La Commissione speciale

Antiterrorismo, sotto la lente Ue l’interoperabilità delle banche dati

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Nasce una nuova Commissione speciale che avrà il compito di potenziare tutti gli strumenti a nostra disposizione nella lotta al terrorismo. L’Agenzia europea eu-LISA potrebbe svolgere un ruolo di primo piano per rendere davvero efficiente l’interoperabilità dei sistemi d'informazione dell’Unione.

È stata approvata ieri dal Parlamento europeo la Commissione speciale per la lotta al terrorismo. Per un anno avrà il compito di studiare e rendere più efficaci le misure esistenti contro il terrorismo, individuando le carenze nella cooperazione giudiziaria transfrontaliera e nella condivisione delle informazioni, misurandone l’impatto sui diritti fondamentali.

Fondamentalmente questo nuovo organismo del Parlamento europeo avrà lo scopo di trovare e risolvere tutte le problematiche pratiche e legislative che i Paesi membri dell’Unione europea (Ue) hanno riscontrato nella lotta al terrorismo degli ultimi anni.

Tra i primi punti critici individuati c’è l’interoperabilità delle banche dati per la condivisione delle informazioni a livello europeo. Intervenire in quest’ambito significa colmare le carenze dei sistemi d’informazione dell’Ue per la sicurezza e la gestione delle frontiere, secondo quanto da essa stessa indicato nella settima relazione sull’Unione di sicurezza del 16 maggio e approvato dal Consiglio europeo del 22 giugno.

Un primo passo è quello di potenziare il mandato dell’Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala (eu-LISA), così da consentirle di sviluppare e diffondere le soluzioni tecniche atte a rendere interoperabili i sistemi d’informazione dell’UE.

Ulteriori miglioramenti possono essere l’implementazione del sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (ECRIS), che consentirebbe agli Stati membri di essere più efficienti nello scambio dei dati dei casellari giudiziali relativi ai cittadini di paesi terzi.

In tal senso, a fine giugno la Commissione ha proposto il rafforzamento del mandato di eu-LISA. Con la riforma dell’Agenzia si provvederà a sviluppare le soluzioni tecniche efficaci ai fini dell’interoperabilità. Sarà altresì incaricata di sviluppare e gestire i futuri sistemi d’informazione su larga scala dell’UE.

In base alla riforma, l’agenzia eu-LISA avrà i compiti seguenti:

gestione operativa centralizzata dei sistemi d’informazione dell’UE, attualmente incaricata della gestione operativa a livello centrale del sistema d’informazione Schengen (SIS), del sistema d’informazione visti (VIS) e di Eurodac, eu-LISA sarà responsabile anche della preparazione, dello sviluppo e della gestione operativa dei nuovi sistemi d’informazione proposti dalla Commissione: sistema di ingressi/uscite (EES), sistema dell’UE di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) e, con le proposte odierne, sistema europeo potenziato di informazione sui casellari giudiziali per i cittadini dei paesi terzi e gli apolidi (ECRIS-TCN);

sviluppo delle principali caratteristiche tecniche dell’approccio della Commissione all’interoperabilità una volta che saranno stati adottati i pertinenti strumenti legislativi, ossia un portale di ricerca europeo, un servizio comune di confronto biometrico e un archivio comune di dati di identità, così che tutti i sistemi d’informazione dell’UE interagiscano in maniera efficiente e siano prontamente accessibili agli operatori di polizia e delle dogane sul terreno;

miglioramento della qualità dei dati grazie allo sviluppo di appositi meccanismi automatizzati di controllo, che permetteranno l’individuazione automatica dei dati inesatti o incoerenti. Lo Stato membro che li ha inseriti ne sarà quindi avvisato in modo da poterli eliminare o aggiornare.

Ulteriori temi su cui la nuova commissione speciale per la lotta al terrorismo dovrà lavorare sono: l’applicazione delle misure esistenti nel settore della gestione delle frontiere esterne; le carenze nella condivisione di informazioni giudiziarie e informazioni in materia di applicazione della legge e di intelligence tra Stati membri; l’impatto della legislazione antiterrorismo dell’UE sui diritti fondamentali; la radicalizzazione e l’efficacia dei programmi di deradicalizzazione; il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, inclusi i legami con la criminalità organizzata; la protezione degli obiettivi non strategici e delle infrastrutture critiche quali aeroporti e stazioni ferroviarie.

Il mandato è stato approvato con 527 voti a favore, 73 contrari e 36 astensioni.