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Antitrust, Apple e Amazon sotto indagine per intesa restrittiva

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un’istruttoria ai sensi dell’art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea nei confronti delle società dei gruppi Apple Inc. e Amazon.com Inc.

L’istruttoria è diretta ad accertare se Apple e Amazon abbiano messo in atto un’intesa restrittiva della concorrenza per vietare la vendita di prodotti a marchio Apple e Beats da parte dei rivenditori di elettronica non aderenti al programma ufficiale Apple, soggetti, questi ultimi, che acquistano comunque legittimamente i prodotti dai grossisti per rivenderli poi al dettaglio. Da Amazon hanno fatto sapere che “Stiamo offrendo la massima collaborazione all’Autorità”. 

Secondo l’Autorità l’accordo per escludere dal marketplace alcuni soggetti appare potenzialmente idoneo a ridurre la concorrenza per l’innalzamento di barriere allo sbocco dei mercati della vendita on line a danno dei rivenditori non ufficiali, costituiti solitamente da piccole e medie imprese che effettuano appunto vendite sul web utilizzando i servizi di marketplace.

Il segnalante

Secondo quanto denunciato dal segnalante, “Nel febbraio 2019, è pervenuta la segnalazione di un rivenditore di prodotti di elettronica riguardante il sistema di vendita on-line dei prodotti a marchio Apple e Beats. Secondo il segnalante, in esecuzione di un accordo commerciale che sarebbe intercorso tra i gruppi Apple e Amazon nel 2018, quest’ultima ha rimosso dal marketplace italiano tutti i venditori che, sebbene vendano legittimamente tali prodotti, non appartengono al programma ufficiale di rivenditori autorizzati Apple. Tali venditori fino a quel momento avevano offerto i prodotti Apple e Beats tramite il marketplace di Amazon”, si legge nella delibera.

Diminuzione dei rivenditori online

 L’accordo, inoltre, con la diminuzione di rivenditori attivi nel canale online, potrebbe far calare gli incentivi a competere efficacemente sui prezzi dei prodotti Apple e Beats, con evidenti effetti negativi per i consumatori e per le imprese.
I funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società Amazon Italia Services S.r.l. e Apple Italia S.r.l.

Le condotte contestate

“La condotta segnalata consiste in un accordo commerciale tra i gruppi Amazon ed Apple, in base al quale la vendita di prodotti Apple e Beats sul marketplace Amazon sarebbe affidata in esclusiva ad Amazon e altri rivenditori ufficiali Apple, escludendo gli altri operatori economici che prestano legittimamente l’attività di vendita di tali prodotti”, si legge nel provvedimento.

Tale accordo, infatti, “parrebbe impedire l’accesso ai servizi di intermediazione per la vendita su marketplace, in cui Amazon rappresenta il primario operatore, con quote di mercato estremamente elevate, ad un insieme di rivenditori di prodotti di elettronica di consumo che non aderiscono ai programmi di distribuzione ufficiale di Apple, ma che vendono lecitamente i prodotti Apple e Beats avendoli acquistati tramite il canale dei grossisti Apple”.

Barriera all’ingresso nella vendita online

La possibile preclusione dell’accesso ai servizi di marketplace di Amazon, pertanto, parrebbe idonea a creare una significativa barriera allo sbocco al mercato della vendita on-line di prodotti elettronici per i rivenditori non ufficiali, riducendo l’offerta on-line di prodotti Apple e Beats. Per tale motivo, l’accordo de quo appare prima facie in violazione dell’art. 101, par. 1, lett. b), del TFUE in quanto teso a limitare o controllare gli sbocchi. Tale accordo appare avere effetti preclusivi ancor più gravi ove si consideri il contesto di mercato attuale, in cui il ricorso al commercio elettronico e agli acquisti a distanza è divenuto fondamentale”, si legge.

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