Economia

AssetProtection. Generale Ramponi: Inflazione, un bene o un male?

di Generale Luigi Ramponi |

Per anni l’azione di Mario Draghi non ha sortito il successo sperato e quasi scientificamente previsto, mentre in due mesi di gelo, l’incremento desiderato dell’inflazione è stato rapidamente raggiunto.

La rubrica AssetProtection, ovvero Riflessioni su sicurezza e terrorismo, a cura di Anthony Cecil Wright, presidente Anssaif (Associazione Nazionale Specialisti Sicurezza in Aziende di Intermediazione Finanziaria). Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Con l’iniziativa “Quantity easing” consistente nell’immissione nel circuito finanziario europeo di una forte quantità di denaro a basso costo, la BCE puntava a generare, entro il marzo di quest’anno, una inflazione pari al 2%, in ambito UE. Come detto l’iniziativa avrebbe dovuto concludersi a marzo 2017, ma gli scarsi risultati ottenuti, sino a ieri, ben lontani dal traguardo fissato, hanno indotto Mario Draghi, il quale, peraltro si dimostra ancora fiducioso, a prolungare la durata dell’iniziativa, oltre il limite di marzo, posto all’atto dell’avvio. Questo sino a ieri.

Improvvisamente, tra gennaio e febbraio del corrente anno, l’inflazione ha subito un balzo ed è schizzata a valori che oscillano dall’1,2% addirittura al 1,8%, in Europa, a seconda delle varie fonti.

Secondo gli esperti, a determinare un tale grande balzo verso l’alto dell’inflazione, è stato il cattivo tempo che ha colpito i principali paesi d’Europa produttori di verdura e frutta: Italia, Spagna e Grecia, con conseguenti rincari nel settore, spinti dal crollo delle disponibilità di verdura e frutta causata dal gelo. In Inghilterra si è addirittura giunti al razionamento di zucchini e insalate.

Il risultato, dichiara la Coldiretti, è stato un aumento dell’inflazione a livello europeo pari all’1,8% (l’obiettivo di Draghi!), spinto dai rincari dell’ortofrutta.

Naturalmente subito si sono alzati alti, i lai delle associazioni dei consumatori che ritengono pari a 300 euro il danno per ciascuna famiglia.

Francamente, nonostante il prodigarsi del mio grande insegnante di economia politica, l’illustre professor Papi della Sapienza e poi, in seguito, di altri esperti incontrati nel corso della vita, non ho mai capito sino in fondo se l’aumento dell’inflazione costituisca un vantaggio o uno svantaggio per la società, nel complesso dei suoi effetti positivi e negativi, a seconda di dove si guardi. Draghi sarà relativamente contento, anche se il fenomeno è passeggero e non strutturale, ma, nell’immediato, per i cittadini, diminuisce la capacità d’acquisto.

Non ho mai creduto alla validità positiva delle grandi manovre finanziarie, suggerite dai soloni dell’economia, con sussiego e presunzione. Guardando i risultati e gli accadimenti nel mondo finanziario (vedi banche, istituti vari, andamenti in borsa, futures ecc,) non credo di avere tutti i torti nel dubitare.

In conclusione: per anni l’iniziativa di Draghi non ha sortito il successo sperato e quasi scientificamente previsto, mentre in due mesi di gelo, l’incremento desiderato dell’inflazione è stato rapidamente raggiunto. In futuro, a chi dobbiamo rivolgerci? A Draghi o al Padreterno? Credo sia meglio al Padreterno, senza lasciare la vecchia via.