La Dichiarazione per l’AI europea: “pronti ad investire”
Il Rapporto Draghi è stato chiaro: l’Europa ha perso il 30% di competitività e abbiamo un deficit di investimenti di 800 miliardi di euro, principalmente a causa degli oneri normativi, della mancanza di digitalizzazione dell’economia e di un vero mercato unico.
Oggi la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’ha ricordato nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione e la stessa cosa hanno fatto 41 Ceo di altrettante imprese tecnologiche e associazioni di categoria europee (tra cui l’italiana Letizia Pizzi, Direttore Generale di Anitec-Assinform).
Decine di imprese e associazioni che hanno firmato assieme la prima “European AI & Tech Declaration”, presentata alla stessa von der Leyen, e che si dicono pronte ad investire nel futuro digitale dell’Europa e a guidare la doppia trasformazione (anche green).
“Siamo pronti a collaborare a progetti digitali che creino una reale domanda di mercato e resilienza, e a sostenere rapide riforme normative che semplifichino e armonizzino le condizioni commerciali e rafforzino la competitività dell’Europa”, si legge nel testo pubblicato da Digitaleurope.
“Facciamo dell’Europa il luogo ideale per innovare e crescere, creando le condizioni favorevoli per le nostre aziende – è sottolineato nel documento – questo è il momento dell’intelligenza artificiale e della tecnologia in Europa. Agiamo insieme”.
Chi sono i 41 CEO
Tra i 41 CEO firmatari del documento troviamo: Olivier Blum diSchneider Electric, Stefan Hartung diBosch, Christian Bruch di Siemens Energy, Cristiano Klein di SAP, Aiman Ezzat diCapgemini, Justin Hotard di Nokia, Roy Jakobs diPhilips, Kim Fausing di Danfoss, Giorgio Stassi di PPC Group, André Rogaczewski di Netcompany, Riccardo Marko di di ESET, Yves Padrines di Gruppo Nemetschek, Priit Alamäe diNortal, Mariusz Gralewski diDocplanner, Enrique Lizaso Olmos diMultiverse Computing, Thomas Jensen di Milestone Systems.
Di seguito i CEO delle associazioni di settore:


Produrre e comprare europeo, ma serve un mercato unico
Un’ampia fetta delle principali aziende tecnologiche europee si dice pronta a dare impulso al nuovo corso voluto dalla Commissione europea e ribadito dal Discorso della Presidente von der Leyen: produrre e comprare europeo per rafforzare resilienza e indipendenza delle nostre industrie.
Una volontà che però dipende dall’effettiva “capacità dell’Europa di crescere e di assumere un ruolo guida nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie critiche, mantenendo al contempo un legame con i mercati globali”.
Più di tutto, impegni legati strettamente dalla capacità dell’Europa di mettere sul campo azioni concrete e decisive “nei prossimi tre anni” massimo, tese a completare il mercato unico e favorire e supportare in ogni modo investimenti europei significativi e scalabili.
“Chiediamo un nuovo e ambizioso partenariato tra attori pubblici e privati per ripristinare la competitività e la sicurezza globali dell’Europa”, chiedono i firmatari della dichiarazione, che precisano: “L’Europa deve adattarsi a cicli di innovazione più rapidi, effettuare investimenti agili, ridurre gli oneri normativi e i costi di fallimento, semplificare l’attuazione e rivedere in modo significativo le nostre norme in materia di intelligenza artificiale, dati e cybersecurity”.