L'analisi

Altro che Bitcoin, la vera rivoluzione è la Blockchain

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Se il Bitcoin è sotto i riflettori di mezzo mondo, fa poco notizia la Blockchain, che è la tecnologia a monte alla criptovaluta: è la vera rivoluzione del sistema finanziario, perché in grado di modificare i comportamenti e di influire profondamente sulle istituzioni finanziarie di tutto il mondo. È una sorta di ‘Internet delle transazioni’.

Gli italiani su Google da maggio digitano di più “comprare Bitcoin” che “comprare oro”, sono in aumento gli esercizi commerciali che l’accettano e in provincia di Trento è stato aperto anche il primo negozio per acquistarli. È il trend di questo fine 2017 il bitcoin e anche oggi, secondo Bloomberg, le quotazioni della criptovaluta hanno raggiunto un nuovo record sfondando quota 15 mila dollari, un valore che fa il bitcoin la sesta valuta al mondo. E nonostante ci sia chi la considera una “bolla”, come l’economista premio Nobel, nel 2001, Joseph Stiglitz, ormai è imminente la partenza dei futures a Chicago, il Cboe è pronto a partire lunedì prossimo con i contratti, sette giorni dopo arriverà anche il Cme, scrive il Sole24Ore. E fa gola al Nasdaq che darà la possibilità di investire in Bitcoin a Wall Street, il termine previsto è entro la prima metà del 2018.

Dunque se il Bitcoin è sotto i riflettori di mezzo mondo, fa ancora poco notizia la Blockchain, la tecnologia che sta a monte alla criptovaluta ed è la vera rivoluzione del sistema finanziario, perché in grado essa sì di modificare i comportamenti e di influire profondamente sulle istituzioni finanziarie di tutto il mondo.

 

Che cos’è la Blockchain?

La blockchain è una sorta di ‘Internet delle transazioni’, come spiega bene Blockchain4Innovation.  È una tecnologia che permette la creazione e gestione di un grande database distribuito per la gestione di transazioni condivisibili tra più nodi di una rete. Si tratta di un database strutturato in blocchi (block) o nodi di rete che sono tra loro collegati (chain) in modo che ogni transazione avviata sulla rete debba essere validata dalla rete stessa. In estrema sintesi la Blockchain è rappresentata da una catena di blocchi che contengono e gestiscono più transazioni. Ciascun nodo è chiamato a vedere, controllare e approvare tutte le transazioni creando una rete che permette la tracciabilità di tutte le transazioni. Ciascun blocco a sua volta è anche un archivio per tutte le transazioni e per tutto lo storico di ciascuna transazione che, proprio per essere approvate dalla rete e presenti su tutti i nodi (Block) della rete, sono immodificabili (se non attraverso la riproposizione degli stessi a tutta la rete e solo dopo aver ottenuto la approvazione) e sono dunque immutabili. Oltre alla immutabilità l’altra grande caratteristica della Rete Blockchain è data dall’uso di strumenti crittografici per garantire la massima sicurezza di ogni transazione.

Per esempio offre numerosi vantaggi per le banche perché consente di trasferire grandi somme di denaro senza intermediari con un notevole risparmio economico. E tutti gli istituti bancari, anche in Italia, cooperano per dar vita alle loro blockchain. Una tecnologia che può essere utilizzata anche in altri settori, che prevedono la registrazione e la gestione di dati. Sono almeno 9, dai contratti di proprietà alle assicurazioni, dalla sanità all’mPayment fino alle smart cities.  E ancora in ambito di selezione del personale e risorse umane, la blockchain applicata ai CV in fase di recruiting consente di snellire il processo di selezione verificando le qualifiche e le esperienze rilevanti dei candidati.

In ambito legale, il monitoraggio di diversi passaggi di proprietà – ad esempio nel campo della proprietà intellettuale e nella registrazione di atti di proprietà immobiliare – la blockchain può rendere il processo più semplice. E già dall’anno prossimo in questo settore potrebbe cominciare a prendere piede.

Dunque la blockchain è pronta per essere la “seconda generazione” della rivoluzione digitale alle spalle di Internet. E lo sta facendo in sordina, senza avere accesi i riflettori dei media di mezzo mondo.