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Apple, no di oltre 940 persone a tornare in ufficio: “Da remoto siamo più produttivi e felici”

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Nella Silicon Valley Apple sta ricorrendo a una delle politiche più stringenti per il rientro in ufficio rispetto a Google, Microsoft e Amazon.

Un gruppo di dipendenti di Apple ha lanciato una petizione contro la decisione di Tim Cook: il ceo vuole che i lavoratori della Bay Area di San Francisco tornino in ufficio ogni martedì e giovedì e un terzo giorno concordato dai singoli team.

Un piano, sostengono i dipendenti riuniti nel gruppo ‘Apple Together’, che non tiene conto del fatto che questi due anni e mezzo di lavoro da remoto imposto dalla pandemia hanno dimostrato che i lavoratori sono “più felici e produttivi”lontani dall’ufficio.

“Per gli ultimi due anni e mezzo, i dipendenti di Apple hanno svolto un lavoro eccezionale, flessibile – si legge nella petizione – ma la leadership di Apple recentemente ha annunciato che richiede un generale rientro in ufficio a partire dal 5 settembre. Questo obbligo non considera le particolari richieste di ciascun incarico e neanche la diversità degli individui. Quelli che chiedono accordi più flessibili hanno molte ragioni e circostanze impellenti: disabilità, assistenza familiare, preoccupazioni per la salute e l’ambiente, considerazioni finanziari e anche semplicemente l’essere più felici e produttivi”.

Secondo la decisione di Cook, a partire dal prossimo 5 settembre i lavoratori della Bay Area devono presentarsi in ufficio almeno 3 volte a settimana. Ma la prima risposta da un gruppo di dipendenti è stata la petizione online, firmata ad oggi da oltre 940 persone, non si sa se tutte dipendenti della società.

Smart working, le scelte di Google, Microsoft, Amazon, Meta e Airbnb

Nella Silicon Valley Apple sta ricorrendo a una delle politiche più stringenti per il rientro in ufficio rispetto a Google, Microsoft e Amazon che di recente si sono mostrate più aperte al lavoro da remoto. In casa Meta Mark Zuckerberg ha detto ai dipendenti che lo smart working è incoraggiato e molti dei suoi manager, inclusi l’amministratore delegato di Instagram Adam Mosseri e il presidente degli affari globali Nick Clegg, ne hanno subito approfittato.

Amazon lo scorso ottobre ha spiegato che la presenza in persona sarà stabilità dai manager e che non sarebbero stati imposti dei requisiti, ma ai dipendenti è richiesto di poter raggiungere l’ufficio con 24 ore di preavviso. 

Per Airbnb i dipendenti sono liberi di lavorare ovunque nel Paese in cui sono basati e per 90 giorni l’anno ovunque fra 170 Paesi. In generale a New York solo il 40% degli uffici ha il personale in presenza.

Per approfondire:

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