Il commento

Antonello Soro ‘Digitale rimanga sotto il controllo democratico, no a deleghe tecnocratiche’

di Roberto Capocelli |

Il Garante sostiene senza ambiguità la necessità di ridare centralità alle istituzioni legittimate dall'esercizio democratico, rifiutando l’idea di delega al governo della tecnica.

Intervenuto in occasione del convegno Sicurezza e linguaggio dell’odio, organizzato dal Consiglio Nazionale Forense, il Garante per la Privacy Antonello Soro (qui l’intervento integrale) ha colto nel segno indicando le sfide centrali su cui si sta negoziando il futuro della società digitale.

Soro ha infatti ricordato che le nuove tecnologie stanno trasformando la forma e la sostanza dei diritti, l’articolazione geopolitica dei poteri e il rapporto fra pubblico e privato. Le grandi imprese del web hanno acquisito un’influenza che non si esaurisce sul piano economico e sociale; concorrono ad influenzare il diritto pubblico, diventano politica.

Di fronte a questa situazione, il Garante ha affermato senza ambiguità la necessità di ridare centralità alle istituzioni legittimate dall’esercizio democratico, rifiutando l’idea di delega al governo della tecnica.

Una posizione non scontata in tempi di entusiasmi “tecnocratici” e riverenza nei confronti dello strapotere degli Over The Top che quando non seducono, intimoriscono.

Inseguire un’innovazione che non sia plasmata da un piano per renderla “socialmente sostenibile” rischia di tramutarsi in una corsa verso la barbarie digitale. Non ci può essere vero sviluppo senza una giuda capace di mettere l’algoritmo a servizio della società perché solo il fattore umano può dare senso e forma alle masse di dati.