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Amazon: eCommerce in calo, vola solo il cloud. Le nuove strategie di Bezos

Secondo i dati diffusi da Amazon, nei primi tre mesi del 2019, il colosso americano ha messo a segno utili per 3,6 miliardi di dollari contro 1,63 miliardi dello stesso periodo del 2018.

Sicuramente un grande risultato grazie agli utili da record, ma la notizia sotto è un altra. La crescita dei ricavi ha continuato a rallentare raggiungendo i minimi di quattro anni.

Per il quarto trimestre consecutivo, l’azienda guidata da Jeff Bezos ha registrato ricavi in rallentamento: hanno raggiunto i 59,7 miliardi di dollari, in rialzo del 17% rispetto a quelli da 51 miliardi di un anno prima e nella parte alta delle guidance che erano state fornite dall’azienda; nello stesso periodo dell’esercizio precedente l’incremento annuo era però stato del 43%.

Cresce solo Amazon Web Services

La nuova redditività di Amazon può essere ricondotta in gran parte alla forte crescita delle sue attività a più alto margine. Amazon Web Services, il business cloud altamente redditizio dell’azienda, è cresciuto del 41%, mentre gli abbonamenti digitali e le vendite pubblicitarie,di fatto data dalla pubblicità, è salita del 36% a 2,7 miliardi. Le spese sono cresciute del 12,6%, l’incremento percentuale più contenuto di almeno l’ultimo decennio; nei primi tre mesi del 2018 erano balzate del 41%.

Fonte: Statista

Tra di essi Amazon ha citato “fluttuazioni dei tassi di cambio, cambiamenti nelle condizioni economiche globali e nelle spese dei consumatori, eventi mondiali“. In attesa dei conti, arrivati a mercati Usa ormai chiusi, il titolo Amazon ha chiuso invariato a 1.902,25 dollari con una capitalizzazione di 936 miliardi di dollari. Nel dopo-mercato ha guadagnato mezzo punto percentuale.

Il recente aumento dei profitti è una piacevole sorpresa per gli azionisti di Amazon e un cambiamento in quella che è stata per lungo tempo una procedura operativa standard per la società di Seattle. Per molti anni, Amazon ha reinvestito quasi ogni dollaro che ha fatto con un’attenzione incessante alla crescita a lungo termine. Considerando che il profitto della compagnia è appena salito al massimo storico per il quarto trimestre consecutivo, sembra che anche Jeff Bezos voglia investire in due settori particolari, la pubblicità e le consegne in 24 ore.

Pubblicità

Un settore sottovalutato forse è stato per lungo tempo quello della pubblicità, sicuramente a causa del competitor Google, troppo forte da battere. Eppure Amazon ha segnato un bel +36% nella voce ‘altri ricavi’, segno di una crescita continua e positiva nel settore pubblicitario.

Negli Usa Google domina il mercato con il 38% della quota, segue Facebook al 21,8% e Amazon con l’6%. Ma secondo le stime di eMarketer nel 2019 il colosso eCommerce avrà la crescita maggiore tra i tre, passando dal 6,8 all’8,8%.

Sicuramente l’azienda punterà su questo trend, cercando di prendere la quota di mercato possibile a Google e Facebook. Morgan Stanley stima questo business di Amazon a 125 miliardi di dollari.

Consegne in 24 ore con i robot

Tutto si tiene con l’annuncio fatto da Amazon proprio in occasione della trimestrale: sta investendo, tra aprile e giugno, 800 milioni per accorciare i tempi di consegna di Prime da due a un giorno. Il direttore finanziario, Brian Olsavsky, ha spiegato che Amazon si è già «incamminata su questa strada», sottolineando che sono in aumento i quartieri (negli Usa) che già ricevono i pacchi nel giro di 24 ore.

Il 23 gennaio scorso, Amazon ha presentato Scout, il primo corriere robot. Il sistema di ordinazione e consegna non cambia, solo che alla porta arriva questo bauletto su ruote, simile a un “frigo portatile”, mosso da energia elettrica. Raggiunge la meta in autonomia, camminando a passo d’uomo sui marciapiedi. Scout è un esperimento, lanciato solo a Snohomish County, nello Stato di Washington.

I veicoli autonomi non sono pensati (almeno per ora) per sostituire interamente le consegne classiche: sarebbero utili per quelle brevi (ad esempio per portare la spesa dal supermercato a casa), oppure per il cosiddetto “ultimo miglio”. In un sistema logistico sempre più capillare e con servizi di consegna che che battagliano per conquistare i clienti, è importante limare ogni minuto e ogni centesimo possibile.

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