privacy e sicurezza

App e geolocalizzazione, il 60% degli italiani teme per la propria privacy

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Le funzionalità di geolocalizzazione delle app stanno diventando una fonte di preoccupazione per gli utenti. Molti temono che le app installate sui loro dispositivi connessi possano essere in grado di rintracciarli, di osservare cosa stanno facendo o di condividere i loro dati. 

Gli utenti sono sempre più preoccupati rispetto a quanto possano essere osservate le loro attività su internet e alla possibilità di essere rintracciati grazie ai segni lasciati dai percorsi fatti online.

In un recente sondaggio condotto da Kaspersky Lab è stato rilevato che il 60,2% delle persone non si sente a proprio agio nel condividere informazioni sulla propria posizione con i siti web e le applicazioni, una percentuale in aumento rispetto a quanto rilevato nel 2016 (all’epoca pari al 50,6%).

Inoltre, quasi la metà degli utenti (il 50,3%) dichiara una certa preoccupazione per la possibilità che qualcuno possa osservare tutte le attività fatte o i contenuti visti sui propri device; una percentuale simile di utenti, il 51,2%, dichiara di aver paura del fatto che qualcuno possa rintracciarli usando le informazioni di geolocalizzazione.

Preoccupazioni fondate?

Gli esperti hanno scoperto che le app non solo possono aver accesso ad un’enorme quantità di dati (anche di una certa importanza, come la posizione di un utente, le informazioni circa i suoi contatti, le sue attività e molto altro), ma che lavorano spesso in background all’insaputa degli utenti stessi. Secondo la ricerca globale dal titolo “My precious data” condotta sempre dall’azienda russa, l’83% delle app Android ha accesso ai dati sensibili dei proprietari e il 96% di queste stesse app può essere avviato senza alcun consenso. Queste preoccupazioni possono comunque essere evitate adottando alcune semplici misure di sicurezza.

Gli utenti dedicano poca attenzione alla sicurezza

Nonostante tutto questo, le persone non prestano abbastanza attenzione alla sicurezza dei propri dati o alle misure per tutelare la propria privacy, accorgimenti che, invece, potrebbero aiutare a farle stare più tranquille – per esempio, il 35,3% degli utenti coinvolti dal sondaggio ammette di non controllare le autorizzazioni delle app preinstallate sui propri dispositivi Android e iOS, e il 10,6% di loro dichiara di non effettuare il controllo nel corso del download o dell’installazione di nuove app. Per questo gli utenti, pur essendo sempre più preoccupati, restano comunque senza protezione rispetto alla possibile perdita dei loro dati.

Come proteggersi

Ecco allora 5 consigli su come proteggersi al meglio la propria privacy.

  • Uscite dalla sessioni di Twitter, Facebook e Gmail prima di disconnettervi
  • Non connettetevi a reti WIFI pubbliche non protette
  • Verificate l’autenticità di siti web e app
  • Settate un Google Alert sui vostri dati personali
  • Nascondete la vostra posizione