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Aschbacher (Esa): “Lanci, infrastrutture e sicurezza per l’autonomia spaziale europea”. Kubilius (Ue): “Chi controlla lo Spazio, controlla il futuro”

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A Brema in Germania il Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea. Gli interventi del direttore generale dell'ESA, Josef Aschbacher, e del commissario europeo alla Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius.

Al centro, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, presiede il Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea

Europa nello Spazio: il piano in cinque mosse con cui Aschbacher vuole rilanciare la leadership europea

Alla Ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) di Brema, Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia, ha posto i ministri davanti a una scelta: ambizione o declino. Nel suo discorso pronunciato all’avvio dei lavori—segnati dal passaggio della presidenza del Consiglio Ministeriale (CM25) dalla Germania all’Italia, con alla guida il ministro italiano delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso — il direttore dell’Esa ha presentato una strategia articolata e precisa: un action plan in cinque obiettivi pensato per traghettare l’Europa in quella che ha definito “tempesta perfetta”, parlando del mondo spaziale e della situazione geopolitica.

Il Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea è un appuntamento particolarmente importante, destinato a tracciare il futuro dello Spazio europeo in una fase di particolare rilevanza e dinamicità per il settore.

Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea

Il contesto, ha sottolineato il DG Esa, è drammatico: crisi climatica, tensioni internazionali, competizione industriale, sottoinvestimento europeo e una corsa allo spazio che ogni giorno accelera. Se gli Stati Uniti rappresentano meno del 20% del PIL mondiale ma investono il 60% della spesa spaziale globale, l’Europa—con il 24% del PIL globale—investe oggi appena il 10% del totale. Uno squilibrio che rischia di ripetere, avverte Aschbacher, quanto già accaduto nel settore IT, dove il continente ha lasciato campo libero ai giganti americani.

Il discorso integrale del direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, al CM25

Il commissario europeo Kubilius: “Il futuro appartiene allo Spazio. Chi controlla lo Spazio, controlla il futuro

Uno scenario critico condiviso anche dal commissario europeo alla Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, che ha detto nel suo intervento: “Da una geopolitica a una geoeconomia senza precedenti, l’Europa sta riconsiderando la propria posizione nell’economia globale”.
Lo spazio è un settore in rapida crescita e fonte di ispirazione. Lo spazio può davvero elevare il futuro dell’Europa. Il futuro appartiene allo Spazio. Chi controlla lo Spazio, controlla il futuro”, ha sottolineato il commissario.

Il commissario europeo ha elencato dei punti di lavoro imprescindibili per potenziare il dominio spaziale europeo, come i programmi Galileo e Copernico, la costellazione Iris2, la capacità e l’autonomia di accesso allo Spazio che deve essere più autonoma, resiliente e competitiva, assieme alla commercializzazione dello spazio e alle tecnologie spaziali.

L’UE è fermamente impegnata ad aumentare la capacità europea di trasporto spaziale da e verso lo spazio. Una capacità che sia autonoma, resiliente e competitiva. Dobbiamo ottimizzare l’uso dei nostri lanciatori europei, Ariane e VEGA, e sostenere lo sviluppo di nuovi lanciatori. Nel preparare il futuro – ha precisato Kubilius – dobbiamo anche tenere conto dei nostri obiettivi di competitività e prontezza della difesa. La proposta della Commissione per il prossimo QFP include una componente autonoma sull’accesso allo spazio, per creare un adeguato sostegno politico e finanziario a tale scopo”.

L’Europa dovrebbe riflettere strategicamente sulle catene di approvvigionamento nel nuovo contesto geoeconomico. La commercializzazione dello spazio richiede un’intensificazione. Dalla riduzione del rischio all’accesso al capitale di rischio. Dall’incubazione e accelerazione alla crescita. Dall’attrazione e fidelizzazione dei talenti all’avvicinamento agli ecosistemi dell’innovazione”, ha sostenuto il commissario alla Difesa e lo Spazio.

Il discorso del commissario europeo alla Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, pronunciato alla CM25

Urso: “Sostenere le imprese e rafforzare la cooperazione spaziale”

“Questo appuntamento arriva in un momento cruciale per l’Europa, chiamata a scelte decisive per la propria competitività globale. Dobbiamo sostenere le nostre imprese, rafforzare la cooperazione tra ESA, UE e Stati membri, investire in ricerca, digitale, IA e cybersecurity, e sviluppare capacità sostenibili per affrontare i cambiamenti climatici”, ha spiegato il ministro Urso, che in qualità di Autorità delegata per le politiche spaziali italiane è anche il nuovo Presidente del Consiglio Ministeriale ESA.

L’Europa deve puntare con forza sullo Spazio. In questi anni – ha detto Urso – l’Italia ha svolto un ruolo da protagonista, indicando la rotta e contribuendo in modo significativo al bilancio dell’ESA, e oggi è pronta, ancora una volta, a guidare questo percorso”.

