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IA e sistemi cognitivi, in Europa prevista spesa di 10 miliardi di dollari entro il 2022

Sia il settore pubblico, sia quello privato, guardano all’intelligenza artificiale come una valida tecnologia per semplificare i processi e migliorare l’esperienza di consumatori e cittadini in relazione alla trasformazione digitale dell’economia e dei mercati.

Solo in Europa, la spesa in sistemi cognitivi e soluzioni per l’intelligenza artificiale raggiungerà i 10 miliardi di dollari nel 2022, con un tasso di crescita (Carg) del 39%, secondo un recente studio IDC.

Alla fine di quest’anno, gli investimenti in queste tecnologie dovrebbero arrivare a toccare i 3 miliardi di dollari, registrando un aumento del 43% rispetto il 2017.

I settori che più di altri vedranno crescere le risorse destinate all’innovazione tecnologica sono quello bancario e finanziario, dell’industria manifatturiera e del retail.

A guidare questo tipo di spesa, secondo la “Worldwide Semiannual Cognitive Artificial Intelligence Systems Spending Guide”, saranno soprattutto l’aumentata capacità di analisi delle transazioni fraudolente, le soluzioni in grado di migliorare e rendere più efficienti i processi di vendita e il potenziamento dell’automazione IT.

L’area banking & finance, come detto, è quella che investirà di più in intelligenza artificiale nel 2018 e nei prossimi quattro anni, seguita da quelle del retail e dal discrete manufacturing. Questi tre settori insieme rappresenteranno il 42% della spesa complessiva in sistemi cognitivi e artificial intelligence (AI) in Europa occidentale.

Gli investimenti nel settore finanziario sono notevoli poiché l’intelligenza artificiale consente alle banche di rilevare atti illeciti sui conti dei clienti e di distinguere le transazioni reali da quelle fraudolente, che potrebbero causare danni alla reputazione e significative perdite finanziarie.

Entro il 2022, il retail supererà il settore bancario, con investimenti che si avvicineranno a 1,8 miliardi, principalmente a seguito della sempre più diffusa automazione del servizio clienti, attraverso chatbot e assistenti virtuali.

Un altro settore particolarmente sensibile all’innovazione tecnologica è quello sanitario, che si distingue dagli altri grazie ad una fortissima crescita nel lungo termine della spesa in sistemi cognitivi e intelligenza artificiale: “l’healthcare produrrà una rapida crescita – ha affermato Andrea Minonne, research analyst, IDC Customer Insight and Analysis – e grazie alle sue capacità di elaborazione e apprendimento, l’intelligenza artificiale porterà grandi cambiamenti, semplificando e velocizzando il lavoro umano, senza compromettere la precisione dei risultati”.

L’AI applicata in ambito sanitario ed ospedaliero sta portando a importanti progressi nel miglioramento dei modelli di patient care, nella cura delle malattie, nella diagnosi e nella ricerca. Tale tecnologia è infatti in grado di supportare i medici nell’automazione delle diagnosi, estrapolando informazioni dalle cartelle cliniche dei pazienti per facilitare decisioni mediche e personalizzare i trattamenti.

A livello mondiale, gli investimenti in cognitive and artificial intelligence systems dovrebbero passare dai 24 miliardi attesi per la fine del 2018 ai quasi 78 miliardi di dollari del 2022, secondo la Guida IDC, con un tasso di crescita composto (Carg) del 37%.

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