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AI, in Italia +56% di produttività per le imprese. Ma PMI e PA restano indietro

L’intelligenza artificiale sta già spingendo in alto la produttività di molte imprese europee, mediorientali e africane. Nel complesso, due terzi delle aziende dell’area EMEA dichiarano di aver registrato un aumento significativo dell’efficienza grazie all’adozione dell’AI.

In Italia, il 56% dei senior leader afferma di aver ottenuto miglioramenti operativi concreti, anche se solo il 13% parla di una vera trasformazione del modello di business.

Lo rivela il report intitolato The Race for ROI e realizzato da IBM in collaborazione con Censuswide, ha coinvolto 3.500 dirigenti in dieci Paesi. I risultati indicano che, nell’area EMEA, un’azienda su cinque ha già raggiunto il ritorno sull’investimento (ROI) derivante dall’AI, mentre il 41% prevede di farlo entro 12 mesi. Gli impatti più frequenti riguardano risparmio di tempo (45%), riduzione dei costi (41%), aumento dei ricavi (37%) e soddisfazione dei dipendenti (42%).

L’introduzione degli agenti di AI viene vista come la prossima grande leva: il 92% dei leader prevede un ROI misurabile entro due anni. I settori dove l’impatto sarà maggiore sono IT e sviluppo software, customer service e procurement. I benefici citati più spesso riguardano l’efficienza operativa, il miglioramento dei processi decisionali e l’automazione delle attività ripetitive.

In Italia +56% di produttività

In Italia i risultati sono particolarmente evidenti nella logistica, dove il 75% delle imprese dichiara un incremento di produttività, seguita da automotive e trasporti (67%), energia e servizi pubblici (60%), manifatturiero e informatica. Tuttavia, restano forti divari: il 72% delle grandi aziende ha migliorato la produttività con l’AI, contro il 55% delle PMI. Anche la pubblica amministrazione è ancora all’inizio del percorso, con solo il 55% che segnala benefici concreti.

Secondo Alessandro La Volpe, amministratore delegato di IBM Italia, “l’intelligenza artificiale sta diventando un fattore strategico per le imprese, a partire da un aumento significativo della produttività, ma anche oltre. In Italia l’AI sta già facendo la differenza: +56% di produttività, +75% di efficienza nella logistica e trasformazione del business per il 13% delle aziende. Più tempo per innovare, collaborare e crescere.”

IBM sottolinea anche l’importanza di sistemi aperti e interoperabili: l’85% dei leader considera la trasparenza dei modelli AI essenziale per garantire un uso etico e responsabile, e una quota analoga ritiene cruciale poter scegliere soluzioni diverse ed evitare il rischio di lock-in tecnologico.

Restano però preoccupazioni legate a sicurezza, privacy e governance. Due terzi degli intervistati indicano la gestione del rischio come l’ostacolo principale alla scalabilità dei progetti di AI, seguita dalla complessità dei sistemi IT esistenti.

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