Assunta la guida della Ministeriale, Urso ha illustrato inoltre ai colleghi la recente legge italiana sulla space economy e le linee programmatiche nazionali definite dal Comitato Interministeriale per le Politiche Spaziali e Aerospaziali (Comint), che ha recentemente disposto un incremento delle risorse rispetto alla precedente Ministeriale di Parigi del 2022, quando l’Italia contribuì al bilancio ESA con 3 miliardi di euro. Un investimento significativo per il prossimo triennio, che confermerà l’Italia tra i principali contributori dell’Agenzia.

Diversi i bilaterali che Urso ha avuto con i responsabili dello Spazio di Germania (Dorothee Bär), Svizzera (Renato Krpoun), Danimarca (Christina Egelund), Norvegia (Cecilie Myrseth), Regno Unito (Liz Lloyd) e Polonia (Andrzej Domański).

Di seguito il “Piano d’azione” proposto da Aschbacher e i cinque obiettivi strategici (Goal) per la Space economy europea.

Proteggere il pianeta: osservazione spaziale, sostenibilità e Difesa planetaria (Goal 1)

Il primo obiettivo è quello che Aschbacher definisce “fondamentale”: rafforzare la leadership europea nell’osservazione della Terra. Questa leadership è frutto della collaborazione con l’Unione Europea e oggi permette al continente di disporre dei sistemi più avanzati al mondo per monitorare clima, ambiente e territori.

Ma non basta più misurare: occorre capire, prevedere e agire. Per questo ESA intende modernizzare l’intero sistema di osservazione con un approccio data-driven capace di generare informazioni “intelligenti”. Al centro dell’iniziativa c’è il progetto di un Digital Twin della Terra, in grado di simulare in tempo reale scenari climatici e di mostrare, per esempio, come un incremento della temperatura globale possa tradursi in un innalzamento del livello del mare in una città costiera specifica.

Il bisogno è evidente: gli eventi meteo estremi sono costati all’Europa 820 miliardi di euro negli ultimi 45 anni, e un quarto di queste perdite è avvenuto solo negli ultimi tre anni. Il costo dell’inazione, avverte Aschbacher, è “inimmaginabile”.

A questo si affianca un programma di space sustainability basato su tecnologie di in-orbit servicing, cioè satelliti in grado di riparare, rifornire e prolungare la vita di altri satelliti. Un passo decisivo per ridurre i costi, contenere i detriti e costruire servizi più resilienti.

Sul fronte delle minacce esterne, poi, Aschbacher avverte che la difesa planetaria non è fantascienza: l’asteroide Apophis passerà vicino alla Terra il 13 aprile 2029. ESA propone la missione RAMSES per studiarlo da vicino. Un monito, ma anche un’opportunità per essere protagonisti in un settore strategico e sempre più rilevante.

Esplorare e scoprire: nuove missioni per rispondere alle domande fondamentali (Goal 2)

Il secondo obiettivo riguarda la scienza e l’esplorazione. Per anni il programma scientifico europeo è sopravvissuto con una crescita nulla: ora, dice Aschbacher, è il momento di tornare a porsi domande ambiziose, come l’origine dell’universo o la possibilità di vita oltre la Terra.

Tre missioni incarnano questa visione:

  • LISA, il primo osservatorio spaziale al mondo per le onde gravitazionali, previsto da Einstein ma mai rilevate dallo spazio.
  • NewAthena, il più grande telescopio X mai realizzato, progettato per osservare fenomeni estremi come buchi neri supermassicci.
  • Una futura missione di astrobiologia su Encelado, la luna di Saturno considerata il luogo più promettente per la ricerca di vita extraterrestre accessibile.

Sul piano dell’esplorazione umana, la strategia europea punta a non restare indietro nella nuova corsa alla Luna. Le missioni Argonaut (lander europeo) e Moonlight (rete di comunicazione e navigazione lunare) garantiranno un ruolo autonomo e strategico.
E attraverso i moduli di servizio europei (ESM) forniti alla NASA, l’ESA è già parte essenziale del programma Artemis: senza ESM, ha ricordato Aschbacher, “gli astronauti—europei compresi—non volerebbero verso la Luna”.

Su Marte, invece, l’Europa firmerà un primato con il rover Rosalind Franklin, capace di perforare fino a 2 metri sotto la superficie per cercare tracce di vita. La conferma del supporto NASA dà nuova solidità al progetto.

La visione è globale: negli ultimi anni la cooperazione si è ampliata verso Canada, Giappone, India, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Emirati Arabi, Australia, a conferma del ruolo dell’ESA come partner affidabile e riconosciuto nel mondo.

