La protesta

Amazon, i driver in sciopero a Milano ‘Carichi di lavoro estenuanti’

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“Ritmi di lavoro estenuanti, un sovraccarico che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio”, protestano i trasportatori. “Chiediamo ai nostri fornitori la garanzia che gli autisti ricevano compensi adeguati e che siano trattati con rispetto” ha risposto l’azienda.

Stop alle consegne dei pacchi a Milano e in tutta la Lombardia: oggi sciopero dei driver e presidio sindacale sotto gli uffici della sede italiana di Amazon. Il motivo, secondo quanto riportato dall’Ansa, sta nel troppo lavoro: “Torniamo a scioperare nella filiera di Amazon – hanno affermato i promotori in una nota – per denunciare i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i driver che tutti i giorni consegnano i pacchi nelle case dei consumatori digitali”.

Ad incrociare le braccia sono i trasportatori, i conducenti dei mezzi che assicurano le consegne in tutta la Lombardia, che da sola rappresenta il 60% del mercato italiano.

Ritmi di lavoro estenuanti, un sovraccarico che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio”, protestano i driver.

Anche se lavoriamo per aziende diverse, le nostre giornate sono condizionate dalle policy imposte da Amazon e dalle applicazioni che ci vengono date in dotazione: uguali per tutto il mondo e che in certe situazioni si rivelano inadatte, anzi controproducenti”, ha affermato un dipendente al Corriere.it.

Le aziende in appalto – è scritto nel documento firmato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – per accaparrarsi qualche rotta in più spremono i dipendenti per consegnare tutto ciò che gli è stato assegnato anche quando il furgone è colmo di pacchi. Non si prendono in considerazione le condizioni meteo, la lunghezza dei tragitti, il traffico.

L’importante è consegnare tutto e velocemente”, è messo in evidenza dai sindacati, “durante il periodo di novembre e dicembre il numero dei dipendenti assunti per le consegne dalle aziende in appalto ad Amazon è triplicato ma erano tutte assunzioni a tempo determinato”.

Nel pomeriggio è intervenuto al presidio di piazza XXV Aprile anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha dichiarato: “C’è chi in 8 ore deve consegnare 160 pacchi, livelli assurdi di sfruttamento. Ridistribuire questo lavoro vuol dire tutelare le condizioni dei lavoratori e aprire spazi per fare nuove assunzioni. Dopo la manifestazione di oggi Amazon si sieda al tavolo della trattativa”.Visualizza l’immagine su Twitter

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CGIL Lombardia@CGILLOMBARDIA

Landini: c’è chi in 8 ore deve consegnare 160 pacchi, livelli assurdi di sfruttamento. Ridistribuire questo lavoro vuol dire tutelare le condizioni dei lavoratori e aprire spazi per fare nuove assunzioni. Dopo la manifestazione di oggi Amazon si sieda al tavolo della trattativa216:34 – 26 feb 2019Visualizza altri Tweet di CGIL LombardiaInformazioni e privacy per gli annunci di Twitter

L’azienda ha risposto con un comunicato ufficiale alle proteste dei lavoratori, sostenendo di richiedere a tutti i fornitori di servizi di consegna il rispetto del “Codice di Condotta dei Fornitori Amazon”.

È inoltre richiesta sempre da Amazon ai fornitori, ha precisato la nota aziendale, “la garanzia che gli autisti ricevano compensi adeguati, che siano trattati con rispetto, che si attengano a tutte le normative vigenti e al codice della strada, e che guidino in modo sicuro“.

Circa il 90% degli autisti termina la propria giornata di lavoro prima delle 9 ore previste. Nel caso in cui venga richiesto straordinario, viene pagato il 30% in più come previsto dal contratto nazionale Trasporti e Logistica”, è precisato da Amazon Italia.