AI, altro che bolla! Huang (NVIDIA): “Siamo entrati in un circolo virtuoso”
Valentina Barretta
Gli azionisti dell’AI possono finalmente tirare un respiro di sollievo dopo giorni di tensione. Con la presentazione dei risultati della trimestrale di NVIDIA, infatti, i mercati voltano pagina, abbandonando il clima d’incertezza delle ultime ore: i titoli delle aziende tecnologiche asiatiche tornano a volare.
Il colosso specializzato nella realizzazione di chip per l’intelligenza artificiale ha superato ogni aspettativa arrivando, dai 49 miliardi di ricavi “sperati” dagli analisti, a ben 57 miliardi di dollari.
Una buona notizia per gli investitori, che guardando agli ottimi utili del produttore tech, considerato ormai il termometro della corsa all’intelligenza artificiale, hanno accantonato all’istante il timore di una possibile bolla finanziaria dell’AI, regalando nuova linfa a un rally tecnologico che quest’anno ha spinto gli indici azionari globali a livelli record.
Il rapporto trimestrale di Nvidia
NVIDIA ha dichiarato di aspettarsi vendite per il quarto trimestre fiscale pari a 65 miliardi di dollari, con un margine di +/- 2%, rispetto ad una previsione media di 61,66 miliardi di dollari (dati LSEG).
Intanto, per il trimestre, i margini lordi GAAP e non-GAAP sono stati rispettivamente del 73,4% e del 73,6%.
“Le vendite di Blackwell sono fuori scala e le GPU per il cloud sono esaurite”, ha dichiarato Jensen Huang, fondatore e CEO di NVIDIA.
“La domanda di capacità di calcolo continua ad accelerare e a crescere in modo composito sia per il training sia per l’inferenza — entrambi in crescita esponenziale. Siamo entrati nel ciclo virtuoso dell’IA. L’ecosistema dell’IA si sta espandendo rapidamente — con più produttori di nuovi foundation model, più startup di IA, in più settori e in più paesi. L’IA sta andando ovunque, facendo tutto, simultaneamente.”
NVIDIA ha inoltre ribadito che continuerà a supportare OpenAI attraverso il cloud mediante una partnership strategica con l’azienda, affermando che i propri chip detengono ancora record di prestazioni nell’industria.
Parallelamente, si diffonde la notizia che gli Stati Uniti approveranno fino a 70.000 chip (che includono gb300 costruiti sull’architettura blackwell ultra) per l’Arabia saudita e gli Emirati Arabi Uniti.
Spazzati via i timori legati alla bolla
Come evidenziato in precedenti articoli, il sentiment in vista dei risultati della società era fragile, esacerbato da un’impennata delle vendite negli ultimi giorni. Le principali preoccupazioni riguardavano le valutazioni troppo elevate e le spese eccessive in data center per l’IA, di giganti del cloud come Microsoft e Amazon.
La crescita in accelerazione di NVIDIA, superiore alle attese, ha, invece, sorpreso Wall Street, facendo salire le sue azioni del 5% nelle contrattazioni after-hours. Un aumento sufficiente a dare una spinta ai mercati asiatici. Ad esempio, le azioni di TSMC, il più grande produttore mondiale di chip conto terzi e importante fornitore di Nvidia, sono balzate del 3,6%.
SK Hynix, anch’essa fornitrice di NVIDIA, è salita di oltre il 4%, mentre la concorrente Samsung Electronics ha guadagnato il 4,5%.
Questi movimenti hanno rialzato di oltre il 2% gli indici azionari tecnologici di Taiwan e della Corea del Sud, mentre in Giappone il Nikkei è avanzato di oltre il 3%, riconquistando la soglia chiave dei 50.000 punti.
Il peso massimo del settore IA Advantest è balzato del 9%, mentre SoftBank Group e Tokyo Electron sono saliti rispettivamente del 4% e del 5%.
“Questa spesa è reale e sfata il dubbio che lo sviluppo dell’infrastruttura dell’intelligenza artificiale fosse una bolla” ha riferito Chris Zaccarelli, chief investment officer di Northlight Asset Management a Reuters.