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Apple: nuovo trimestre record grazie alla Cina

Apple ringrazia la Cina per il nuovo trimestre record, chiuso con un fatturato di 51,5 miliardi di dollari e un utile netto di 11,1 miliardi di dollari (1,96 dollari per azione diluita), contro 42,1 miliardi di fatturato e 8,5 miliardi di utile netto dello stesso trimestre dell’anno passato.

Il fatturato in Cina è quasi raddoppiato rispetto allo scorso anno, da 6,29 a 12,5 miliardi di dollari e ha surclassato quello registrato in Europa, pari a 10,57 miliardi di dollari e piatto rispetto allo scorso anno.  Le vendite di iPhone in Cina, Hong Kong e Taiwan sono cresciute del 120%, facendone il secondo maggiore mercato dopo gli Usa.

Un risultato sbalorditivo, a detta di Tim Cook che ha affermato: “francamente se dovessi giudicare soltanto da quanti clienti si sono recati nei nostri Apple Store in Cina, direi che nel Paese non c’è alcun accenno di crisi economica, come leggo invece sul web o sento dai media. Penso che a occidente si abbia una visione malintesa dell’economia cinese”.

In Cina, Apple ha aperto 25 negozi e conta di aprirne a breve altri 40.

Leggermente inferiori alle attese le vendite di iPhone, che si attestano a quota a 48,1 milioni; 9,9 milioni gli iPad venduti (contro attese per 10,2 milioni), ma oltre le attese vanno invece i Mac, a quota 5,7 milioni.

Lo stesso trimester 2014, Apple aveva venduto 39,3 milioni di iPhone, 12,3 milioni di iPad e 5,5 milioni di Mac. Quindi, le vendite di iPhone sono cresciute del 22,1%, quelle di iPad sono scese del 19,5% e quelle di Mac sono aumentate del 3,6%, “un altro record storico”, ha detto Tim Cook.

Nell’anno fiscale 2015, il fatturato è cresciuto del 28% fino a quasi 234 miliardi di dollari e i risultati record del trimestre chiuso a settembre hanno portato alla crescita del 38% dell’utile per azione. Il flusso di cassa operativo è stato di 13,5 miliardi di dollari.

Per il prossimo trimestre, Apple attende un fatturato fra i 75,5 miliardi di dollari e i 77,5 miliardi di dollari, un margine lordo fra il 39% e 40% e spese operative fra i 6,3 miliardi di dollari e i 6,4 miliardi di dollari.

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