Smart home

AI as a service, l’intelligenza artificiale che custodisce la tua casa. Un mercato globale da 77 miliardi nel 2025

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A partire da quest’anno, l’AIaaS e il natural language processing (elaborazione del linguaggio naturale che facilita l’interazione uomo-macchina) saranno fondamentali per il controllo da remoto delle nostre abitazioni sempre più smart e connesse.

Le nostre abitazioni col passare del tempo si sono riempite di oggetti intelligenti, smart oblects o smart things, dispositivi o gadget elettronici connessi tra loro e in rete che offrono a chi abita la casa funzionalità avanzate di gestione dei consumi energetici, di ottimizzazione delle risorse idriche, di miglioramento dei livelli di sicurezza e molto altro.

Per coordinare e monitorare la rete interna, a cui sono agganciati tutti questi smart device, c’è la possibilità di sfruttare l’intelligenza artificiale (IA), ma nella sua declinazione Artificial Intelligence-as-a-Service (AIaaS).

Un settore in rapida crescita, proprio per il parallelo costante incremento del volume di oggetti smart venduti in tutto il mondo negli ultimi anni, che Technavio stima in rapido aumento nei prossimi anni, calcolato attorno al +47% entro il 2023, passando da 1,52 miliardi di dollari a quasi 11 miliardi di dollari.

A livello geografico, Nord e Sud America detengono il 39% delle quote di mercato AIaaS, seguite dall’Europa e dal Medio Oriente e dal comparto Asia/Pacifico.

Secondo un altro studio pubblicato da Allied Market Research, dal titolo “Artificial Intelligence as a Service (AIaaS) Market”, il mercato AIaaS potrebbe anche crescere ad un ritmo più elevato, calcolato attorno al 57%, per un incremento di valore stimato in 77 miliardi di dollari nel 2025 (dai 2,4 miliardi di dollari del 2017).

Mentre in un primo momento le imprese hanno investito in IA per la sua capacità di ridurre i costi operativi e strutturali, migliorando al contempo l’efficienza e la produttività nel loro complesso, ora l’interesse delle aziende si rivolge proprio all’AIaaS, perché in grado di ridurre anche i costi elevati relativi alle infrastrutture stesse, al loro funzionamento e alla manutenzione.

A livello consumer, invece, l’AIaaS sarà un servizio sempre più richiesto, perché col tempo si affermerà il modello abitativo smart home e più in generale il modello di città smart city.

In questi nuovi ambienti e scenari, l’AIaaS e il natural language processing (elaborazione del linguaggio naturale che facilita l’interazione uomo-macchina) saranno fondamentali per il controllo da remoto (principalmente via mobile), il monitoraggio e la gestione delle reti indoor, del livello stesso di connettività della struttura, per un’efficace energy management, per la sicurezza fisica e virtuale dell’abitazione, per ridurre a zero gli sprechi energetici e idrici e altro ancora.

Come del resto per le smart home, rimane però ancora irrisolto il problema dei dati personali, della privacy, di tutte le informazioni sensibili relative ai nostri spostamenti, alle password, ai conti bancari/postali online, al modo in cui utilizziamo gli smart device che sono in rete e quindi anche oggetto di attacchi informatici in ultima analisi.

In una domanda, in questo mutevole ecosistema digitale sempre connesso in rete, tramite questo network di dispositivi e gadget elettronici “always on“, chi gestisce i nostri dati?