ANFoV: Stefano Ciccotti è il nuovo presidente

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Il Consiglio dell’ANFoV, Associazione per la Convergenza nei servizi di comunicazione, tenutosi il 7 giugno scorso a Torino, ha nominato Presidente Stefano Ciccotti, già Vicepresidente nel Consiglio Direttivo uscente e Amministratore Delegato di RAI Way, ottenendo 8 voti su 8 dei Consiglieri elettori. Ciccotti succede ad Achille De Tommaso, che ha ricoperto la carica per quattro mandati.

Il Presidente Ciccotti aveva presentato, all’atto della sua candidatura, un programma di complessivo rilancio dell’Associazione articolato su più qualificanti punti sul fronte di nuovi servizi agli Associati e nuovi rapporti con categorie imprenditoriali e istituzionali che gravitano nel settore della “convergenza”.

Achille De Tommaso, immediatamente prima che iniziasse lo scrutinio dei voti già espressi, ha dichiarato di voler moralmente sostenere la nomina di Ciccotti, quale felice soluzione ed elemento di svolta positiva ch’essa era in grado di determinare per il futuro dell’Associazione.

L’Assemblea ha riconfermato Stefano Rigon nella carica di unico Revisore dei Conti per il prossimo triennio.

Il Consiglio ha riconfermato Rosario Imperiali, Paolo Nuti e Vincenzo Zeno-Zencovich nella carica di membri effettivi del Comitato per l’autodisciplina telematica e Costantino Ciampi, Riccardo de Sanctis e Franco Morganti in quella di membri supplenti.

Il Consiglio neo-eletto ha altresì confermato Umberto de Julio alla vicepresidenza dell’Associazione.

Il nuovo Consiglio Direttivo di ANFoV, Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, resterà in carica per tre anni ed è composto pertanto – oltre che dal Presidente Stefano Ciccotti (che ricopre anche la carica di Consigliere) e dal Vicepresidente Umberto de Julio  – da: Ermanno Berruto (Wind), Claudio Chiarenza (NoesiaConsulting), Edoardo Cottino (Sirti), Paolo Cristoforoni (Fastweb), Paolo Mozzi (Vodafone), Paolo Nuti (MC-Link), Guido Ponte (TIM).

La carica di Direttore Generale è rimasta affidata a Nino Catania. La sua scadenza cade per statuto quattro mesi dopo quella del Consiglio.