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Antitrust, l’eredità di Pitruzzella ‘Regolare i giganti della Rete. Corretto fargli pagare il copyright’

“Bisogna colpire i comportamenti dei giganti della Rete che possono danneggiare i consumatori” e “Per me l’Antitrust è lo strumento per favorire l’Innovazione e ridurre le diseguaglianze”. Sono questi due i concetti più forti espressi da Giovanni Pitruzzella, al Corriere della Sera. L’intervista, rilasciata ad Alessandra Puato, rappresenta sia un bilancio del suo mandato di 7 anni come presidente dell’Antitrust sia un’importante eredità da lasciare al successore. Pitruzzella sarà presidente dell’Autorità fino al 30 settembre, lascia in anticipo, due mesi prima della naturale scadenza, perché da ottobre sarà uno degli undici avvocati generali della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Come ogni bilancio che si rispetti sono i numeri a parlare: “Abbiamo sanzionato le aziende scorrette per quasi un miliardo e mezzo, un record. A tutela del mercato e dei consumatori”, ha fatto sapere Pitruzzella, secondo il quale “nel nostro Paese va diffusa ancora una cultura della concorrenza per un mercato efficiente, ma anche equo”.

Legge Concorrenza, Pitruzzella: ‘Va cambiata, così com’è serve a poco’

Le parole del presidente dell’Antitrust giungono ad un anno dall’approvazione della legge sulla Concorrenza: “Va cambiata, così com’è serve a poco”, ha sentenziato Pitruzzella, che propone non più “una legge omnibus annuale, che rischia di rafforzare il potere delle lobby che si alleano, meglio provvedimenti singoli con durata più estesa”. Il giudizio del numero uno dell’Antitrust è negativo come è negativo il bilancio sulla legge concorrenza in vigore dal 29 agosto 2017. È stata attuata solo al 20%, il resto è un valzer della proroga: dal rinvio di un anno della piena liberalizzazione del mercato luce e gas fino alla riforma del settore Ncc-taxi-Uber.

Riforma Copyright

Da una legge nazionale approvata a una riforma, quella del copyright, che ha ottenuto il primo Sì dal Parlamento europeo. Ecco l’opinione di Pitruzzella sulla proposta di modifica della tutela del copyright nell’Ue. “Non entro nel merito, ma auspico che si raggiunga un equilibrio. Di certo le piattaforme che servono a diffondere i contenuti e i produttori di contenuti, come giornali e tv, vanno adeguatamente remunerati. Altrimenti c’è impoverimento per tutti”.

La posizione di Pitruzzella sulla riforma del copyright non deve sorprendere, perché nei sette anni di mandato all’Antitrust si è sempre battuto contro lo strapotere degli Over the Top (Ott). Nel 2017, per esempio, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato con 3 milioni di euro WhatsApp per aver indotto gli utenti a condividere i loro dati personali con la casa madre Facebook. Dunque l’assunto di Pitruzzella “Bisogna colpire i comportamenti dei giganti della Rete che possono danneggiare i consumatori” speriamo possa essere condiviso dal suo successore. Il nuovo presidente dell’Antitrust sarà nominato “d’intesa” dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) e dal presidente della Camera Roberto Fico (M5S), come prevede la legge istitutiva dell’Authority. Il mandato è di sette anni. Oltre alla sedia di Pitruzzella è vuota anche quella della presidenza di Consob, giorni fa Mario Nava, scelto dall’esecutivo Gentiloni, si è dimesso dopo il pressing governativo e l’8 ottobre termina anche il mandato del vicedirettore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.

Antitrust, Consob e Bankitalia, il risiko delle poltrone

Dunque sono tre le importanti poltrone da occupare a breve. Ruoli strategici sui quali il Governo giallo-verde vuole mettere il sigillo. Scrive oggi il Corsera: “M5S che già aspira a indicare il successore di Nava in Consob, lasciando l’Antitrust alle ‘cure’ della Lega, come ha già fatto per la presidenza Rai, rimarrà a bordo campo su una partita che riguarda uno dei suoi cavalli di battaglia elettorali, le banche? Oppure opererà un pressing su Tria senza alcuna preventiva consultazione politica?”

Staremo a vedere. Nel frattempo il centrodestra sta lavorando a un nuovo patto, ieri l’incontro ad Arcore tra Berlusconi e Salvini.

Nel possibile accordo potrebbe finirci anche il nodo del nuovo presidente dell’Antitrust. Per esempio, Forza Italia potrebbe, questa volta, votare nella Commissione parlamentare di Vigilanza Marcello Foa a presidente della Rai per ottenere in cambio la possibilità di proporre un nome al vertice dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Nomina a presidente dell’Antitrust, come inviare la candidatura

Sui siti della Camera e del Senato è stato pubblicato, il 14 settembre scorso, l’avviso pubblico per coloro che intendono manifestare la propria disponibilità per la nomina alla carica di Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Devono comunicare tale disponibilità, a pena di irricevibilità:

1) Entro e non oltre 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso;

2) Esclusivamente tramite posta elettronica certificata, contestualmente ad entrambi i seguenti indirizzi:

elisabetta.casellati@pec.senato.it e roberto.fico@certcamera.it

I candidati, nell’inviare la propria manifestazione di disponibilità, devono allegare i seguenti documenti:

  1. a) un dettagliato curriculum vitae, dal quale risulti il possesso dei requisiti di cui al comma 2, secondo periodo, dell’articolo 10 della legge 10 ottobre 1990, n. 287;
    b) copia di un documento di identità in corso di validità.

 

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