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Air Factories, la piattaforma che fornisce ai medici protezioni stampate in 3D

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Air Factories è una piattaforma no-profit che mette in connessione le richieste nazionali di DPI (Dispositivi di protezione individuali) con i maker, i designer, le startup e i FabLab del territorio. Vediamo come funziona.

Enterprise 4.0 è una rubrica settimanale dedicata ai processi di innovazione aziendale a cura di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Air Factories è la prima “fabbrica distribuita” che unisce i 3D maker provvisti di stampanti 3D sparsi su tutto il territorio italiano. È nata a Messina da un’idea del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina, dell’incubatore d’imprese Innesta, dello spinoff Smartme.IO e della startup innovativa Neural. L’obiettivo? Fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19.

In poche parole, Air Factories è una piattaforma no-profit che mette in connessione le richieste nazionali di DPI (Dispositivi di protezione individuali) con i maker, i designer, le startup e i FabLab del territorio.

Air Factories: come funziona?

La piattaforma raccoglie al suo interno i contatti dei 3D makers che danno disponibilità, geolocalizzando le loro stampanti 3D. L’azienda ospedaliera in emergenza potrà effettuare una call alla piattaforma, richiedendo uno specifico componente o un sistema di emergenza. Air Factories lavora come punto di contatto fra le necessità del territorio e la disponibilità a fabbricare delle persone iscritte.

Per i maker il portale funziona come una libreria da cui è possibile scaricare i file dei modelli già testati positivamente. Air Factories è centro di controllo e coordinamento che consente una rapida messa in moto del meccanismo di produzione.

«Con la consapevolezza di poter usare la tecnologia della stampa 3D al fine di creare componenti per alcuni dispositivi d’emergenza – spiega il professor Giacomo Risitano, docente e ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e tra i fondatori di Air Factories – è nato il gruppo Telegram “3D Printing — Emergency Devices” . Attualmente, il gruppo vede già più di 600 persone provenienti da tutta l’Italia ed alcune da paesi europei».

Al momento il gruppo dei 3D makers iscritti ad Air Factories ha realizzato 160 visiere per gli Ospedali Niguarda di Milano e l’Ospedale di Paternò, per la Croce Verde di Castelnovo Monti e per l’associazione I Lupi Dell’Appennino Reggiano, oltre a numerosi altri componenti, come collettori e valvole, che sono state distribuite su tutto il territorio nazionale.

Come iscriversi ad Air Factories?

Dato il crescente numero di richieste da parte di ospedali e associazioni, Air Factories i maker provvisti di una stampante 3D ad abbracciare il progetto e a fornire il proprio contributo. Come? Basta iscriversi alla piattaforma. La registrazione è semplicissima e va fatta attraverso questo link.

Una volta completata la procedura, l’iscritto verrà inserito nella lista e nella Mappa dei Maker di Air factories. È possibile, inoltre, mettersi in contatto con la community e rimanere aggiornati sulle ultime news anche attraverso la pagina Facebook.

Per i medici, i poli ospedalieri e gli enti interessati

Medici, poli ospedalieri ed enti che necessitano di materiale e dispositivi sono invitati a comunicare le loro richieste scrivendo all’indirizzo e-mail info@airfactories.org o attraverso questo form.

Per chi è in possesso di una maschera da snorkeling

Chiunque è in possesso di una maschera da snorkeling può donarla compilando questo form. Sarà modificata dai nostri maker e utilizzata per fini medici. Grazie.