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Amazon, lavoratori in malattia ma il software delle presenze li licenzia. L’inchiesta del NYT

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Amazon è talmente ossessionata per la soddisfazione del cliente, il mantra di Jeff Bezos, che “i lavoratori sono abituati a passare in secondo piano” e “l’azienda non ha dedicato abbastanza risorse e attenzione ai dipendenti”. A smascherare la pessima gestione di alcune risorse umane da parte della società leader dell’eCommerce è l’inchiesta del New York Times curata, tra gli altri, da Jodi Kantor, giornalista investigativa vincitrice del Premio Pulitzer.

Le storie

Ecco 4 storie emblematiche dei gravi errori commessi nei confronti dei dipendenti, soprattutto magazzinieri:

Il gigantesco errore nel sistema dei congedi di Amazon

La sua mail ha dato il via a un’indagine interna che ha portato alla scoperta di un gigantesco errore nel sistema dei congedi (malattia, parentali, ecc..) per i suoi 1,3 milioni di dipendenti negli Stati Uniti. La poca attenzione di Amazon nei confronti dei dipendenti è così analizzata dal NYT: “L’entità del problema mette in netto rilievo il modo in cui i lavoratori di Amazon sono abituati a passare in secondo piano rispetto ai clienti durante la rapida ascesa dell’azienda verso il dominio della vendita al dettaglio. Amazon ha costruito strutture di elaborazione dei pacchi all’avanguardia per soddisfare l’appetito dei clienti per la consegna rapida, superando di gran lunga i concorrenti. Ma l’azienda non ha dedicato abbastanza risorse e attenzione ai dipendenti, secondo molti lavoratori di lunga data.”

Il sistema dei congedi di Amazon “un fallimento”

L’ufficio del procuratore generale dello Stato di Washington, che ha preso in carico un caso di una lavoratrice ingiustamente licenziata, ha definito il sistema dei congedi di Amazon “un fallimento”, sostenendo anche che la società ha reagito nei confronti della dipendente in violazione della legge statale.

L’ammissione del nuovo ceo di Amazon

A giugno, un’altra inchiesta, questa volta del Times, ha messo in luce quanto gravemente si fosse inceppato il processo di congedo durante la pandemia, periodo coinciso con il più grande momento di successo finanziario dell’azienda. Da allora, Amazon ha sottolineato l’impegno a diventare “il miglior datore di lavoro del mondo”. Andy Jassy, presidente e ceo, che ha preso il posto di Bezos a luglio scorso, è stato costretto ad ammettere pubblicamente, questo mese, la falla nel sistema di gestione dei congedi “non ha funzionato come volevamo”.

Per approfondire:

Amazon, i lavoratori: “Scioperiamo contro il suo algoritmo”

‘Amazon va regolata, sì a web tax’. Intervista a Martin Angioni (ex Ceo in Italia)

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