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Ainu smile, quando i tatuaggi erano riservati solo alle donne

di James Hansen |

Nella cultura Ainu, i tatuaggi erano riservati alle donne - i maschi ne erano totalmente sprovvisti - come anche l’arte di fare i tatuaggi, un’attività totalmente femminile. Di questi disegni, quello di gran lunga più importante era il ‘sorriso’.

Quella degli Ainu, un popolo indigeno dell’isola più settentrionale del Giappone, Hokkaido, dovrebbe essere la più popolazione più antica del Paese. I suoi membri hanno a lungo resistito alla “giapponesizzazione”, tenendo in vita tradizioni malviste dagli altri giapponesi, come – nel presente caso – i tatuaggi…

James Hansen

Nella cultura Ainu ,i tatuaggi erano riservati alle donne – i maschi ne erano totalmente sprovvisti – come anche l’arte di fare i tatuaggi, un’attività totalmente femminile. Di questi disegni, quello di gran lunga più importante era il ‘sorriso’ che vediamo qui sopra in un’immagine dei primi del ‘900. Malgrado l’aspetto forse allegro, non era affatto inteso come segno di gioia e felicità.

Il tatuaggio attorno alla bocca doveva respingere gli spiriti maligni che tentavano di entrare nel corpo attraverso il cavo orale per portare malattie e, più in generale, la cattiva sorte. Inoltre, le labbra pienamente tatuate – il processo era graduale e iniziava in tenera età – indicavano che la donna era ormai matura per il matrimonio. Infine, il ‘sorriso nero’ garantiva alla donna che lo portava l’accesso alla ‘casa degli antenati’ dopo la morte.