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Ambiente, digitale, 5G/6G e cybersecurity: cosa c’è nel trattato firmato da Draghi e Macron. Il testo

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Ecco i 12 Articoli del Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata firmato oggi da Francia e Italia al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al centro degli accordi digitale, innovazione tecnologica, connettività, sicurezza cibernetica, infrastrutture, ambiente e clima.

Il Trattato tra Francia e Italia, l’incontro al Quirinale: Draghi, Macron e Mattarella

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Oggi il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, hanno firmato il “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata” al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle delegazioni dei due Stati.

Mettendo al centro del documento il Mediterraneo, “quale crocevia di civiltà e punto di congiunzione tra i popoli d’Oriente e d’Occidente, dell’Europa e dell’Africa”, le due Repubbliche si riconoscono e si ritrovano sempre più in una “comunità di destini fondata sui principi fondamentali e gli obiettivi iscritti nella Carta delle Nazioni Unite e nel Trattato sull’Unione Europea”.

Il testo si compone di 12 articoli, per una quindicina di pagine totali, con una sintesi estesa di diverse tematiche su cui i due Paesi hanno deciso di condividere interessi, obiettivi e strumenti, anche in considerazione del loro impegno storico nella nascita e nel rafforzamento dell’Unione europea.

Faccia a faccia Colao – Le Maire sull’industria spaziale

Sempre in mattinata, il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, e Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia e delle finanze, hanno concordato le conclusioni del gruppo di alto livello impegnato sul tema dello spazio, a cui è dedicato l’Articolo 7 del documento.

I ministri dei due Paesi riconoscono che il settore spaziale è fondamentale per la competitività europea e costituisce un prerequisito per le capacità strategiche di entrambi gli Stati.

Per questo motivo, si legge nel comunicato, l’accesso autonomo dell’Europa allo spazio deve essere preservato e rafforzato.

Sviluppo sostenibile e sicurezza comune

Affinità che vengono ribadite nell’Articolo 1 del Trattato, dove le parti si impegnano a sviluppare, coordinare e favorire attività sinergiche nel comune obiettivo del “mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, nonché alla tutela e alla promozione dei diritti umani, e di adoperarsi per la tutela dei beni pubblici mondiali, inclusa la salute, e per la realizzazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile”.

In esso si fa cenno, oltre che allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza comune, anche ad “un utilizzo giusto e sostenibile delle risorse energetiche”.

Nell’importante Articolo 2, si legge che le Parti svilupperanno la cooperazione nel settore dell’accrescimento di capacità d’interesse comune, in particolare “per quanto riguarda la progettazione, lo sviluppo, la costruzione e il supporto in servizio, al fine di migliorare l’efficienza e la competitività dei rispettivi sistemi industriali e di contribuire allo sviluppo e al potenziamento della base industriale e tecnologica della difesa europea”.

A livello di Difesa, le due parti hanno esplicitamente fatto riferimento ad una “Difesa comune dell’Unione europea”, anticipazione di quello che prima o poi sarà un esercito comune, che il Premier Draghi ha subito sottolineato, “non essere alternativo alla NATO in nessun modo”.

Innovazione tecnologica e doppia transizione, digitale ed ecologica

I due Paesi, nell’Articolo 5, si impegnano nell’attuazione di un’ambiziosa politica industriale europea, “orientata alla competitività globale delle imprese e a facilitare la realizzazione della doppia transizione digitale ed ecologica dell’economia europea”.

Essi riconoscono l’importanza della loro cooperazione al fine di rafforzare la sovranità e la transizione digitale europea.

I loro sforzi sono finalizzati ad approfondire tale cooperazione, “in settori strategici per il raggiungimento di tale obiettivo, quali le nuove tecnologie, la cybersecurity, il cloud, l’intelligenza artificiale, la condivisione dei dati, la connettività, le reti 5G-6G, la digitalizzazione dei pagamenti e la quantistica”.

Esse, inoltre, si impegnano a lavorare per una migliore regolamentazione a livello europeo e per una governance internazionale del settore digitale e dello spazio cibernetico.

Protezione dell’ambiente e decarbonizzazione

Riguardo al clima e all’ambiente, nell’Articolo 6 c’è scritto che i due Paesi “si adoperano per sostenere e attuare gli strumenti multilaterali relativi sia allo sviluppo sostenibile, in primo luogo l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, sia alla protezione dell’ambiente e del clima, in particolare l’Accordo di Parigi”.

Per far questo, Francia e Italia si impegneranno nel raggiungimento di risultati ambiziosi in materia di clima, “in particolare nel quadro dei negoziati europei ed internazionali, e si impegnano a contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 e alla realizzazione dell’ambizione dell’Unione Europea di rafforzare la resilienza delle nostre società”.

Le parti si adoperano per la decarbonizzazione in tutti i settori appropriati, in particolare sviluppando le energie rinnovabili e promuovendo l’efficienza energetica, per il raggiungimento degli obiettivi previsti anche nel Green Deal europeo e nei documenti dell’Unione in tema di cambiamenti climatici e interventi finalizzati al contrasto dell’inquinamento del mare e dell’acqua in generale, della terra e dell’aria.

Spazio, nuova frontiera

Francia e Italia riconoscono l’importanza della cooperazione bilaterale nella costruzione dell’Europa dello spazio.

Una dimensione chiave dell’autonomia strategica europea e dello sviluppo economico dell’Unione, per questo “esse favoriscono il coordinamento e l’armonizzazione delle loro strategie ed attività nel campo dell’esplorazione e dell’utilizzo dello spazio extra-atmosferico a fini pacifici e dell’accesso autonomo allo spazio da parte dell’Europa”.

Tra gli obiettivi: “rafforzare la strategia spaziale europea, consolidare la competitività e rafforzare l’integrazione dell’industria spaziale”.