l'incontro

Assoidroelettrica al MiSE con le richieste dei produttori sulla Bozza del Decreto Rinnovabili

di Gabriella Cims - Assoidroelettrica |

Il 25 settembre, i vertici di Assoidroelettrica hanno preso parte all'incontro sul Decreto incentivi, indetta dal Sottosegretario del Mise Davide Crippa, per illustrare i motivi dell’allarme lanciato dai produttori. Il documento consegnato è stato precedentemente condiviso con gli associati, nell'assise di Desenzano.

I vertici di Assoidroelettrica hanno preso parte all’incontro sul Decreto incentivi, indetta dal Sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico, Davide Crippa, il 25 settembre, illustrando i motivi dell’allarme lanciato dai produttori. Il documento consegnato è stato precedentemente condiviso con gli associati, nell’affollatissima assise (Vai al videoreportage) di Desenzano, come anticipato da key4biz.

“Gli incentivi sono soldi degli italiani – ha sottolineato Paolo Taglioli, direttore di Assoidroelettrica,-  e servono per muovere quell’economia realmente sostenibile che può, e deve, offrirci un’aria più pulita”. Ha ribadito poi Taglioli, “bisogna garantire la sopravvivenza dei Produttori Idroelettrici Italiani congiuntamente a quella dei Costruttori di componenti elettromeccanici per le centrali, dando lavoro anche ad artigiani edili in quei contesti montani e collinari più svantaggiati di altri”.
Assoidroelettrica ha corredato le proprie osservazioni utili a contestualizzare lo stato della Categoria, con lo studio elaborato ad hoc dal Politecnico di Milano e si è fatta capofila nel coinvolgere anche altre associazioni le quali, facendo squadra, hanno tutte speso importanti parole a favore del Comparto Idroelettrico, sicuramente il più svantaggiato dall’attuale bozza di Decreto.

E’ stato apprezzato dai vertici dell’Associazione anche un intervento di Legambiente teso a valorizzare l’idroelettrico in chiave di tutela dell’aria che respiriamo e dovranno respirare i nostri figli. Un intervento “sicuramente frutto – secondo Taglioli-  di un leale rapporto di confronto che Assoidroelettrica ha instaurato”.

L’invito al Sottosegretario Crippa per il prossimo workshop di Assoidroelettrica

I vertici di Assoidroelettrica hanno invitato l’on. Crippa ad un workshop da tenersi a breve in cui discutere sulla base dei dati forniti dal Politecnico di Milano che offrono al legislatore un assist da valutare con attenzione visto che l’ipotesi del mantenimento delle tariffe del DM FER 2016, (con una riduzione del 10%) sarebbero “in grado di produrre fino a 131,2 milioni di euro di benefici netti al sistema”.
Nel documento, Assoidroelettrica sottolinea il quadro delle difficoltà che rischiano di far morire letteralmente un settore produttivo in cui l’Italia si è conquistata capacità e tecnologie riconosciute a livello internazionale. Se da una parte il prezzo dell’energia medio è in costante riduzione (circa -20% negli ultimi anni), dall’altra l’ammontare dei canoni/sovraccanoni di concessione continuano a salire con logiche talvolta vessatorie (e in alcune regioni si è registrato un incremento delle richieste da parte degli Enti locali di quasi +160%!). Un sistema di canoni assai gravoso, cui nessuna altra fonte è assoggettata, che può arrivare ad incidere oltre il 30 % del fatturato

Di questo duplice aspetto (maggior valore per la comunità / minore competitività) il legislatore deve ovviamente tenere conto quando si confrontano diverse fonti rinnovabili e le si mette in concorrenza, tanto più che per un operatore idroelettrico i canoni sono costi fissi non correlati né al valore economico della produzione, né all’effettiva disponibilità di acqua.

Con il loro grido di allarme, i produttori avvertono che la situazione non è più sostenibile, pena la chiusura per sfinimento fiscale di tante realtà medio-piccole, costituite da centinaia di imprese e migliaia di lavoratori e professionisti attraverso i quali il nostro paese è leader mondiale.

Lo studio condotto dal Politecnico di Milano

Lo studio condotto dal Politecnico, che Assoidroelettrica ha trasmesso ai due ministeri coinvolti, dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, conferma il grave stato di sofferenza per il settore: alle attuali condizioni di mercato e di canoni, senza un adeguato sistema incentivante, non è possibile garantire la remunerazione minima dell’investimento accettabile dagli istituti di credito che ne permettano il finanziamento. Ciò implicherà la drastica riduzione di tutte le nuove iniziative.

I rischi per il settore del Decreto Rinnovabili

Se si vuole garantire il mantenimento di nuovi investimenti nel settore idroelettrico per supportare oltre che l’ulteriore diffusione (e le associate ricadute positive su ambiente ed economia locale) anche la stessa sopravvivenza di un comparto strategico esistente, è evidente la necessità di un meccanismo incentivante in linea con i valori previsti dal Decreto FER 23 giugno 2016.

Inoltre, senza la garanzia di Prezzi Minimi di Ritiro, i micro e mini impianti esistenti andranno progressivamente a chiusura non riuscendo a fronteggiare l’aumento dei canoni e dei costi di manutenzione. Si sottolinea che questi impianti, quasi sempre a gestione familiare, possono apparire economicamente marginali ma hanno in realtà un importante ruolo di presidio del territorio, supporto all’economia agricola montana e contrasto del dissesto idrogeologico.

Per quel che concerne i requisiti di accesso agli incentivi, non si vedono le ragioni per cui siano stati esclusi tutti quegli impianti che producono sulla base di una concessione di derivazione da un corpo idrico che sia già conforme ai criteri delle Linee guida per le valutazioni ambientali ex ante e delle Linee guida per l’aggiornamento dei metodi di determinazione del deflusso minimo vitale (approvate con rispettivi Decreti del Ministero dell’Ambiente nel febbraio 2017).

Se tali impianti, infatti, sono conformi ai nuovi stringenti criteri per le valutazioni ambientali, perché escluderli dagli incentivi?

Assoidroelettrica, con i dati forniti dallo studio del Politecnico di Milano, è in grado di dimostrare come l’impegno di spesa per un sistema di incentivi in linea con il precedente Decreto del 2016 sarebbe abbondantemente ripagato tramite ricadute di natura economica (tassazione, accise e canoni), occupazionale ed ambientale (mancate emissioni di CO2, gestione degli alvei fluviali, stabilità della rete elettrica etc.), rendendo di fatto l’incentivazione indiscutibilmente positiva per l’intera collettività.

Su tali temi, esiziali per la sopravvivenza del Settore, Assoidrolettrica invita sia il Ministero dello Sviluppo Economico che il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, a confrontarsi con urgenza.

Per approfondire: