Sicurezza

AI-robotica connubio già esistente: in arrivo nuove e potenti armi?

di |

L'unione dell'AI con i robot è in fase di sviluppo, resta da capire quali saranno gli argini da rispettare per non dare troppo potere alle macchine.

L’interesse per l’incorporazione dei robot in ambito di security, polizia e operazioni militari è stato costante negli ultimi anni ed è già stata largamente esplorato in Nord America come in Europa.

L’integrazione dei robot in questi ambiti potrebbe sembrare analoga a quella dei cani in polizia e in ambiti militari nel 20esimo secolo.

E’ vero che negli anni i cani hanno servito tra le altre cose da guardie, sentinelle, portatori di messaggi e rilevatori di mine.

Leggi anche: Cani da guerra robotici

Robot di sorveglianza (per ora)

I robot di utilità, progettati per svolgere un ruolo di supporto per gli esseri umani, stanno imitando i nostri compagni a quattro zampe non solo nella forma, ma anche nel funzionamento. Dotati di tecnologia di sorveglianza e in grado di trasportare attrezzature, munizioni e altro come parte delle catene di rifornimento, potrebbero ridurre significativamente il rischio di danni ai soldati.

Aggiungeranno le armi?

Tuttavia, i robot di utilità assumerebbero senza dubbio una dimensione diversa se ad essi venissero aggiunti sistemi d’arma. Essenzialmente, diventerebbero varianti terrestri del velivolo MQ-9 Predator Drone attualmente utilizzato dalle forze armate statunitensi.

Nel 2021, la società Ghost Robotics ha presentato uno dei suoi robot a quattro zampe, chiamato Q-UGV, armato con un fucile senza pilota per scopi speciali 4. L’evento dimostrativo si è focalizzato sull’arma dei robot di utilità.

L’arma del robot va ancora azionata dall’uomo

È importante notare come ogni aspetto di questa fusione di armi e robotica operi in modo diverso. Sebbene il robot stesso sia semi-autonomo e possa essere controllato da remoto, l’arma montata non ha capacità autonome ed è completamente controllata da un operatore.

Nel settembre 2023, i Marines hanno condotto un test di prova coinvolgendo un altro robot di utilità a quattro zampe. Hanno misurato la sua capacità di “acquisire e perseguire obiettivi con un’arma anticarro leggera M72”.

Alcune aziende contro il cane armato

Il test ha riacceso il dibattito etico sull’uso di sistemi d’arma automatizzati e semiautomatici in guerra. Non sarebbe un grande passo per nessuna di queste piattaforme incorporare il rilevamento delle minacce basato sull’intelligenza artificiale e la capacità di “agganciarsi” agli obiettivi. In effetti, sistemi di mira di questo tipo sono già disponibili sul mercato. Nel 2022, una dozzina di aziende leader nel settore della robotica hanno firmato una lettera aperta ospitata sul sito web di Boston Dynamics, che ha creato un robot di utilità simile a un cane chiamato Spot. Nella lettera le aziende si sono espresse contro l’utilizzo come arma dei robot disponibili in commercio.

Robot con armi incorporate già usati in battaglia

Tuttavia, la lettera afferma anche che le società non hanno contestato “le tecnologie esistenti che le nazioni e le loro agenzie governative utilizzano per difendersi e far rispettare le proprie leggi”. A questo punto, vale la pena considerare se i buoi siano già scappati per quanto riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale come arma. I sistemi d’arma con tecnologia intelligente integrata nella robotica vengono già utilizzati in combattimento.

ChatGPT già testato sui cani-robot

Questo mese, Boston Dynamics ha pubblicizzato un video che mostra come l’azienda ha aggiunto il chatbot AI ChatGPT al suo robot Spot. Si può vedere la macchina rispondere alle domande e alle conversazioni di uno degli ingegneri dell’azienda utilizzando diverse “personalità”, come un maggiordomo inglese. Le risposte provengono dal chatbot AI, ma Spot pronuncia le parole.

È un passo affascinante per il settore e, potenzialmente, positivo. Ma mentre Boston Dynamics mantiene il suo impegno a non utilizzare come armi i propri robot, altre società potrebbero non pensarla allo stesso modo. Esiste anche il rischio di un uso improprio di tali robot da parte di persone o istituzioni prive di una bussola morale. Come suggerisce la lettera aperta: “Quando possibile, esamineremo attentamente le applicazioni previste dai nostri clienti per evitare potenziali armi”.

Cani robot ancora non sparano (per ora)

I cani robot non puntano ancora le armi contro le forze avversarie. Ma ci sono tutti gli elementi affinché questo scenario diventi realtà, se lasciato senza controllo. Il rapido ritmo di sviluppo sia dell’intelligenza artificiale che della robotica sta creando una tempesta perfetta che potrebbe portare allo sviluppo di nuove e potenti armi.

Il recente vertice sulla sicurezza dell’IA tenutosi a Bletchley Park ha avuto un esito positivo per la regolamentazione dell’IA, sia nel Regno Unito che a livello internazionale. Tuttavia, c’erano segni di una divisione filosofica tra gli obiettivi del vertice e quelli del comitato AI in Weapon Systems.