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Amazon, la licenza postale ucciderà la concorrenza?

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L’autorizzazione concessa dal Mise ad Amazon per svolgere anche il ruolo di operatore postale rischia di non favorire più la concorrenza nel settore, perché ora l’azienda di eCommerce può consegnare fino a casa i pacchi e anche le raccomandate. L’egemonia del colosso avanza in tanti ambiti: commercio online, cloud, video streaming e podcast, IA, supermercati, speaker intelligenti, ecc…

“Amazon, licenza per l’egemonia”, il titolo del Manifesto oggi in edicola sintetizza ottimamente i rischi che potrebbero derivare dalla licenza concessa dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise) ad Amazon per svolgere anche il ruolo di operatore postale. Concretamente significa che dipendenti o collaboratori dell’azienda di eCommerce potranno ora consegnare i pacchi da 20 a 30 kg direttamente alla destinaziona finale, casa, ufficio, ecc.., senza più avere, potenzialmente, bisogno della grande varietà di aziende di spedizione che fino ad oggi hanno contribuito alla successo del colosso. 

“Spedire con Amazon”, corona così anche questo sogno Jeff Bezos, il fondatore e tra gli uomini più ricchi al mondo. “Perché uno dei talloni di Achille della società sono i costi di spedizione, nel 2015 arrivavano al 10,8% delle vendite”, scrive oggi il Corriere della Sera.  

La licenza ad Amazon nel settore postale rappresenta una sfida anche a Poste italiane, perché il nuovo operatore postale può consegnare anche la posta sopra i due chili: non le classiche lettere, ma le raccomandate urgenti, con data e ora certa, sì. E la facile spallata sarà data anche alle tante società di pony express, Amazon potrà fornire anche questo servizio.

Certo l’effetto potrebbe essere anche un altro: Amazon così diventa anche datore di lavoro per cui molti lavoratori del settore potrebbero scegliere l’azienda di Bezos e lasciare improvvisamente quelle in cui prestano servizio oggi. Ma con quali nuove condizioni lavorative? Da leggere l’articolo della Linkiesta: “Ansia da algoritmo, il Black Friday visto dai driver di Amazon. Ritmi frenetici e tempi di consegna calcolati dall’algoritmo. “Se devo fare pipì? Si spera che ci sia traffico. Altrimenti arriva la chiamata: “Perché ti sei fermato?”. E nel periodo di picco la pressione aumenta”.

Amazon ora in regola

Quella di Amazon è una sorta di “regolarizzazione” di una pratica già svolta in passato in modo illecito, perché senza permesso: per la quale il 2 agosto scorso l’Agcom l’ha multata con 300mila euro (la massima sanzione prevista).

“Consideriamo importante la cooperazione con le autorità e ci impegniamo affinché tutte le osservazioni che ci vengono rivolte siano affrontate il più rapidamente possibile”. Lo scrive Amazon in una nota in cui sottolinea di avere “ottemperato a quanto disposto da AGCOM nella delibera di agosto. Siamo sempre disponibili a cooperare con le autorità al fine di fornire informazioni relative alle nostre attività”.

Amazon, altro che eCommerce

Amazon ha tutte le carte in regola per svolgere il ruolo di operatore postale, ma questa licenza non fa altro che aumentare la sua egemonia in tanti ambiti. Dire solo che la società di Bezos è opera nel commercio elettronico è riduttivo e sbagliato. Amazon è anche cloud, Intelligenza artificiale, piattaforma di video streaming e podcast, librerie (le fa chiudere e le riapre lei), supermercati senza casse, produce hardware come gli speaker intelligenti (il trend del momento che ha rubato la scena agli ultimi modelli di smartphone) ecc…

Scrive il Sole 24 Ore l’8 maggio scorso: “l’Amazon Web Services vanta un’utile operativo di 1,4 miliardi. Vale a dire: sono i profitti del mondo dei servizi sul web, essenzialmente il cloud computing, a fare guadagnare Amazon. Altro che eCommerce”. Jeff Bezos, continua il quotidiano, riesce ad avere la sua profittabilità a livello di bilancio consolidato grazie soprattutto all’AWS. È lo stesso ceo e fondatore del gruppo a sottolinearlo: “AWS”, ha detto il manager, “aveva un vantaggio” grazie al fatto di essere partiti in anticipo. Poi “ha trovato dei competitor ma non ha mai rallentato”. Con il che “i servizi di AWS sono di gran lunga i più evoluti e i più ricchi dal punto di vista funzionale”.

Da oggi i nuovi competitor di Amazon sono le società di spedizione pacchi. Hanno paura di perdere gran parte del lavoro svolto finora. Come i librai, i negozianti, ecc…

E non è finita la sua egemonia. Amazon è pronta anche a fare da banca.