Risorse e progetti

Agenda urbana, summit Ue in Lettonia. In Italia coinvolte 157 città e presentati 1311 progetti

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L’Europa accelera sull’Agenda urbana e si ragione sulla futura politica di coesione post 2020. Nel nostro Paese c’è la piattaforma Anci e Ifel, unico punto di informazione sui tanti progetti smart city avviati, sulle risorse investite e sulle città che hanno aperto i cantieri.

Si svolte tra oggi e domani a Riga, in Lettonia, la riunione annuale dei sindaci delle Capitali d’Europa per confrontarsi e decidere sull’attuazione dell’Agenda urbana dell’Unione europea (Ue). All’incontro partecipa la Commissaria per la Politica regionale, Corina Creţu.

Voglio che le capitali siano pienamente coinvolte nell’Agenda urbana per l’UE – ha dichiarato la Commissaria prima della riunione – perché sono in prima linea quando si tratta di affrontare le numerose sfide delle aree urbane. Nell’attuale quadro della politica di coesione, le città hanno più autonomia nella gestione dei fondi rispetto al passato; sono qui anche per invitarle a partecipare attivamente alla discussione sulla futura politica di coesione post 2020”.

Come recita una nota di Bruxelles, a ottobre la Commissione riferirà sui progressi compiuti nel quadro dell’Agenda urbana per l’UE e il prossimo Forum delle città, che si svolgerà a Rotterdam il 27 e 28 novembre, offrirà un’ulteriore occasione per confrontarsi su questo tema così strategico per la crescita e lo sviluppo delle economie degli Stati membri.

Per quanto riguarda l’Italia, l’unico punto di informazione sullo stato dell’Agenda urbana nazionale è la piattaforma agendaurbana.it, realizzata e promossa dall’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) e Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale).

Al suo interno sono raccolte e illustrate le diverse esperienze portate avanti dalle città, con i costi sostenuti, i risultati raggiunti, i soggetti destinatari e più in generale gli impatti che tali iniziative hanno avuto e avranno sulla qualità della vita delle persone.

Facendo un rapido calcolo, sempre sulla base dei dati riportati dalla piattaforma, sono stati investiti complessivamente più di 3,8 miliardi di euro. Attualmente sono 1311 i progetti presentati e 157 le città che hanno adottato l’Agenda.

Di questi progetti, la stragrande maggioranza (244) rientrano nella categoria “Mobility” (smart mobility, logistica, mobilità pedonale, mobilità ciclabile, mobilità condivisa e nuove soluzioni per il trasporto pubblico locale), segue “Ambiente” (tutela, valorizzazione, gestione risorse idriche, rifiuti, efficienza energetica), con 192 progetti, quindi “People” (digital divide e alfabetizzazione, inclusione, istruzione e formazione), con 182 progetti.

Da qualche settimana è online il sondaggio PartecipaNet, elaborato da FPA e Anci, rivolto ai Comuni Italiani, con lo scopo di mappare le piattaforme della partecipazione e le esperienze digitali istituzionali sui temi del commoning, dello sharing, della consultazione e partecipazione dei Comuni italiani attraverso la raccolta di informazioni mirate che riguardano i processi partecipativi ad ampio spettro, l’egovernment e la valutazione percettiva delle pratiche.

Tramite tale mappatura, indicizzata e ragionata, sarà quindi possibile tracciare tendenze e criticità al fine di sviluppare un’analisi critica degli strumenti partecipativi in grado di indagarne anche l’efficacia e gli outcome prodotti.

I dati elaborati costituiranno materiale per la stesura di un Rapporto sull’innovazione digitale applicata alla partecipazione, in grado di indicare una road map per definire obiettivi e finalità per uno sviluppo coerente, omogeneo e sostenibile.