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Air France, Starlink ed Eutelsat: politica in ritardo sul WiFi in volo

Una polemica scoppiata con un anno e mezzo di ritardo

A fine 2025, una parte del mondo politico francese ed europeo ha reagito con indignazione alla scelta di Air France di affidarsi a Starlink per la connessione WiFi a bordo. Il problema è che questa decisione era stata annunciata già a settembre 2024 e attuata dopo mesi di preparazione.
La polemica nasce quindi fuori tempo massimo, come se si trattasse di una notizia improvvisa, rivelando una scarsa attenzione – o consapevolezza – dei processi industriali in corso. Lo scrive il sito specializzato Numerama, illustrando la polemica portata avanti da diversi politici, in primis Jean Luc Melenchon, fondatore del partito La France Insoumise (LFI) e leader della sinistra radicale francese, ma anche altri diversi europarlamentari.

Non è il WiFi il vero tema, ma il salto tecnologico

Air France non introduce il Wi-Fi per la prima volta: lo offre da anni. La vera svolta è il passaggio ai satelliti in orbita bassa, che consentono una connessione stabile, veloce e continua lungo tutto il volo, anche sopra oceani o zone poco popolate.
L’obiettivo è equipaggiare circa 250 aerei con una qualità di connessione paragonabile alla fibra terrestre entro il 2026.

Orbita geostazionaria contro orbita bassa: il nodo tecnico ignorato

Molte critiche invocano un’alternativa europea come Eutelsat, ma senza considerare una differenza tecnica decisiva:

È questo il motivo per cui Air France ha scelto l’orbita bassa, non una preferenza ideologica o geopolitica.

Perché Eutelsat/OneWeb non è un vero concorrente di Starlink

Dopo la fusione con OneWeb, Eutelsat dispone anche di satelliti in orbita bassa. Tuttavia:

In concreto, la rete Eutelsat/OneWeb non sarebbe in grado di sostenere il traffico generato dai passeggeri di centinaia di voli in contemporanea.

Starlink: un vantaggio industriale oggi incolmabile

Starlink dispone di migliaia di satelliti operativi e continua ad espandersi. Al momento:

Sovranità digitale o rinuncia al progresso?

La polemica solleva una questione più ampia:
ha senso rinunciare alle migliori tecnologie disponibili per motivi ideologici?
Secondo l’articolo, questo approccio rischia di accentuare il divario tecnologico europeo, come già accaduto in altri settori strategici.

Il progetto europeo IRIS², spesso evocato come risposta sovrana, accumula ritardi e non punta comunque a un’offerta globale comparabile nel breve periodo.

Il tema dei dati personali: un falso problema semplificato

L’argomento secondo cui i dati dei passeggeri finirebbero “nelle mani di Musk” mescola piani diversi:

Il vero tema di sicurezza riguarda piuttosto la protezione delle reti Wi-Fi aperte, non il passaporto del fornitore satellitare.

Una scelta pragmatica, non definitiva

La decisione di Air France non è irreversibile. La compagnia ha chiarito che valuterebbe qualsiasi alternativa europea capace di offrire lo stesso livello di copertura e qualità.
Oggi, però, quell’alternativa non esiste.

Conclusione: il ritardo non è di Air France, ma del dibattito politico

Se c’è un errore, non è aver scelto Starlink, ma aver scoperto il tema con 15 mesi di ritardo. Air France ha anticipato una tendenza destinata a diventare lo standard nei prossimi anni.
Il vero segnale d’allarme riguarda piuttosto la difficoltà del dibattito politico europeo a confrontarsi con la realtà tecnologica e industriale del presente.

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