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App economy: presentata la piattaforma ‘Puglia digitale 2.0’ per la crescita e l’occupazione

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Università e aziende IT per ‘Puglia digitale 2.0’: la piattaforma tecnologica ‘cloud based’ al servizio di cittadini, imprese e PA. Un fondo di 12 milioni di euro per l’economia dei servizi di nuova generazione sul territorio.

L’economia di città e regioni intelligenti si basa soprattutto sulla capacità di offrire ai cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche, servizi di nuova concezione, affidabili, sicuri e accessibili da tutti. La piattaforma ‘Puglia digitale 2.0’ ha l’obiettivo di sviluppare e promuovere un’economia di applicazioni avanzate (app economy) in tutto il territorio regionale e non solo.

Presentata lo scorso primo ottobre a Bari, alla presenza dell’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, ‘Puglia digitale 2.0’ è il frutto di un investimento di 12 milioni di euro concordato tra la Regione Puglia e sette aziende del Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese: Exprivia di Molfetta, capofila del progetto, CLE, Omnitech e Openwork di Bari, Gei Inform di Brindisi, Link Management and Technology di Lecce e Parsec 3.26 di Cavallino (LE).

Il progetto amplifica le opportunità di lavoro per queste e per le altre aziende pugliesi che vorranno aderire al progetto in quanto propone un modello di business mai intrapreso prima nel nostro settore. Puglia digitale 2.0 ha tutto per divenire un caso di successo a livello nazionale e un driver per la creazione di valore sul territorio”, ha spiegato in una nota Gianni Sebastiano, presidente del Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese e CFO di Exprivia.

Come ha spiegato bene Salvatore Latronico, presidente di Openwork: “In altre nazioni si è riusciti a creare prodotti a forte contenuto innovativo, che eccellono sui mercati globali, dopo ricerca e sperimentazione le soluzioni proposte dalle imprese vengono utilizzate e perfezionate sul campo, consentendone l’industrializzazione. Oggigiorno la competizione non è tra imprese ma tra territori: solo se tutti gli attori del sistema concorrono insieme nell’alimentare un circolo virtuoso tra ricerca, imprese e utilizzatori finali, le innovazioni tecnologiche possono essere proposte sul mercato e trasformarsi in valore per l’intero territorio in termini di commesse e occupazione”.

Tre gli elementi distintivi della piattaforma, sviluppata con il contribuito anche di Università del Salento, Università di Bari e Politecnico di Bari, c’è la collaborazione attiva tra attori all’interno di in un sistema aperto: le imprese IT propongono sulla piattaforma i propri servizi (dall’assistenza socio-sanitaria a quella turistica, dalla bigliettazione elettronica all’infomobilità), ne compongono di nuovi o realizzano nuove applicazioni più complesse, utilizzando i servizi già disponibili sulla piattaforma.

Puglia Digitale 2.0, si legge in un comunicato stampa, si offre come filiera organizzata di servizi cloud, tra le prime in Italia: un vero e proprio ‘ecosistema’ in cui le imprese aderenti collaborano, tramite la pubblicazione e la composizione di servizi digitali, alla generazione di valore per il territorio.

La piattaforma, che in due anni ha già consentito l’ingresso di oltre 70 occupati nelle sette imprese del Distretto (composto da circa 100 imprese per 4.000 addetti e 800 milioni di fatturato), mira a conferire maggiore competitività alle imprese che fanno parte del sistema e a proporre soluzioni più convenienti e innovative a privati e pubbliche amministrazioni che la utilizzeranno.