2028, con un valore medio tra TEC e TEM che supera i 300 euro complessivi nei prossimi anni.

Ora il Governo deve fare la sua parte: è indispensabile intervenire per affrontare i nodi strutturali del settore e costruire soluzioni tangibili a problemi che da troppo tempo lo caratterizzano. Le telecomunicazioni restano un comparto strategico per il Paese, ma continuano a vivere forti incongruenze che richiedono una visione industriale chiara e interventi concreti”.

Buonomo (Uil) e Ugliarolo (Uilcom): ‘Subito una strategia industriale chiara per comparto strategico’

“La firma del nuovo contratto nazionale delle telecomunicazioni segna un passaggio fondamentale dopo anni complessi e un ritardo che ha messo alla prova lavoratrici, lavoratori e relazioni industriali. Questo rinnovo, arrivato ben oltre i tempi, dimostra quanto sia necessario rispettare le scadenze contrattuali: perché una contrattazione puntuale è l’unico strumento per tutelare il potere d’acquisto, governare i cambiamenti e dare risposte concrete al settore”. Così Vera Buonomo, Segretaria Confederale UIL, e Salvo Ugliarolo, Segretario Generale UILCOM.

“Oltre 200 mila addetti garantiscono ogni giorno la connettività e i servizi digitali che tengono unito il Paese: a loro va riconosciuto valore, dignità e prospettiva. Il contratto rafforza previdenza complementare e sanità integrativa, amplia i permessi per genitorialità, violenza di genere e bisogni educativi speciali, e consolida il lavoro agile come leva di flessibilità e inclusione.

La nuova classificazione del personale valorizza competenze e crescita professionale e introduce un’area dedicata al CRM/BPO, il comparto più esposto alla trasformazione tecnologica, garantendo strumenti adeguati ad accompagnare il cambiamento e tutelare l’occupazione. Aggiornata anche la clausola sociale, assicurando continuità nei passaggi di appalto.

Questo contratto guarda al futuro e riafferma che la contrattazione collettiva è la via per coniugare innovazione e diritti, stabilità e qualità del lavoro”.

Ora, concludono Buonomo e Ugliarolo, serve una vera politica industriale da parte del Governo, coerente e capace di sostenere una filiera strategica, riconoscendo che la digitalizzazione non esiste senza le persone che ogni giorno la rendono possibile. Serve inoltre un confronto vero e costruttivo per intervenire su temi ormai non più rinviabili: a partire dal costo dell’energia per le aziende che non sono classificate come energivore, fino a un intervento sulle gare pubbliche che riguardano il mondo dei servizi alla clientela, dove troppo spesso si continuano a pagare gare non compatibili con il rispetto dei contratti collettivi maggiormente rappresentativi, alimentando contratti pirata che mettono a rischio la tenuta dei livelli occupazionali e la qualità del lavoro nel settore”.

“È inoltre indispensabile affrontare con decisione il tema della frammentazione del mercato delle telecomunicazioni, dove la presenza di troppi operatori ha generato una guerra dei prezzi che, nel corso dell’ultimo decennio, ha eroso margini, impoverito gli investimenti e bruciato decine di miliardi di euro, mettendo in difficoltà l’intera filiera. Solo una strategia industriale chiara, orientata alla sostenibilità economica e occupazionale, potrà restituire solidità e prospettiva a un comparto strategico per il futuro del Paese”, chiudono i sindacalisti.

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