Rafforzare l’autonomia spaziale europea: lanci, infrastrutture e sicurezza (Goal 3)

Il terzo pilastro del piano affronta direttamente la dimensione geopolitica. “Lo spazio è diventato intrinsecamente duale”, afferma Aschbacher: ogni capacità civile ha un valore militare, e viceversa. In un’epoca segnata dalla guerra in Ucraina e da tensioni globali, l’Europa deve colmare il gap con Stati Uniti e Cina.

Indipendenza di accesso allo spazio

ESA punta a:

  • 27 lanci Ariane 6 tra 2027 e 2029,
  • 16 lanci Vega-C in quattro anni,
  • modernizzazione dello spazioporto di Kourou,
  • apertura a nuovi lanciatori europei.

La vera rivoluzione, però, è il European Launcher Challenge: ESA non costruirà internamente il prossimo grande lanciatore. Sarà l’industria, con competizione e investimenti privati, a svilupparlo. A ESA il ruolo di cliente di riferimento (“anchor customer”) e garante tecnologico. Un cambio di paradigma che richiama il modello statunitense che ha visto emergere SpaceX, Rocket Lab e altri attori privati.

Logistica orbitale e sicurezza

Per garantire autonomia operativa, ESA propone la LEO Cargo Return Service, ovvero una capacità europea di trasporto cargo da e verso l’orbita bassa—un tassello essenziale per partecipare ai futuri ecosistemi in orbita.

Sul fronte sicurezza, il programma European Resilience from Space (ERS) integrerà osservazione, PNT avanzato e comunicazioni sicure. Un’architettura “system-of-systems” capace di coordinare asset nazionali e futuri contributi europei, mantenendo la piena sovranità dei singoli Stati.

L’integrazione con la Commissione Europea resta decisiva: il programma IRIS², destinato a diventare lo standard europeo per comunicazioni sicure multi-orbita, sarà sviluppato con il contributo tecnologico e di certificazione dell’ESA.

Competitività industriale: innovazione, finanziamenti e nuove tecnologie (Goal 4)

Il quarto obiettivo punta alla dimensione economica: rendere l’industria europea competitiva in un mercato globale in piena espansione. La Space economy vale oggi 530 miliardi di euro e, secondo il World Economic Forum, triplicherà in un decennio, con una crescita media annua superiore al 10%.

Startup, scale-up e venture capital

ESA ha costruito in vent’anni la più grande rete europea di incubatori tecnologici (ESA BIC), da cui sono passate oltre 2.000 startup.
La rete di investitori conta più di 70 membri e nel 2024 ha catalizzato 1,5 miliardi di euro di investimenti privati, in aumento del 56% rispetto all’anno precedente.

Lo Space Lending Facility da 500 milioni di euro

Un passo chiave arriverà dalla Banca europea degli investimenti (Bei), pronta a lanciare uno Space Lending Facility da 500 milioni di euro per sostenere la crescita delle PMI spaziali europee e favorire industrializzazione e scale-up.

Tecnologie strategiche

Attraverso il programma GSTP, l’Esa investirà in intelligenza artificiale (AI), tecnologie quantistiche, propulsione innovativa, cybersecurity e robotica avanzata.

Il robot umanoide Ameca, presente all’ingresso della Ministeriale, è il simbolo di un settore che unisce ricerca scientifica, tecnologia e comunicazione verso il pubblico.

Ispirare le nuove generazioni: la forza dell’astronautica europea (Goal 5)

L’ultimo obiettivo è il più umano. Secondo Aschbacher, “l’ispirazione cambia la vita prima della tecnologia”.
Attrarre giovani verso studi STEM, coinvolgerli nella ricerca e farli crescere in un’Europa tecnologicamente autonoma è essenziale per rafforzare la competitività nel lungo periodo.

La nuova classe di astronauti europei ha completato l’addestramento, e la prima a volare sarà Sophie Adenot. Gli astronauti sono considerati “ambasciatori” in grado di avvicinare milioni di cittadini alla scienza e alla tecnologia, un investimento invisibile ma determinante.

Un piano per l’Europa spaziale da 22 miliardi: poco in termini relativi, cruciale in termini strategici

Il piano triennale presentato da Aschbacher richiede 22 miliardi di euro: appena 0,03% del PIL europeo e circa 15 euro per cittadino all’anno. Un investimento minimo se confrontato con la posta in gioco: autonomia tecnologica, competitività industriale, crescita economica, sicurezza, scienza e futuro generazionale.

Aschbacher lancia un appello diretto ai ministri: “L’era dei pensieri e delle preoccupazioni è finita. Ora è tempo di azione. Chi, se non voi? Quando, se non ora?”.
La risposta dell’Europa—e dei suoi 23 Stati membri insieme alle quattro nazioni associate—determinerà non solo il ruolo del continente nello Spazio, ma anche la capacità di difendere clima, economia e valori in un mondo sempre più complesso.

In arrivo la 2^ edizione di Space & Underwater, la Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, che si terrà il 3 dicembre 2025.

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