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Antitrust, Pitruzzella lascia il 1^ ottobre per la Corte di Giustizia Ue. Caccia al nuovo presidente

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Con un paio di mesi di anticipo, il primo ottobre Giovanni Pitruzzella lascia l’incarico di presidente dell’Antitrust per ricoprire il ruolo di membro della Corte di Giustizia europea. Il Governo è preoccupato perché il successore è eletto da Fico e Casellati (presidenti Camera e Senato).

Dal primo ottobre prossimo Giovanni Pitruzzella non sarà più il presidente dell’Antitrust. Pitruzzella lascia l’incarico con un paio di mesi di anticipo per diventare un avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea. La Corte è composta da 28 giudici e da 11 avvocati generali designati di comune accordo dai governi degli Stati membri. Il loro mandato dura sei anni ed è rinnovabile.

I presidenti delle Camere nominano il nuovo presidente dell’Antitrust

Quando Pitruzzella fu nominato all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, la guida dal 29 novembre 2011, il premier era Mario Monti e i presidenti di Senato e Camera erano Renato Schifani e Gianfranco Fini. E saranno proprio gli attuali presidenti delle Camere, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, come prevede la legge istitutiva dell’Authority, a nominare “d’intesa” il successore di Pitruzzella. Il mandato è di sette anni.

“A Palazzo Chigi temono la tempesta perfetta”, scrive il Fatto Quotidiano: “Il premier Giuseppe Conte è inquieto… perché decidono solo in due. Cioè Roberto Fico, che rappresenta la minoranza sempre più pura e sempre meno silenziosa dei Cinquestelle e Maria Elisabetta Alberti Casellati, che non risponde a Forza Italia, l’astratto partito di appartenenza, ma a Silvio Berlusconi, il padrone di Mediaset, interessato a un vertice Antitrust, se non servile, almeno non ostile per diverse ragioni”.

Con i tagli di Monti, l’Autorità è passata da cinque a tre membri. Oggi il collegio è composto dall’uscente Giovanni Pitruzzella e da due componenti Gabriella Muscolo (dal 16 maggio 2014) e Michele Ainis (dall’ 8 marzo 2016). Quando non c’è unanimità, il voto del presidente è determinante.

Nomina presidente Antitrust-caso Foa/Rai

Anche per questo motivo la nomina del numero uno dell’Antitrust fa gola a Berlusconi e può rientrare in uno scambio nel centrodestra. Per esempio, Forza Italia potrebbe, questa volta, votare nella Commissione parlamentare di Vigilanza Marcello Foa a presidente della Rai per ottenere in cambio la possibilità di proporre un nome al vertice dell’Agcm. Un nome che poi dovrà piacere anche a Roberto Fico. Qualora i presidenti di Camera e Senato non dovessero trovare l’intesa entro il primo ottobre, in assenza del presidente dell’Antitrust, secondo l’articolo 3 del regolamento, le sue funzioni sono assunte “temporaneamente dal Componente con maggiore anzianità nell’ufficio”, ossia dal magistrato Gabriella Muscolo.

I dossier Antitrust che toccano (o possono toccare) gli affari di Berlusconi sono innumerevoli.